E’ stata un’Africa Eco Race nel segno del tricolore. La maratona in stile vecchia Dakar è partita con un prologo a Monaco per poi trasferirsi appunto nel continente africano: 12 le tappe che si sono svolte attraverso Marocco, Mauritania e infine Senegal, con l’arrivo tradizionale nella capitale Dakar.

Paolo Ceci, il vincitore tra le moto

Uno dei grandi protagonisti dell’edizione 2018 non può che essere Paolo Ceci, vincitore fra le moto con una KTM. Ceci era subito partito forte vincendo la 1° tappa, ma aveva capito presto che doveva fare i conti con un campione e specialista della categoria: Pal Anders Ullevalseter. Il norvegese infatti gli aveva subito risposto nella 2° tappa con il miglior tempo e la battaglia è continuata in modo serrato anche nella terza. Peccato che lo scontro sia finito un po’ presto, ovvero nella 4° tappa: Ullevalseter ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema al serbatoio della benzina. Ceci a quel punto ha pensato ad amministrare sul giovane e bravo Luis Oliveira, che si è ben distinto al debutto nella gara ma non ha mostrato il passo dei primi due. Gran vittoria dunque per Paolo Ceci e il team Crossparts davanti a Luis Oliveira (Proto) e all’altro portoghese Rui Oliveira (Yamaha). Da sottolineare la prova del veterano Franco Picco, molto veloce nonostante uno stile di guida meno rischioso rispetto ai concorrenti più giovani: per lui un grande 10° finale nelle moto. Velocissimo anche Simone Agazzi che però ha perso molte ore all’inizio a causa di un guaio elettrico e ha chiuso staccato al 15° posto. Dietro di lui un altro italiano che ha raggiunto il traguardo, Paolo Caprioni.

Il vincitore Serradori su buggy SRT motorizzato Chevy

C’è stato un bel confronto anche nella categoria mista auto/camion. Il favorito sembrava essere il campione russo Vladimir Vasilyev con un Mini Countryman diesel realizzato dalla X-Raid. Vasilyev ha tenuto la leadership per buona metà della corsa ma doveva sempre fare attenzione al francese Mathieu Serradori che nelle tappe più veloci spremeva al massimo il motorone V8 Chevrolet del suo buggy per sovrastare il russo. Nelle ultime tappe la lotta si è fatta sempre più dura fino a quando Vasilyev non è rimasto intrappolato nella sabbia della prova 8 perdendo oltre un’ora. Nonostante qualche difficoltà, alla fine è stato proprio Mathieu Serradori ad imporsi nell’assoluta con il suo buggy SRT, motorizzato da un V8 Chevy da 480cv! Vasilyev si è accontentato del 2° posto, più staccato ma al 3° posto l’esperto Pascal Thomasse su buggy Optimus, quest’ultimo uno dei più utilizzati nell’Africa Eco Race per il suo eccezionale rapporto peso/potenza. 4° posto assoluto per il dominatore tra i camion Gerard De Rooy (nella foto). Vittoria mai in discussione, Iveco perfetto lungo tutta la gara e a livello di tempi De Rooy è riuscito a fare meglio di tantissimi buggy più agili tra le dune. Se da un lato De Rooy si è esaltato, è stato eroico anche il portacolori Tatra, Tomas Tomecek che ha corso tutta l’Africa Eco Race da solo. Per Tomecek un grande 9° posto assoluto, 2° nei camion davanti a Van De Laar con un DAF. Tra i camion ha raggiunto il traguardo anche l’italiano Corrado Pattono, 7° di categoria con un Iveco. Molto attardati i campioni italiani Cross Country, Stefano Rossi ed Elvis Borsoi che però si sono tolti la grande soddisfazione di raggiungere Dakar con il loro Nissan Patrol.

Termina dunque l’edizione 2018 dell’Africa Eco Race, una competizione che anno dopo anno continua a crescere registrando numeri positivi e attirando anche grandissimi campioni. L’appuntamento è già per il 2019!

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