Sesta tappa per i piloti della 40esima edizione della Dakar. Con i 760 km di oggi, di cui 313 solo prova speciale, ci si sposta in terra boliviana aggrappandosi al famoso altopiano; La Paz con la giornata di domani sarà protagonista del giorno di riposo, sicuramente molto atteso dai motociclisti, ormai allo stremo delle forze. A questo proposito l’organizzazione ha deciso di eliminare la prima parte di tracciato per le moto, dove l’altitudine tocca i 4700 m s.l.m. Percorso invece invariato per auto, camion, quad e sxs.

Per oggi assenza di sabbia, con il 90% di terra battuta e solo un 10% di pietrisco; Con questo terreno le Toyota possono cercare di rifarsi sui buggy Peugeot, e sicuramente vedremo spuntare qualche nome del campo rallystico, visto il fondo favorevole. Tuttavia l’altitudine giocherà un ruolo importante, non solo a livello meccanico; infatti la riduzione di ossigeno potrebbe influire sulla concentrazione e sua volta incappare in errori che si possono pagare molto cari.

LE AUTO – Alla prima assistenza, dopo la prima prova speciale, vediamo ancora ai vertici il ridotto “dream team” Peugeot. Carlos Sainz mantiene la testa fino all’arrivo; Peterhansel deve vedersela con un agguerrito e furibondo Al-Attiyah che spinge la sua Toyota fino al terzo tempo finale con 2.06 minuti di distacco dal Matador. Il francese invece si piazza 2°, a solo 1.47 minuti dal paraurti della 3008 DKR numero 303. Come abbiamo accennato qui sopra, il terreno è favorevole a quei piloti che hanno un’impronta rallystica: è il caso di Hirvonen, che porta la sua Mini ad infastidire l’Hilux del qatarino, perdendo la terza posizione per soltanto un secondo. Altre tre Toyota rientrano nella Top-10; sono quelle di De Villiers e Ten Brinke, che concludono la prima parte praticamente insieme con soltanto 4 secondi di differenza. Alvarez con la quarta Toyota si posiziona 8° alle spalle del connazionale Terranova, su Mini. Il nostro Eugenio Amos conclude la prima parte di tappa con 9.06 minuti da Sainz, in 17^ posizione; il suo buggy a due ruote motrici soffre in queste condizioni.

Nella seconda parte di speciale, l’altitudine cala, fino a stabilizzarsi nel villaggio di La Paz a 3600 m s.l.m. Nessun colpo di scena ha caratterizzato questo finale di giornata, cosa assai strana per come ci siamo abituati in questi primi cinque giorni di gara. “El Matador” riesce a mettere le mani sulla sua prima speciale di quest’anno, riuscendo a tenere dietro di se il compagno di squadra Peterhansel per 4.06 minuti, mentre la Toyota di Al-Attiyah, dopo aver spremuto il tutto e per tutto dal suo grosso V8, si ritrova in 3^ posizione a soltanto 5.05 minuti dallo spagnolo. De Villiers segue il suo compagno, finendo dietro di lui per 30 secondi. Hirvonen piazza la sua Mini, una delle poche rimaste, in 6^ posizione con poco meno di 7 minuti di ritardo; la terza Toyota di Ten Brinke invece scivola in 7^ posizione con 9.31 minuti di ritardo. Despres porta la sua Peugeot nella Top-5, ma la speranza di portare un buon risultato è ormai svanita, vista la penalità di quattro ore.

Nessuna variazione importante nella generale, con ancora Peterhansel al comando con 27 minuti di vantaggio su Sainz (2°).

LE MOTO – Così come per le auto i rallysti, per le moto gli enduristi. A vincere la tappa è stato Meo, noto endurista di livello, che ha battuto per 30 secondi la Honda di Benavides.

Risale anche Price, che in questi giorni lo abbiamo visto sempre nelle retrovie, ma che oggi conclude al terzo posto con lo stesso tempo dell’argentino. I big si sono risparmiati; infatti Barreda Bort, chiude la giornata in 11^ posizione, ma perdendo soltanto 3.30 minuti dal francese, mentre la Yamaha di De Soultrait la vediamo in 9^ piazza, sempre in un range di distacco di 3 minuti. Exploit di Duplessis, che porta la sua Honda in 4^ posizione. Walkner, altro risparmiato di oggi, porta la sua KTM all’8° posto, con soltanto una manciata di secondi di distacco.

Il nostro migliore connazionale oggi è Jacopo Cerutti (28°), Gerini segue (40°), Ruoso (44°), mentre non una brillante performance di Botturi lo ha portato a finire la tappa soltanto 48° con 22 minuti di distacco. Ancora in gara Bertoldi (65°), Vignola (69°) e Metelli (71°).

Nella generale, Benavides ha il comando con 1.57 minuti su Van Beveren. Al terzo posto, sempre per un soffio, troviamo Walkner con 2.50 minuti. Meo recupera leggermente mantenendo la 10^ posizione, mentre Barreda Bort prede 2 minuti rispetto a ieri, tenendo la 5^ posizione.

Domani il tanto atteso giorno di riposo, ma vi terremo aggiornati sugli sviluppi del bivacco.

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