Come si può intuire dal nome dato all’evento, si può immaginare con quali vetture bisogna presentarsi alla linea di partenza. Solo esclusivamente Panda 4×4 o Seat Marbella. La corsa prende vita dalla città del territorio iberico, Madrid, per poi districarsi tra le insidiose strade del Marocco, per terminare infine a Marrakech. La bandiera a scacchi sventolerà venerdì 2 Marzo, per poi dare il benvenuto all’arrivo ai partecipanti il 10. Saranno sette le tappe che dovranno affrontare piloti e navigatori; non indifferente il passaggio da Nadòr, famoso paese per aver ospitato per tanti anni il passaggio della Dakar. Oltre 350 sono gli equipaggi iscritti, con Panda modificate nei modi più incredibili. Del resto, il deserto non perdona.

Due cose saltano all’occhio e rendono originale questo Raid in Panda. Partiamo dal fatto che tutti i piloti avranno a disposizione soltanto cartina, bussola e road book per orientarsi. Niente cellulari, gps o dispositivi elettronici. Semplicemente alla vecchia maniera. Dall’altro lato si evidenzia il grande aspetto umanitario di questo evento, come ci ha spiegato Andrea. L’organizzazione, consapevole dell’emissione di CO2 da parte delle Panda in corsa, si impegna ad investire parte del denaro nell’apicoltura e il mantenimento della biodiversità della foresta di Mesguina (vicino ad Agadir, paese noto per chi ha seguito la Dakar). Inoltre i partecipanti portano con se, come nel caso di Andrea e Marco Dal Mas, giocattoli e altro per i bambini dei paesi che incontreranno durante il loro percorso.

Naturalmente questo evento lo si può vivere come una corsa vera e propria, dovendo mantenere velocità medie, passare tutti i CP e stabilire tempi nelle sezioni adeguate. Altrimenti si può vivere tutto questo come un semplice, grande raduno di Panda, in cui ci si mette alla prova per 3000 lunghissimi km.

A questo punto lascio la parola ad Andrea, che ci ha concesso gentilmente quattro chiacchiere prima della sua partenza verso Madrid. Buona Lettura!


Ciao Andrea, grazie per averci dedicato un po’ del tuo tempo. Cosa vi ha spinto a scegliere il Panda Raid?

E’ partito tutto da Roberto Bianchin, che ci ha sempre chiesto se volevamo partecipare. l’anno passato non abbiamo fatto in tempo, ma quest’anno la mia ragazza mi ha detto se volevo andare per i miei 30 anni, allora ho deciso di partecipare. 

-L’obiettivo primario quel’è? Immagino sia arrivare…

Diciamo che non è una gara vera e propria. Si c’è una classifica con i tempi e tutto, ma il tema principale è proprio il fatto di fare una spedizione umanitaria, per aiutare i bambini dell’Africa. Infatti noi porteremo giocattoli, libri, che abbiamo già caricato in macchina e ci fermeremo nei vari paesi. E’ come se fosse una mini Parigi-Dakar; dormiremo in tenda in mezzo al deserto, tutte le notti fino all’arrivo. Tranne l’ultima sera che saremo ospiti dell’hotel dell’organizzazione.

Secondo te quale sarà la parte più difficile?

Penso proprio che sarà il deserto. Intanto perchè io non ho mai dormito in ten

da, e come prima esperienza accamparsi nel deserto del Sahara sarà una bella esperienza. Inoltre per la navigazione dovremo fare affidamento a cartina, bussola, road book con trip master che tra l’altro non abbiamo mai usato.

Faremo pratica prima della partenza; domani sera partiamo [ovvero in data 27/02/18 ndr], e andiamo a Barcellona. Mercoledì andiamo a ritirare la macchina e partiamo il giovedì per Madrid. Vediamo un po’ come funziona il trip master, che ce l’hanno installato ma non abbiamo ancora idea di come funzioni. 

-Parliamo un po’ della macchina. Immagino che non è più una semplice Panda…

Siamo partiti con una Panda 4×4 presa per 300€. Tutti i lavori ce li siamo fatti noi in casa. La macchina è stata rinforzata nel sotto scocca con della lamiera da 1 millimetro; fatta tutta quanta da me, vedendo dei video tutorial e cimentandomi nella saldatura. Poi abbiamo fatto il roll bar, prendendo tutte le misure e grazie a uno sponsor che ci ha fornito i tubi e li ha piegati. Non è obbligatorio in questa gara, ma noi per sicurezza lo mettiamo.

Abbiamo messo cerchi con canale 8, che normalmente hanno canale 4 quelle originali. Le gomme sono D-Mack R13 195 passo da 8; inizialmente ci ha dato un po’ di problemi per i semi assi perchè sforzavano troppo e in salita la macchina saltava. Abbiamo risolto allungando il semiasse, allungato i braccetti, altrimenti la macchina voleva scampanata e rialzato l’assetto di 6 centimetri con delle sospensioni fatte su misura. Fatto questo, ho montato i fari del Wrangler a led, insieme a una barra sul tetto. Marco invece ha rifatto tutto l’impianto elettrico da zero, e abbiamo ricostruito il cruscotto, fondendone due insieme per far posto a interruttori, e strumentazione varia.

Sempre all’interno abbiamo messo sedili avvolgenti con cinture a cinque punti, mentre sul tetto un portapacchi per portarci tutto l’occorrente; attrezzi, due gomme di scorta, compressore e tenda. Il motore invece è stato sostituito, mettendo il 1.2L della Punto. Quest’ultimo è stato fatto da un meccanico, ma per mancanza di tempo abbiamo ripiegato su questo. Se l’anno prossimo ri partecipiamo abbiamo intenzione di modificare diverse cose. Lo scarico invece è tutto dritto con un piccolo silenziatore finale. Infine è stato aggiunto un serbatoio supplementare da 80 litri, in aiuto a quello originale da 30. Speriamo di portarla a casa! 

Ti ringrazio molto e in bocca al lupo!

 Grazie a voi!

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