Si conclude con ammirazione e un po’ di paura questa prima, intensa e complicata giornata del Rally di Portogallo, sesta tappa del mondiale 2018.

Tanti ritiri, errori, rocce pericolose, scelte di gomme sbagliate e anche paura. Tantissime sono le emozioni vissute dai protagonisti del WRC, tra i quali svetta la leadership provvisoria di Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul su Hyundai I20 Coupè WRC, tra i pochi equipaggi a sfruttare a proprio favore le disavventure degli avversari, primo tra tutti Sebastien Ogier, gestire al meglio la vettura nelle condizioni difficili e sfruttandone poi le qualità quando era possibile spingere.

Il belga comanda la graduatoria con 17,7″ di vantaggio nei confronti della Ford Fiesta WRC #2 di Elfyn Evans, mentre il podio provvisorio è completato dalla seconda Hyundai I20 Coupè WRC di Dani Sordo, distaccato di 24,3″ dal suo compagno di squadra. Lo spagnolo, partito forte questa mattina, può giocarsela per la piazza d’onore ma deve stare attento alle sue spalle: Teemu Suninen infatti è molto vicino allo spagnolo e ha tutte le intenzioni di agguantare il suo primo podio nel WRC dopo averlo solamente sfiorato l’anno scorso in Finlandia.

RITIRI “MONDIALI” E PAURA PER PADDON Un Portogallo d’altri tempi dicevamo, selettivo come lo è stato (anche tragicamente) in passato e che ha letteralmente spazzato via il team Toyota già dalle prime battute. Detto di Tanak, uscito di strada per un buco al radiatore causato da una roccia, e di Latvala, che ha divelto una sospensione, l’unico superstite è Esapekka Lappi che al momento si trova in quinta posizione assoluta. Non è andata meglio neanche a Sebastien Ogier. Il campione del Mondo in carica, vincitore qui l’anno scorso di una gara dimostratasi poi decisiva per le sorti del mondiale 2017, ha commesso un errore sulla PS5 che lo ha estromesso dalla competizione lasciando via libera al suo rivale Neuville, quasi obbligato a chiudere il gap nei confronti del francese.

Come in Toyota però, non ci sono solo buone notizie in quel di Alzenau. Andreas Mikkelsen si è dovuto infatti ritirare per un problema al servosterzo, mentre peggio è andata ad Hayden Paddon che proprio qui ritornava alla guida della vettura coreana. Durante la PS7 infatti il kiwi è stato autore di una uscita di strada che ha richiesto l’intervento dell’ambulanza con il quale il pilota neozelandese è stato trasportato in ospedale per degli accertamenti. Un incidente che ha di fatto diviso in due tronconi la gara, con gli altri piloti a seguire a cui è stato attribuito un tempo imposto.

Sesto, settimo e ottavo posto sono occupati dal trio Citroen, che pagano soprattutto una cattiva scelta di gomme e qualche foratura di troppo. Mads Ostberg è il primo del fantastico trio, con un ritardo di 48,3″ dalla vetta. Dietro di lui Kris Meeke e Craig Breen, con il primo incappato in una foratura sulla sesta speciale e una successiva sulla ottava, così come l’irlandese rallentato per lo stesso motivo sulla settima. Chiudono la Top Ten Gus Greensmith (Ford Fiesta R5) e il polacco Pieniazek su Skoda Fabia R5.

Nel WRC2, detto di Greensmith e Pieniazek, rispettivamente primo e secondo, la terza piazza è appannaggio di Stephane Lefebvre sulla nuova Citroen C3 R5. Male gli italiani con Simone Tempestini e Fabio Andolfi abbondantemente nelle retrovie. Nel WRC3 invece, la leadership è dello svedese Denis Radstrom (Ford Fiesta R2), seguito dal connazionale Bergkvist e dall’estone Torn.

Saranno sei le prove speciali di domani, per un totale di 154 Km contro il tempo. Riuscirà Neuville a mantenere la leadership o ci saranno altre sorprese?

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