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In un periodo dove molte imprese motoristiche sono legate a sistemi di alimentazione innovativi (la VW vince la Pikes Peak con l’elettrico, stabilendo il nuovo record e la Toyota con l’ibrido domina Le Mans) sul finire degli anni “70 una donna italiana compie l’impresa con una vettura alimentata ad alcool. Andiamo a rispolverarla.
Correva l’anno 1979 quando dal 20 al 24 Giugno si disputava il Rally del Brasile, che allora profumava di titolarità mondiale (passarono infatti solo due anni che fu prova del campionato del mondo nel 1981 e 1982), per questo motivo in quell’edizione la Fiat schierò due vetture ufficiali, le 131 Abarth per Alen-Kiwimaki e Rohrl-Geistdorfer, che fecero una scontata doppietta.
Ma la gara fu anche notata per la partecipazione di tre Fiat 147 alimentate ad alcool. L’accordo fu siglato da Bob Neyret, proprietario del team francese Aseptogyl con la casa torinese. In Brasile la Fiat locale mise a disposizione tre 147 (da noi conosciuta come 127), altra particolarità, oltre all’alimentazione ad alcool, fu delle tre navigatrici brasiliane abbinate alle tre dame europee che invece dovevano concentrarsi solo sulla guida.
Tra loro l’italiana Anna Cambiaghi, che arrivava dal successo di categoria con Iveco nella massacrante gara “Transafricana”:
“Fu una bellissima avventura ricordo con piacere la graziosa Ana Muhlen, che non era una esperta navigatrice ma in quella gara ebbe il suo bell’impegno” ci confida Anna.
L’avventura per le altre due Fiat 147 durò poco e sia Maurizia Baresi che la Hoffner si ritirarono per problemi alle loro auto ma chi preannunciava il terzo ritiro si dovette ricredere.
“Le nostre auto erano ben preparate in Brasile, i ragazzi dell’assistenza erano bravi e volenterosi anche se non erano a livello della Fiat ufficiale, devo dire che grazie alla superiorità di Alen e Rohrl, mentre la gara volgeva verso il termine, l’assistenza “ufficiale” ci aiutavano in maniera sempre più consistente” dice Anna “Il Brasile era una gara tutta sterrata e per le ricognizioni facemmo solo un giro sulle prove per la stesura delle note. Ana era brasiliana per cui le note mi furono scandite un pò in portoghese ed un pò in inglese anche se in molte zone si andava a vista, anche perchè la gara si svolgeva solo di giorno. Le situazioni più particolari e, ahimè, più faticose era fare il pieno di Alcool. In determinati punti del percorso infatti l’assistenza ci faceva trovare dei bidoni di carburante che dovevamo usare per riempire le nostre Fiat…rifornire in prova era una vera tragedia. Un altro episodio curioso avvenne verso fine gara. Siccome non avevamo molto tempo a disposizione a volte, anche in trasferimento, si superava il limite consentito e l’ultimo giorno la Polizia ci fermò. Noi eravamo in ritardo e volevamo assolutamente evitare ulteriore tempo perso e anche l’eventuale multa. Io feci la classica sceneggiata più o meno con lacrime, Ana che non conosceva paura spiegò la situazione e ci fecero ripartire senza ulteriore indugi”
“La gara fu un vero successo ed il nostro 4° posto assolutamente prestigioso ed inaspettato, in campo rallystico lo potrei confrontare al 2° posto del Rally europeo di Lugano del 1974, quando giunsi 2° assoluta dietro al tedesco Walter Rohrl. Grazie anche a quel risultato la Fiat Brasile, sempre con la 146 ad alcool, allestì una squadra per competere nei Rally nazionali anche per l’annata successiva”
“La trasferta brasiliana fu piacevolissima, la gente calorosa che ti invitava ed i meccanici ci tenevano alla loro professionalità, il podio era composto da Alen, Rohrl e Torres e noi quarte davanti a tutti i piloti locali tra cui Wilson Fittipaldi, che correva su Alfa Romeo. La durezza della gara può essere conteggiata con il nostro tempo totale in prova speciale di quasi 9 ore! Ricordo quell’annata molto intensa anche il ritorno fu un susseguirsi di impegni dal Brasile volai a Parigi e poi a digione per il GP di F1 dove prima della gara io e Giacomelli facemmo delle prove su vetture stradali Alfa Romeo per conto di una famosa testata automobilistica”.
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