Oggi il consiglio sportivo nazionale ha accolto alcune “proposte”, nel settore Rally, che a Settembre verranno valutate, ed eventualmente modificate per poi essere definitive.
Per il campionato italiano Rally leggiamo: “Il Campionato Italiano Rally Assoluto sarà articolato su un numero massimo di 8 Rally, tra i quali la prova del CAMPIONATO DEL MONDO RALLY, che dovrà essere percorsa interamente.
Le gare saranno distanziate tra loro di 28 giorni (4 settimane)”
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Partiamo dal fondo. Molto bene lasciare, circa un mese tra una gara e l’altra, che resteranno comunque 8 ma più distanziate tra loro rispetto alla stagione in corso.
Finalmente il CIR correrà la prova nazionale di campionato del mondo, questo ci riporta ai fasti del Sanremo quando i nostri piloti battagliavano nel mondiale. Certo ora non sarà così, il divario tra WRC ed R5 è impetuoso e bisogna anche ipotizzare che il Cir possa partire dopo il WRC2, anche se la speranza è quella di vedere un elenco iscritti ben miscelato.
Infine, restando 8 gare, come quest’anno, giocoforza una uscirà dal Cir al posto del Sardegna.
Prima d’andare ad analizzare chi potrebbe essere, ci saranno, obbligatoriamente, cambiamenti nella datazione del calendario perchè in questa stagione, spesso, tra una gara e l’altra non ci sono mai stati 4 settimane (Ciocco, Sanremo, Targa Florio ed Elba, tutti troppo vicini ma anche San Marino con Roma ed Adriatico con il Due Valli).

Ma chi uscirà? Facendo un’analisi non molto elaborata si potrebbe indicare una gara su terra , visto che l’entrante Sardegna, non solo è sterrata, vale anche di più come chilometraggio e lunghezza gara. Probabilmente non avrà un coefficiente doppio ma il valore e la titolarità sta li a dimostrarlo.
Le gare dunque a rischio sarebbero, secondo questa logica, Adriatico e San Marino, gare che spesso hanno fatto discutere per il basso chilometraggio di prove speciali (la prima) ed i lunghi trasferimenti(la seconda), aggiungendoci magari riordini in location discutibili a detta di alcuni equipaggi ed addetti ai lavori.
Ma potrebbe anche succedere il contrario, ovvero equilibrare il campionato con 3 gare su terra e 5 su asfalto, avvicinandosi al mondiale WRC che predilige le superfici sterrate.
In questo caso sotto la lente andrebbero gli eventi catramati: Ciocco, Sanremo, Elba, Targa, Roma e Due Valli.
Ciocco ed Elba partono svantaggiate. Perchè ? Sono due gare toscane, polemiche sterili si sono già sentite a riguardo, le gare non si discutono ma la vicinanza di questi due eventi a molti non piace. Il Sanremo ci sembra una gara “intoccabile” per tradizione e lo scorso anno quando fu, da qualcuno, erroneamente additata d’uscire (era invece il Salento) ci prese un colpo. Quest’anno la polemica è stata invece: “non è possibile farà una gara a Sanremo senza avere gli Junior a battersi su catrami da mondiale”. Comunque non ci stupiamo di nulla. Anche Targa Florio e Roma godono di ottima salute, la prima è un mito, non solo per il popolo siciliano, anche se in passato qualche pecca organizzativa è stata evidenziata la seconda è in forte ascesa e la validità europea le dovrebbe far dormire sonni tranquilli. Infine il Due Valli veronese fiore all’occhiello dell’Ac veronese, una gara impeccabile che solo nella prima tappa della scorsa edizione andò in confusione.
Non ce ne voglia nessun organizzatore se abbiamo fatto qualche ipotesi supportata da qualche “rumors”. Ma voi su 8 gare come vorreste l’equilibrio tra gare asfalto e terra, calcolando anche il “doppio”valore che la Sardegna porterebbe?

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