L’avvento delle nuove WRC Plus a partire dalla passata stagione ha sollevato tanto apprezzamento da parte dei tifosi ma anche molti punti di domanda su quelli che sono i criteri da utilizzare per poter differenziare una prova speciale “sicura” (fatto salvo il classico motto “Motorsport is dangerous”, dove le fatalità molte volte risultano impossibili da prevedere) da una “non sicura”.

Proprio in quest’ottica, apprendiamo da Autosport che tra la FIA e i vertici del WRC ci sarà un incontro che si terrà durante il Rally di Germania questo fine settimana, necessario per individuare i migliori parametri da utilizzare per misurare la sicurezza del nostro sport.

VELOCITA’ MEDIA? BOCCIATA (O QUASI) – Fino ad oggi, il criterio principale utilizzato per misurare la sicurezza di una prova speciale era la velocità media. La FIA ha imposto un limite di 130 Km/h di media sulle special stage che non deve essere superato, ma davvero un dato “freddo” come questo può essere lo spartiacque tra una prova “sicura” e una “non sicura”? Per il momento, secondo i vertici, la risposta è SI, tanto che, l’anno scorso in Svezia, il secondo passaggio sulla prova n° 12 “Knon” fu annullato perchè nella mattinata Ott Tanak vinse la speciale con una media 137,8 Km/h.

Chi invece è contrario all’utilizzo di questa metodologia sono proprio i protagonisti del mondiale, che non hanno nascosto le proprie critiche a questo sistema, così come il malumore per l’inserimento di chicane artificiali atte a diminuire le velocità medie.

Ott Tanak è stato il primo a parlare: “In Svezia l’anno scorso la mia altissima velocità media su quella prova dipendeva da un lunghissimo rettilineo su strada ampia. Quel tratto non era pericoloso, così come in generale quando corriamo in Finlandia in quanto la carreggiata è molto ampia e le nuove auto sono veramente stabili, un piacere guidare in queste situazioni. Le velocità medie non sono un dato rilevante, ci sono delle postazioni molto più lente e molto più pericolose, soprattutto quelle sezioni strette con gli alberi molto più vicini. La Corsica ad esempio è molto più pericolosa.

Craig Breen condivide il pensiero del collega: “Quella prova svedese fu una delle più sicure del campionato. Non abbiamo bisogno di persone che stiano sedute ad un tavolo a leggere un dato proveniente da un foglio di carta, ci servono persone che guardino a fondo i dettagli e siano in grado di valutare al meglio se una zona è pericolosa o meno. Il percorso in Finlandia è stato modificato utilizzando strade strette per diminuire la velocità media, ma non ha reso il rally più sicuro.

Sebastien Ogier è stato molto critico nei confronti delle chicane artificiali poste in Finlandia l’anno scorso, ma è in parte favorevole all’utilizzo di nuove strade per le speciali: “Tutto ciò che è artificiale è una merda per me. Le chicane in Finlandia l’anno scorso sono state una vera cazzata. Le nuove sezioni proposte quest’anno sono state una sfida interessante, ma se finisci largo la velocità è maggiore e il rischio aumenta di molto.

Yves Matton, direttore della sezione Rally della FIA, spera che l’incontro in Germania possa essere utile a trovare delle nuove soluzioni: “Il limite di media oraria di 130 Km/h non è una misura definitiva, ma riesce a farti capire che su quel tratto di strada ci sono delle sezioni dove la velocità è molto sostenuta e che quindi potrebbero esserci dei tratti pericolosi. E’ fuori di dubbio che più una strada è veloce più è pericolosa, dobbiamo discutere su cosa possiamo fare per migliorare tutto questo.

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