Jaanus Ree/Red Bull Content Pool

L’aveva detto, Thierry Neuville, che il terreno turco non era dei più semplici ed avrebbe creato più di un problema. Sicuramente però non pensava che sarebbe stato proprio lui la vittima sacrificale. Succede di tutto in questa mattinata al Rally di Turchia, e ancora molto può succedere da qui alla fine.

NEUVILLE OUT… – La mattinata si apre con la insidiosa Yesilbelde. Sembriamo destinati a vivere una battaglia senza esclusioni di colpi tra i due contendenti al titolo (con Ott Tanak guardingo a controllare cosa succede davanti a lui). Ma mentre Sebastien Ogier fa la voce grossa, impartendo a tutti i suoi rivali distacchi superiori ai 20 secondi, è Thierry Neuville a dover alzare bandiera bianca. Il belga, fino a quel momento in vantaggio nei parziali rispetto al pentacampione, rallenta nella seconda parte di prova causa cedimento della sospensione anteriore sinistra: un colpo di scena che, con questo Ogier, può riaprire i giochi per il campionato. Mads Ostberg è il secondo a doversi ritirare, causa problemi al turbo della sua C3 WRC.

OGIER QUASI.. – Neuville prova a sistemare la vettura tra una prova e l’altra, ma per lui non c’è nulla da fare. Ogier parte quindi sulla Dacta con la consapevolezza di chi può spingere per aprire il gap ma senza la pressione del suo dirimpettaio di Hyundai, ma qualcosa va storto. Anche il francese accusa problemi ad una sospensione, riuscendo a concludere la prova ma con 18″ lasciati sul campo a Mikkelsen, ora secondo a 7,5″ dal caposquadra Ford. Ogier scende di corsa dall’auto e comincia a riparare la sua Fiesta, ricevendo collaborazione (almeno verbale) da Evans e Henning Solberg. Il francese riesce a ripartire, affrontando alcuni tratti del trasferimento anche a più di 160 Km/h (subirà una reprimenda per questo?) e raggiunge la partenza dell’ultima prova mattutina timbrando con 6′ di ritardo rispetto alla sua tabella, incassando 1 minuto di penalità nella generale.

MIKKELSEN IN TESTA – Nonostante una vettura non al 100%, Ogier dimostra di essere un fenomeno vincendo la prova davanti alla Hyundai #4 e a Tanak che, con una condotta di gara costante e nonostante un feeling non perfetto con la sua Toyota, si ritrova per il momento in seconda posizione nella generale dietro a Mikkelsen e davanti a Jari-Matti Latvala. Ogier è ora quarto, con 7,7″ di ritardo dal terzo posto e 46,1″ da recuperare per raggiungere la vetta della classifica. Una situazione che, incredibilmente, avvantaggerebbe Tanak in ottica mondiale, ma se nel service M-Sport rimetterà in pieno servizio la vettura di Ogier, il ritmo imposto dal francese sembra impossibile da replicare.

Sta per cominciare il giro del pomeriggio, ci saranno ulteriori sorprese?

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