Jaanus Ree/Red Bull Content Pool

Doveva essere spettacolo e spettacolo lo è stato. Ben oltre le più rosee aspettative, ben oltre alla lotta per il mondiale, ben oltre il confronto tra passato, presente e futuro. Non si poteva, davvero, chiedere di più: il Rally di Spagna, penultima prova di un mondiale 2018 entusiasmante, è vinto da Sebastien Loeb.

(QUASI) TUTTI VINCITORIE’ davvero difficile trovare una storia che non sia degna di essere raccontata in questo weekend iberico: il focus e gli occhi di tutti erano ovviamente puntati sulla lotta a tre per il titolo che si è (salvo miracoli) ridotta a due. Questione di dettagli, quella scelta super efficace di pneumatici che ha permesso a Ott Tanak di scavare un solco tra lui e i suoi avversari nelle prime battute della gara (aiutato anche dallo stratega Makinen che di gomme se ne intende), ma che lo hanno esposto ad un elevato rischio di foratura che poi si è effettivamente presentata il sabato. Dettagli appunto, che ti fanno passare dalle stelle alle stalle nel giro di poco, e dall’essere un potenziale campione del mondo a quasi-fuori dalla lotta per il mondiale in ancora meno tempo. Resta la speranza, il lumicino che qualcosa di ancora più clamoroso possa succedere in Australia, ma ancora più forte resta il rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato.

CANNIBALEC’è la “favola” di quella coppia che tante gare ha vinto e nonostante la ruggine è ancora qui a giocarsi qualcosa di importante. Gli “Stanlio e Ollio” del WRC Sebastien Loeb e Daniel Elena, che quando decidono di correre lo fanno per vincere come accaduto nella giornata di oggi. Un successo che mancava dal 2013 e di acqua sotto i ponti ne è passata moltissima: dall’epopea VW alla rinascita M-Sport fino all’avvento delle WRC Plus, ma nonostante questo la magia sembra non essere scomparsa e loro sono ancora qui, ad aggiornare quel libro delle statistiche che sembra, per la gioia di tutti, non giungere mai al suo capitolo conclusivo.

C’è la storia di un Sebastien Ogier che di mollare quella benedetta corona proprio non ne ha voglia, spinto più dall’orgoglio che dal cavallo Ford vincente. Se la motivazione sesto titolo non è sufficiente, ecco arrivare il brandello rosso sventolato da Sebastien Loeb, l’unico in grado di ridare smalto ad un Ogier che nel 2018 quella lucidità diventata suo marchio di fabbrica ogni tanto l’ha persa. Tre gare con l’extraterrestre al via: due vittorie e un secondo posto. Se sarà titolo mondiale, dovrà ringraziare anche il suo ex compagno di squadra e regnante del WRC.

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NEUVILLE QUARTO – Sottotraccia, penalizzato da una posizione di partenza non esattamente favorevole, ma ancora in piena lotta per il mondiale, ecco Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul. Il belga è tradito da una foratura sull’ultima speciale impedendogli di salire sul podio a fianco di coloro che quel trono lo hanno occupato e lo occupano attualmente, ma che il duo belga ha intenzione di conquistare nella trasferta australiana. Una gara attenta, cercando di non commettere errori e di stare il più possibile a contatto di Ogier per poi giocarsi il tutto per tutto nell’appuntamento conclusivo. Vedremo ora che peso avrà quella foratura in Power-Stage, ma nella terra Down Under servirà però una vittoria senza appello, per potersi sedere sul trono e completare lo scacco al re.

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LA GARA DI OGGIQuattro prove disputate questa mattina, tutte dal suono francofono in terra di Spagna. Sebastien Loeb parte a razzo sfruttando una scelta di gomme hard che lo premia passando dalla terza alla prima posizione nella generale, con Latvala e Ogier ad inseguire a breve distanza. Una rotonda (stupida, sia per l’errore che per la tipologia di percorso che nel WRC non è gradita e NON ci deve essere), gli fa perdere però 7,2″ nel penultimo stage nei confronti di Ogier, staccato di soli 3,6″ prima della Power Stage, riaprendo incredibilmente la lotta per il successo finale.

Nel frattempo, Jari-Matti Latvala tocca un rail e fora l’anteriore sinistra, completando il weekend thrilling di Toyota, partito con ben altre aspettative. Un errore pesantissimo che regala a Neuville un terzo posto insperato alla vigilia dell’ultimo tratto cronometrato, anche se il belga deve vedersela bene da Elfyn Evans, chiamato come non mai a dare una grossa mano al suo capitano Ogier, nel tentativo di scavalcare il portacolori Hyundai. Dani Sordo prova a fare lo stesso, visto il divario di soli due decimi tra lui e il gallese.

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Sulla Power-Stage conclusiva, nessuno ha voglia di alzare il piede e tutti decidono di combattere a spada tratta. Ott Tanak parte con velleità di successo, riesce a guadagnare la sesta posizione nei confronti del compagno di squadra Latvala e tiene aperta una flebile speranza per l’alloro le cui sorti però non dipendono più esclusivamente dalle sue prestazioni. L’estone fa suoi i 5 punti della Power-Stage, Ogier secondo ne prende quattro, Loeb è terzo mentre Neuville causa foratura è fuori dalla Top 5 e dal podio della gara.

Ora si va in Australia, ultima prova di un mondiale che non vorremmo finisse mai, ma che dovrà giocoforza dirci se ci sarà un nuovo sovrano o se il regno resterà in terra francese.

Comunque vada, sarà stupendo.

CLASSIFICA RALLY DI SPAGNA

  1. Loeb – Elena (Citroen C3 WRC)

2. Ogier – Ingrassia (Ford Fiesta WRC)

3. Evans – Barritt (Ford Fiesta WRC)

4. Neuville – Gilsoul (Hyundai I20 Coupè WRC)

5. Sordo – Del Barrio (Hyundai I20 Coupè WRC)

6. Tanak – Jarveoja (Toyota Yaris WRC)

7. Lappi – Ferm (Toyota Yaris WRC)

8. Latvala – Anttila (Toyota Yaris WRC)

9. Breen – Martin (Citroen C3 WRC)

10. Mikkelsen – Jaeger (Hyundai I20 Coupè WRC)

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