Se avete intenzione di non rinnovare più la licenza, questa è l’occasione buona, prendete la palla al balzo. Perchè se correre un Rally è di per se pericoloso ci si aggiunge la giustizia (parola grossa in questo caso) con una sentenza di primo grado assurda.

Partiamo dal presupposto che chi corre è perfettamente conscio dei propri rischi e siamo certi che i poveri Valerio Catelani e Daniela Bertoneri, periti in quel Rally Città di Lucca di 6 anni e mezzo fa, non avrebbero voluto una sentenza che vede 11 condanne. Persone che hanno avuto la sfortuna di partecipare a quella gara maledetta e solo per una serie di coincidenze ora dovrà affrontare un lungo iter burocratico.

Il 22 Luglio del 2012, si correva la gara in notturna e la Peugeot 207 S2000, uscì di strada ribaltandosi e bruciando, senza possibilità, a chi era dentro, di poter uscire in quanto l’auto era incastrata.

Apprendiamo dal giornale on line “Lucca in diretta” quanto segue: “Condanne da 1 anno a 1 anno e due mesi di reclusione per tutti gli imputati del processo, per reati che vanno dal concorso in omicidio colposo all’omissione di soccorso, a seguito della morte di due partecipanti alla gara di rally della città di Lucca del 2012. Queste le decisioni del giudice Stefano Billet del tribunale di Lucca alla fine del processo di primo grado per i fatti accaduti nella notte del 22 luglio 2012, che avevano portato alla morte dell’equipaggio composto da Valerio Catelani, 38 anni, di Massa e Daniela Bertoneri, 35 anni, di Seravezza, in gara con una Peugeot 207 Super alla quarantasettesima edizione del rally Città di Lucca. Per l’equipaggio composto dal pilota Giuseppe Iacomini di Lerici e dal navigatore Davide Cozzani di La Spezia, per il pilota Iacopo Giannecchini di Massarosa, il navigatore David Castiglioni di Porcari, che correva con Matteucci, il giudice ha comminato in sentenza di primo grado 1 anno e 2 mesi di reclusione per omissione di soccorso; per gli equipaggi apripista del rally composti dai lucchesi Luca Gelli, Massimo Simi e Gianluca Simonetti, dal capannorese Luca Ciucci e da Bruno Togni, residente ad Altopascio e Danilo Meazzini di Arezzo e per Mauro Scarpellini, 1 anno di reclusione, per concorso in omicidio colposo, perchè non avrebbero segnalato il precedente lo sforamento di un muretto di protezione da parte di un altro equipaggio, dove poi è successa la tragedia.
Tutti sono stati anche condannati in solido al risarcimento delle parti civili e spese legali, da quantificare in altra sede, ma con una provvisionale fissata a circa 330mila euro. Piloti, navigatori e addetti alla sicurezza sono stati ritenuti responsabili a vario titolo di reati che vanno dall’omissione di soccorso aggravata al concorso in omicidio colposo. Ma per questa tragedia i giudici hanno stabilito in sentenza che esistono responsabilità precise condannando tutti gli imputati come avevano chiesto gli inquirenti. Per altri tre indagati, all’inizio dell’inchiesta, i giudici avevano disposto l’archiviazione già nella fase preliminare del procedimento giudiziario e in sede gup una terza persona, sottoposta ad indagini, era stata prosciolta. Si tratta di Federico Mazzanti (per lui il non luogo a procedere), Fabrizio Bacci, Cristiano Matteucci e Silvio Terrosi. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza di primo grado”.

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