L’emittente olandese RTL Nieuws ha sentito in esclusiva Nasser Al-Attiyah sul rumors che riguarda un certo Valentino Rossi. Il pilota di Toyota, fresco campione della Dakar, ha trovato il tempo fra una tappa e l’altra di commentare questa voce:

“Ho parlato con Valentino Rossi e so che gli piacerebbe. Io l’ho invitato e sono certo che lui  voglia correre la Dakar” 

Al-Attiyah conosce bene Valentino Rossi, e ha poi aggiunto che VR46 guiderebbe per Toyota su un Hilux 4×4 di gruppo T1. L’unico ostacolo, se così si può dire in questo caso, è Yamaha con cui Rossi ha un contratto in scadenza fino al 2020. La prossima Dakar cadrebbe proprio nel bel mezzo della pausa invernale obbligatoria per i team di Moto GP, dunque la possibilità concreta di vedere Rossi al via ci sarebbe. Ma il grande punto di domanda resta, poiché come abbiamo visto in questi giorni, gli infortuni alla Dakar possono essere anche piuttosto frequenti. Difficilmente Yamaha lascerebbe partire il suo pilota, mai dire mai. Ma questo resta comunque un importante indizio sul futuro del Dottore dopo la Moto GP, visto che lui stesso non ha mai nascosto la volontà di voler proseguire la sua carriera nelle quattro ruote.

Un Toyota Hilux T1 4×4

ALONSO E ROSSI, UN BOOST PER LA DAKAR E I RALLY RAID
Nei giorni precedenti avevamo riportato anche la notizia dell’interesse di un altro grande personaggio sportivo: Fernando Alonso. Per l’ex F1 pare ci siano ottime possibilità di vederlo al via nella prossima Dakar, e Toyota avrebbe già allestito un programma sportivo di preparazione per farlo arrivare pronto al grande evento. Alonso e Rossi sono due nomi che possono far bene alla categoria. La Dakar ha già il suo nome, ma la possibilità di accogliere questi personaggi di sicuro accrescerebbe a dismisura l’interesse, così come già dimostrato dalla partecipazione di Sébastien Loeb. Ne guadagnerebbero di sicuro anche i Rally Raid, una categoria questa non molto conosciuta, o forse solamente sottovalutata, ma che rappresenta la vera essenza del Motorsport e forse anche proprio dei rally: gare dure, talvolta durissime, lunghe, con molti imprevisti e pericoli, e dove non basta essere dei mostri di velocità ma bisogna saper andare forte senza sbagliare. La categoria inoltre è accessibile a tutti i tipi di piloti. Peterhansel, Mister Dakar, era inizialmente un pilota di moto ed è passato poi alle auto continuando a vincere. Stesso esempio per Nani Roma, anche lui ex due ruote. E c’è chi poi come De Villiers che aveva iniziato la sua carriera nel Turismo su pista ed è passato nella Dakar ottenendo subito ottimi risultati e diventando anche lui campione del rally. Ci vuole una certa preparazione ed esperienza ma anche piloti di altri mondi come Alonso e Rossi potrebbero in futuro poter dire la loro, e magari chissà vincere. Alla Dakar (ma anche in altri rally raid) ci si partecipa per primeggiare, ma anche per il semplice spirito di avventura. Sono presenti infatti team super professionali ed attrezzati, ma ci sono poi anche equipaggi indipendenti che provano a dire la loro, o che solamente vogliono divertirsi fra sabbia e dune. I Rally Raid hanno anche il loro costo ma siamo sicuri che piloti come i sopracitati, con tutto il loro seguito, non avrebbero problemi sotto questo aspetto. Ben vengano dunque i vari Alonso e Rossi, sperando inoltre di non perdere anche Loeb che oltre al nome ha anche un bel piede, e in questa Dakar lo ha dimostrato ancora una volta.

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