La 6° Tappa della Dakar 2019 è stata un vero inferno per i protagonisti della categoria Camion. Gli equipaggi rimasti in gara hanno affrontato le insidiosissime dune che erano presenti sul tratto cronometrato di 309km. La tappa che riportava tutti da Arequipa a San Juan de Marcona si è rivelata più difficile del previsto, e in queste condizioni non sono certo mancati colpi di scena.

Nonostante la durezza della prova, Gerard de Rooy si è dimostrato il più abile fra le dune di Tanaka riuscendo a piazzare il suo Iveco Powerstar 3 in testa. Il pilota olandese ha comunque incontrato diverse difficoltà: in primis ha terminato la sua tappa con la parte anteriore del cofano danneggiata per gli impatti con le ostiche dune sabbiose, mentre nel tratto iniziale aveva avuto anche un problema con il sistema di pressione degli pneumatici, poi messo a posto dall’esperto meccanico Darek Rodewald. Gerard ha poi dovuto sfidare l’ultimo grande ostacolo della Tappa, una enorme montagna di sabbia. Ed è li che ha fatto la differenza capendo prima degli altri come andava affrontata. Ed è sempre li che invece ha perso la vittoria di giornata il MAZ di Siarhei Viazovich. Il bielorusso non ha preso l’ultimo checkpoint che era posto proprio in cima di quella duna gigantesca, e nonostante sia arrivato al traguardo col tempo più veloce, è stato poi giustamente sanzionato.

Uno dei camion Iveco imbottigliati nel “traffico” dakariano

Prima gioia per Gerard de Rooy dunque, doppietta invece per Iveco che ha piazzato al 2° posto “El Coyote” Federico Villagra. I russi di Kamaz nonostante una tappa molto difficile tornano a casa con distacchi contenuti. Sotnikov ha pagato appena 7′ mentre il leader Nikolaev 8’46. Viazovich alla fine ha chiuso 5° davanti agli attardati Tatra di Soltys e Loprais. Inutile dire che la categoria dei pesi massimi è stata praticamente decimata. In classifica controlla ancora Nikolaev che ha un vantaggio di 10 minuti sul compagno di squadra Sotnikov che al momento si limita a seguire il più esperto campione della corsa. Al 3° posto c’è De Rooy che però ha 1h50m di ritardo; l’ex campione olandese non molla ma sa che sarà davvero dura battere lo squadrone Kamaz a questo punto. C’è ottimismo però, poiché anche le prossime tappe della Dakar saranno tutt’altro che semplici e anche un banale errore può vanificare la gara della vita per Nikolaev e Sotnikov. Più staccati tutti gli altri con Villagra e Van Genugten attardati di ben 4 ore dopo tutti i problemi che li hanno afflitti in questi ultimi giorni. L’unico italiano in gara, Bellina, pare essere ancora in prova con il suo Man.

Gli italiani – Arrivano buone e cattive notizie per i nostri impegnati nella Dakar. La truppa italica ha perso Jacopo Cerutti, che fino alla 5° tappa era il miglior interprete in questa Dakar 2019. Il rider della Solarys Racing è caduto nell’ultima parte della prova Marathon, ingannato dalla poca visibilità in un tratto di fesh-fesh e centrando una pietra nascosta fra la finissima sabbia che lo ha catapultato per terra distruggendo la sua Husqvarna. Cerutti stava correndo un’ottima Dakar con la concreta possibilità di finire nei top15. Il suo team si consola con un grande Maurizio Gerini che è solamente alla sua seconda partecipazione in questa competizione. Maurizio sta correndo con un approccio più conservativo, una tattica che lo sta ripagando visto che al momento è 18° assoluto! Bene anche Mirko Pavan che si è portato 7° sulla Beta nella Malle Moto, riservata ai piloti che corrono senza alcuna assistenza. In questa classe bisogna segnalare la rovinosa caduta di Max Hunt che sembrava ormai destinato a vincere la gara visto che aveva oltre un’ora di vantaggio sul secondo e ora leader Mark Tielemans (KTM). Punta ad arrivare in fondo il buon Gabriele Minelli che è classificato 92° e si sta destreggiando bene tra le tante insidie di questa corsa. Tra le auto abbiamo ancora in gara Camelia Liparoti al 41° posto, mentre pare essersi arrestata la corsa dell’equipaggio del Ford Raptor T2 condotto da Schiumarini, ancora classificato nella 5° Tappa.

Copyright © Rally.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.