Il debutto dell’adriese, sulla Fabia R5 di MS Munaretto iscritta per i colori di Rally Team, si conclude con un settimo assoluto condito da cronici problemi di setup.

Adria (Ro), 25 Marzo 2019 – Il ritorno ai rally moderni non ha regalato grandi gioie a Matteo Luise, il quale ha chiuso la trentaquattresima edizione del Rally Bellunese, nel recente fine settimana, con un settimo posto assoluto che è ben al di sotto delle aspettative.
Il pilota di Adria, iscritto per l’occasione con la scuderia Rally Team, si presentava alla vigilia dell’appuntamento con base a Santa Giustina, in provincia di Belluno, con una buona dose di ottimismo, in virtù delle positive sessioni di test svolte precedentemente.
Il portacolori del sodalizio vicentino, all’esordio su asfalto con una Skoda Fabia R5 del team MS Munaretto, ritrovava, al proprio fianco, il compaesano Fabrizio Handel.
Un connubio che, nelle ultime tre uscite, aveva fruttato, nel 2016, il terzo posto assoluto al Tuscan Rewind su terra e, nel 2017, la vittoria sulle strade amiche del Rally Storico Città di Adria ed il secondo assoluto, primo di classe, all’Historic Rally Città di Modena.
Un nutrito parco partenti, con protagonisti di consolidata esperienza su vetture R5, si rivelava un ottimo banco di prova per poter confrontarsi e capire il livello di crescita durante la gara.
Si apriva la sfida Sabato sera, alla luce delle fanalerie supplementari, con Luise che staccava un buon quarto parziale, restando comunque accorto in vista della lunga frazione domenicale.

“Sulla prima prova speciale” – racconta Luise – “siamo partiti abbastanza abbottonati, con l’unico intento di arrivare alla fine, senza prendersi rischi inutili. In una speciale così corta è più facile fare danni che riuscire ad infliggere pesanti distacchi alla concorrenza. Per il momento eravamo contenti così ed il quarto assoluto ci andava molto bene, rispetto alle nostre idee.”

Il calvario dell’adriese iniziava sin dalla prima tornata della Domenica: sui tre crono in programma emergevano cronici problemi di assetto, i quali non riuscivano a mettere in temperatura le coperture, che rendevano la Fabia R5 difficile da guidare.
Il cronometro non lasciava spazio ai dubbi: 41”7 il divario e discesa al sesto posto assoluto.
Alla service area si cercava di apportare delle modifiche al setup della trazione integrale di casa Skoda, senza però dare i frutti sperati: se all’anteriore la situazione era migliorata non si poteva dire la stessa cosa del posteriore, il quale continuava ad essere instabile.
Al termine del secondo giro Luise perdeva un’altra posizione ed il distacco saliva a 1’20”3.
Con il morale sotto le scarpe si affrontavano gli ultimi due tratti cronometrati in programma: gli interventi all’ultimo parco assistenza iniziavano a dare gli esiti tanto attesi ma un testacoda sulla conclusiva “Melere” confermava la giornata storta del polesano.

“Dire che siamo delusi è dir poco” – sottolinea Luise – “perchè, seppur fosse la nostra prima gara con la Fabia R5 su asfalto, seconda in assoluto su una vettura di questo tipo, ci aspettavamo di stare al passo dei migliori. Certamente non ambivamo alla vittoria ma ad una posizione migliore si. La continua ricerca del giusto setup, trovato alla fine, ci ha penalizzato.”

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