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E sono cinque! Sebastien Ogier e Julien Ingrassia vincono il Rally del Messico. Secondo successo stagionale per i francesi campioni in carica, secondo successo in Messico per la Citroen C3 WRC dopo quello thrilling ottenuto nel 2017 con Kris Meeke, ex dal dente avvelenato nell’infuocato weekend messicano, non solo per le temperature impossibili con le quali i piloti hanno dovuto convivere.

PAROLA D’ORDINE, NON COMMETTERE ERRORIMettiamo per un attimo da parte le polemiche con gli organizzatori per i salti assurdi, per i cancelli chiusi o per i criteri utilizzati per l’esposizione delle bandiere rosse e l’assegnazione dei tempi imposti. Il Messico dimostra ancora una volta come a volte le gare si vincono commettendo meno errori possibili: lo fu l’anno scorso, quando una foratura tolse di mezzo il redivivo Loeb, così è stato anche quest’anno, dove ha vinto colui che ha evitato meglio di tutti le insidie del percorso e ha beneficiato di una vettura che, a differenza di alcuni competitor, non ha avuto problemi di affidabilità.

TANAK SECONDO, CHE LOTTA CON EVANS!Il leader del mondiale Ott Tanak, nell’inedito ruolo di apripista, chiude la gara in piazza d’onore. Bellissima la lotta con Elfyn Evans, che si è decisa nella giornata di oggi. L’estone ha messo la freccia sulla prima speciale di giornata, la Alfaro, vincendo davanti a Ogier e Neuville. Evans cede 4,2″, decisivi per il sorpasso. Il gallese non riesce a contenere l’efficacia di Tanak, che incrementa il suo vantaggio a 7,2″ alla vigilia della Power-Stage finale.  L’ultimo tratto di gara è appannaggio di Ogier che fa quindi en-plein, davanti a Meeke e Neuville. Tanak è solo sesto, senza prendere punti extra.

NEUVILLE SALVA LA “BARACCA”Thierry Neuville chiude l’avventura messicana al quarto posto finale, mai veramente in lotta per le posizioni di vertice. Il belga viene rallentato il venerdì da una foratura nelle prime battute di gara, ma il feeling con la vettura non è mai davvero arrivato, nonostante qualche tempo interessante a ridosso dei primi quando ormai la gara non aveva più nulla da dire. Il belga salva l’onore portando a casa 3 punti nella Power Stage. Più bravo a sfruttare gli errori degli avversari, che lo hanno portato a salire dalla nona alla quarta posizione assoluta, che per le prestazioni velocistiche. Da rivedere l’affidabilità della Hyundai I20 WRC, come testimoniato dallo stesso Adamo, tutt’altro che soddisfatto dalle prestazioni della vettura coreana.

MEEKE QUINTO MA…Kris Meeke chiude l’avventura in Messico al quinto posto assoluto, seconda delle Toyota, incamerando punti importanti per la lotta alla classifica costruttori. Un weekend particolare quello del nordirlandese, che ha inizialmente cullato l’idea di bissare il successo del 2017, per poi vederlo scivolare di mano nel giro di due speciali: prima una foratura, poi un problema alla sospensione lo hanno portato nella terra di nessuno (oltre a scagliarsi apertamente contro Citroen per come è stata gestita l’uscita di strada di Lappi). Senza velleità di classifica e impossibilitato a guadagnare la posizione su Neuville, Meeke ha portato a casa il massimo possibile senza correre ulteriori rischi.

WRC2 Alle spalle di Meeke, troviamo in sesta posizione il vincitore del WRC2 Benito Guerra. Il messicano, beniamino di casa, porta la sua Skoda Fabia R5 ai margini della Top 5, dopo una bella sfida contro il 18enne Marquito Bulacia, ottavo assoluto alla fine. Tra di loro, ecco Jari-Matti Latvala, autore di una gara anonima.

Chiudono la Top Ten la seconda Hyundai I20 WRC di un deluso ma competitivo Dani Sordo e la Skoda Fabia R5 di Ricardo Trivino.

La carovana del WRC lascia ora il continente americano per tornare in Europa, sugli asfalti della Corsica. Tanak 65 punti, Ogier 61, Neuville 55. Chi vincerà sui tarmac francesi?

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