Ciao Petter,

allora questa volta è vero: hai deciso di smettere. Non sarà un addio definitivo, ti vedremo ancora in giro nel corso di qualche evento/raduno a regalare momenti di ignoranza vera come solo tu potevi darci, però il pensare che non ti rivedremo più (o quasi) nell’elenco iscritti di prestigiose gare, beh, una lacrimuccia ce la fa scendere.

E’ la fine di un’era o quasi. Chi ha una trentina d’anni come me, chi ha potuto vivere i rally a cavallo tra la fine degli Anni 90 e inizio 2000 sa di cosa parlo: Colin, Richard e Buga se ne sono andati troppo presto, Marcus ha da appena annunciato il ritiro definitivo. Carlos, Gilles, i due Francois, Armin  si fanno vedere a volte ma nulla più. Tommi e Harri hanno intrapreso strade diverse: sono sempre nell’ambiente ma se il primo gestisce e dispensa consigli ad un team eccellente per vincere nel presente, il secondo cura gli interessi del figlio per vincere in futuro, Oliver permettendo.

Seb invece è un caso a parte, forse più unico che raro. Pensa: sei uno dei pochi che può vantarsi di averlo battuto, nel lontano 2003, quando regalasti a Subaru l’ultimo successo mondiale di rilievo. Ma anche qui, ci sarà sempre qualcuno che dirà “ti hanno lasciato vincere, perché Citroen…“, ma questa è un’altra storia…

Forse proprio perché guidavi quella vettura il tuo addio per me e i miei coetanei sarà un po’ più difficile da digerire, come lo fu quel fatidico 2008 quando Subaru decise di abbandonare il mondiale, tu che avevi ereditato il volante di quella vettura da McRae e Burns. Fu un colpo al cuore, duro da accettare, che costrinse anche tu a correre ai ripari per rimanere nel giro. Non arrivarono vittorie, ma lo spettacolo, con la Xsara prima e con la C4 dopo, fu tanto.

Il ritorno finale con Ford è stato il canto del cigno della tua carriera nel WRC, un ritorno romantico con il marchio che nel lontano 1999 ti permise di esordire nei rally che contano. Ricordo con piacere quel 2012, perché fu per me l’anno in cui riuscii finalmente a vedere dal vivo un mondiale, e tu eri li, sorridente all’arrivo a Monaco, dopo aver conquistato un podio che faceva ben sperare per il prosieguo della stagione, conclusasi purtroppo in ben altra maniera. Un altro addio, quello di Ford come squadra ufficiale, che nemmeno un fenomeno di nome Ogier è riuscito a convincere a rientrare nel giro che conta, ma che ha permesso di rafforzare ancora di più quel mito che risponde al nome di Malcolm Wilson.

Destino volle che ero presente anche a Franciacorta nel 2014.. ricordi? Il tuo primo titolo WRX lo vincesti proprio in Italia, festeggiando con un bel salto sopra il tetto di quel mostro che era la DS3, a dimostrare a tutti che eri ancora un pilota di assoluto valore, confermata ulteriormente dal bis iridato dell’anno dopo.

Forse più di tutti ci mancheranno i momenti magici che hai regalato al pubblico e che ti hanno fatto guadagnare quel tuo famoso soprannome… Motorshow 2008, gli spettacolari incidenti, la scampagnata nelle vigne alsaziane nel 2012.. ce ne sono tantissime altre da raccontare, ma abbiamo deciso di ricordarti con il punto più alto della tua carriera: la gioia per la vittoria del titolo 2003.

Se buon sangue non mente, siamo sicuri che Oliver raccoglierà la tua eredità. Per ora lo sta già facendo in America, guarda caso sempre su una Subaru. Lo aspettiamo al varco, magari tra qualche anno ci sarà un altro Solberg per il quale varrà la pena raccontarne le gesta.

Ciao Hollywood, ci mancherai!

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