La stagione sportiva 2019 corre veloce e il nostro Francesco Cozzula, ipovedente di Osilo, resta ancora al palo, fermato da una federazione sportiva che non vuole sentire ragioni. Nessuna licenza per un disabile che dopo 11 anni di attività sportiva e 69 rally viene stoppato perché senza patente e perché dei “professionisti” dicono che le sue condizioni fisiche non sono idonee allo sport automobilistico rally.
Dall’ennesimo no da parte della federazione sportiva ACI Sport, giunto il 25 febbraio 2019, Francesco ogni giorno chiede con mail e PEC di confrontarsi con chi, senza conoscerlo, ha precluso l’opportunità di fare lo sport che più ama e, a detta di piloti e addetti ai lavori, sport che Francesco pratica bene.
Pertanto ci chiediamo:
“Perché la federazione sportiva ACI Sport non vuole incontrare Francesco?”
“Perché la federazione sportiva ACI Sport non vuole dare l’opportunità a un disabile di fare sport?”
“Perché nessun membro della Giunta Sportiva ACI Sport non ha contattato Francesco per spiegargli le motivazioni della decisione del diniego per il rilascio della sua licenza sportiva?”
“Perche nei verbali della Giunta Sportiva ACI Sport degli anni 2017/2018 e 2019 non si fa mai cenno al caso Francesco Cozzula?”.
E ora le domande più importanti:
“Perché la federazione sportiva ACI Sport in questi due anni non ha provato assieme a Francesco a trovare una soluzione al suo caso?”
“Perché la federazione sportiva ACI Sport ha paura di Francesco?”
Sono domande alle quali sarà difficile avere risposte. Il tempo passa e Francesco sussurra che non si darà per vinto, e sarà l’incubo più grande per chi non gli permette di fare sport.

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