Il titolo lo dedico a mia madre. Arriva da lei l’ispirazione per parlare della notizia “calda” del WRC, ovvero del ritorno di Craig Breen tra i grandi, alla corte di Hyundai, per il Rally di Finlandia. Vero, oggi le orecchie sono puntate sul contatto Rovanpera-Toyota, ma per quello ci sarà tempo per parlarne.

Capita a volte di vedere questa casalinga sulla sessantina, con un figlio a carico troppo grasso per essere vero e un marito che il fato ha deciso di spedire troppo presto su una carrozzina, prendere in mano il fidato phon e fare pulizia nel frigorifero, eliminando tutte le varie incrostazioni di ghiaccio presenti nell’elettrodomestico.

Ecco, più o meno mi immagino così Makinen prima e Adamo poi, che in un ipotetico frigorifero contenente i piloti che non hanno trovato posto nel WRC e sono stati “congelati” in favore di altri, hanno deciso di “sbrinare” prima Meeke, figliol prodigo di ritorno dopo la catastrofe firmata Citroen (vedendo come sta andando, chissà se Tommi se ne è già pentito) e poi Breen, annunciato a sorpresa come l’uomo nuovo che completerà il tridente Hyundai al 1000 Laghi al fianco dell’intoccabile Neuville e di Mikkelsen.

COME PEUGEOT – Mettiamo ora da parte mia madre. Letta la notizia, la mia mente è subito andata indietro agli inizi degli anni 2000, quando il team francese, ai tempi sulla cresta dell’onda, utilizzava la stessa tattica scelta da Adamo: schierare il pilota migliore sul fondo migliore. Era sempre un italiano, Corrado Provera, a gestire la rotazione, per cui se nella fredda Svezia era Harri Rovanpera a prendere il volante della 206, sugli asfalti corsi o sanremesi erano Gilles Panizzi e Francois Delecour a comandare il vascello. Funzionò? Direi di si, tre campionati costruttori e due campionati piloti.

Adamo non ha mai nascosto la sua preferenza per il titolo marche anziché quello piloti, cosa che farà storcere il naso a Neuville ma sorridere i coreani, che di fatto sono quelli che i conti li pagano e, dopo anni di vacche magre e di bastonate sui denti anche da magnifici team semi-privati, si sono stufati di perdere. A quale prezzo? Mettere sul libro paga non tre, non quattro, ma ben cinque piloti, almeno per il momento.

ESPERIENZACi tengo a precisare che quello che scrivo non è per cercare odio nei confronti di Craig, sono consapevole di tutto quello che ha passato, delle vicissitudini personali che ha dovuto affrontare con la scomparsa di Gareth, l’olimpo del WRC e la successiva estromissione e di tutta la parte “romantica” del suo ritorno che avrete sicuramente letto su altri lidi, magnificamente descritta e per la quale vanno i miei più sinceri complimenti all’autore. Mi fermo a fare una analisi sulle motivazioni e conseguenze che questa decisione può portare, ponendo delle domande che molti di noi si saranno fatti.

Adamo ha fatto leva sul bagaglio di esperienza che Breen ha per giustificarne la scelta. Sicuramente due stagioni da ufficiale Citroen sono un bel biglietto da visita, ma mi azzardo ad entrare un po’ di più nello specifico.

Nel Rally di Finlandia, Craig ha ottenuto (riferendomi alle ultime annate del WRC) un ottavo, un quinto e un terzo posto (bellissimo, il primo nel mondiale con sentitissima dedica all’amico scomparso). Risultati sicuramente rispettabilissimi, ma che ad esempio non potevano essere nelle corde di un Sordo? Spagnolo spinto sulle ali dell’entusiasmo dopo il successo maturato (anche se a sorpresa) in Sardegna? Inoltre, Breen dovrà calarsi in fretta e furia in una nuova realtà, nel giro di 15 giorni sarà impegnato prima in Estonia, per capire i meccanismi di un team/vettura per lui totalmente nuovi e poi subito nella bagarre. Non che non ne sia in grado, non è mia intenzione dire questo, ma l’inizio sarà sicuramente complesso.

Avrà il vantaggio, non da poco, di partire tra gli ultimi nel WRC. Situazione che, a livello di strategia di squadra, mi sembra forse l’unica vera carta da giocare e che giustifica la scelta fatta da Adamo, non di sicuro (e non me ne voglia) per il background velocistico del passato in questo evento.

PESCE D’APRILE – Se Breen festeggia, Hayden Paddon non le ha mandate a dire. Eh si, non dimentichiamoci che nell’orbita Hyundai c’è pure lo sfortunato kiwi, spedito all’inferno in quel paradiso che si chiama Nuova Zelanda, a fare l’uomo immagine di un marchio che, di fatto, preferisce lasciarlo ibernato in quel frigorifero tanto caro a mia madre. Giustamente Hayden ha deciso di dire la sua, all’inizio ironicamente, poi specificando che il famoso contratto offertogli con una sola gara a spot nell’arco di questa stagione e da lui rifiutato, era una notizia senza fondamento alcuno. Anche lui (come me) non ce l’ha personalmente con Craig, al quale va il più grosso degli auguri, ma forse qualcosa dal punto di vista dei rapporti personali e trasparenza sono sicuramente da rivedere, tralasciando la parte puramente economica del contratto da lui stipulato.

E HUTTUNEN?Jari Huttunen era uno dei papabili a salire a breve sulla Hyundai I20 Coupè WRC, viste anche le numerose uscite in campo nazionale con la vettura di Alzenau. Il secondo non contento sarà sicuramente lui, preso da Nandan come possibile talento del futuro, per poi essere scaricato e successivamente ripreso sotto l’ala protettrice del team coreano. In questo caso ci ha pensato Adamo stesso a fare chiarezza, ai microfoni dei media spagnoli.

Jari è in grado di fare tante cose positive, ma anche di compiere una serie di importanti errori stupidi. Il suo futuro con Hyundai nel WRC? Per ora è 50/50. Penso che abbiano visto Jari come una nuova stella nascente, abbiamo bisogno di nuovi prospetti. A livello personale è un bravo ragazzo, vedo del buon potenziale in lui, ma d’altra parte ha commesso molti errori che non avrebbe dovuto fare. In Italia si dice che la pazienza ha un limite.

Sarà il nome, identico a quello di un altro connazionale che non sta proprio vivendo un bel periodo in Toyota, ma per il momento, le porte del WRC per Huttunen restano chiuse. Rimesso nel frigorifero il finnico, si rinforza quindi l’idea del team manager italiano che, in questo momento, reputa non ci sia niente di meglio di Breen per il bene di Hyundai.

Non ci resta che aspettare questo Rally di Finlandia, per vedere se Andrea è stato lungimirante o meno. In ogni caso:

In bocca al lupo Craig, che il one-off in Finlandia si tramuti in un nuovo trampolino di lancio.

In bocca al lupo Hayden, che la rabbia presente in corpo sia la benzina necessaria a riaverti nel WRC quanto prima.

In bocca al lupo Jari, il tempo è galantuomo.

Copyright © Rally.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.