(Foto: race-deZert.com)
ROAD TO CHINA

Si è conclusa con la 6° Tappa l’avventura in Mongolia degli equipaggi impegnati in questa edizione 2019 del Silk Way Rally. Un ultimo step prima della Cina che ha inciso in maniera netta nella categoria Moto ma che poteva cambiare le sorti del gioco anche tra le auto, dove un errore di navigazione stava per tendere una brutta trappola al leader Al-Attiyah. Ma si sa, la fortuna bacia i campioni e dunque il qatariota alla fine non ha corso nessun rischio. La giornata di oggi prevede il solo trasferimento per passare la frontiera ed entrare in Cina. Si entra dunque nell’ultima fase di gara dove i piloti e i navigatori dovranno le dune sabbiose del Deserto del Gobi.

Beffa atroce per Krotov, vicino al suo primo successo di tappa (Foto: Silk Way Rally)
KROTOV CI PROVA MA FALLISCE, AL-ATTIYAH SEMPRE PIU’ LEADER

Anche questa è andata. Avrà pensato così Nasser Al-Attiyah che ormai appare inarrestabile dopo l’ennesimo successo di tappa nel Silk Way Rally 2019. Nessuno ferma il pilota del Qatar. Ci ha provato il russo Denis Krotov, miglior debuttante nell’ultima Dakar, che aveva deciso di dare il “full attack” sul suo Mini JCW 4×4 T1, e forte anche di un grande vantaggio grazie a un’ottima scelta interpretativa del roadbook si stava ormai avviando verso una prima vittoria di tappa, riaprendo parzialmente anche la gara. Purtroppo per Krotov è andato tutto storto negli ultimi chilometri: cambio bloccato e anche una foratura che lo hanno praticamente annullato. Nella classifica generale Auto Al-Attiyah ha ancora oltre 40′ di vantaggio sul pilota Kun Liu della Hanwei Motorsport, alla guida di un buggy SMG. Ottima la gara del cinese che precede di circa 9′ il francese Jerome Pelichet alla guida del buggy Optimus e poi a seguire c’è Han Wei con il buggy Geely. Dietro, Mathieu Serradori è risalito all’8° posto mentre Krotov si ritrova dopo tutti i problemi 10° assoluto. Nulla è cambiato nelle classifiche di gruppo T2 e T3 dove i rispettivi leader risultano ancora Akira Miura (Toyota Land Cruiser) e Sergey Karyakin (BRP Can Am X3).

VIAZOVICH RISPONDE, KAMAZ SI RICOMPATTA

Sarà il deserto del Gobi a decidere le sorti della categoria Camion. L’ultima tappa in Mongolia non ha rotto gli equilibri fra i bestioni dei raid. MAZ sempre in testa con Viazovich che in una delle tappe più veloci ha conquistato una nuova vittoria mantenendo costante il gap di 16′ dal secondo classificato, Anton Shibalov (Kamaz). Male Andrey Karginov che ancora una volta ha forato e ha perso altri 5′ e risulta staccato di 23’52 dal vertice. Abbastanza prudente invece Ayrat Mardeev che chiude 3° di tappa ma è staccato di oltre mezz’ora dal leader. Applausi per Kuprianov che ha trainato fino al traguardo il Mini di Denis Krotov con un gran gesto di fair play. Il russo alla guida di un Kamaz 4326, differente dagli camion del team, è classificato 6° dietro al Renault di Van den Brink che ormai risulta troppo distante per ambire al successo.

Sam Sunderland, attuale leader tra le moto (Foto: Kin Marcin/Red Bull Content Pool)
SUNDERLAND SCEGLIE LA VIA GIUSTA

Applausi a scena aperta per lo spagnolo Oriol Mena che ha dominato la 6° tappa in sella alla sua Hero 450 Rally. Lo spagnolo ha interpretato al meglio il roadbook precedendo un’altra sorpresa, il polacco Adam Tomiczek, pilota privato del team Orlen che schiera un paio di Husqvarna. La classifica generale sorride però a Sam Sunderland che sta disputando una gara praticamente perfetta e priva di grossi errori. Il britannico in sella alla sua KTM ufficiale ha un vantaggio di 21’10 su Oriol Mena mentre ha perso terreno il compagno di squadra Luciano Benavides che è sceso al 3° posto a 23’17. Si sta destreggiando bene anche l’americano Andrew Short, ex protagonista dello spettacolare AMA Supercross. Short tiene alta la bandiera del team ufficiale Husqvarna ed è attualmente 4° assoluto a 27′ da Sunderland, non male. Honda ormai sprofondata: Barreda è caduto rovinosamente in una della tappe precedenti, Kevin Benavides non riesce a trovare costanza fra problemi ed errori. La migliore delle Yamaha è 5° con l’argentino Franco Caimi. Laia Sanz di gran lunga la miglior ragazza in gara, al momento 8° assoluta con le due rivali Nifontova e Novotna entrambe cadute e fuori dai giochi. Da segnalare il ritiro del veterano Paulo Goncalves, messo KO da un problema meccanico della sua Hero 450 Rally. Le uniche speranze del team indiano sono ora riposte tutte sullo spagnolo Oriol Mena.

 

 

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