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Silk Way Rally 2019 – Stratosferica vittoria di Al-Attiyah, e Toyota esulta!

FINALMENTE TOYOTA NEL SILK WAY RALLY

L’obiettivo era chiaro fin dalla partenza per Nasser Al-Attiyah e Mathieu Baumel, schierati con i colori ufficiali Toyota Gazoo Racing Team: vincere il Silk Way Rally. Il 2018 poteva essere l’anno buono ma le tante sfortune, o meglio problemi tecnici dell’Hilux 4×4, avevano compromesso ogni possibilità. Nel 2019 invece uomo e macchina sono stati semplicemente perfetti. Al-Attiyah e Baumel sono stati i mattatori del Silk Way Rally 2019, vittoria e dominio totale con la vittorie di tutte e 9 le tappe disputate. Promosso ancora una volta l’Hilux 4×4 che anche con gli altri piloti, in particolare Erik van Loon, ha dimostrato tutta la sua velocità. Insomma meglio di così non poteva andare per la casa giapponese che ha vinto i due raid più importanti al Mondo,  ovvero Dakar e SWR.

Dietro i vincitori ha chiuso Wei Han, pilota ufficiali Geely, alla guida appunto di un Geely Buggy SMG. Il forte pilota cinese ha vinto tra i 2WD precedendo di circa 20′ il bravo francese Jerome Pelichet che invece si era messo alla guida di un Buggy MD Optimus. Il team Hanwei Motorsport ha monopolizzato la top6 con i vari buggy SMG schierati in gara. Il russo Dennis Krotov (Mini JCW 4×4 T1) alla fine ha chiuso solamente 8° nonostante una buona gara, mentre il veloce Van Loon ha concluso 10° dopo il problema serio che lo ha colpito nella 2° tappa del rally. Vittoria del gruppo T3 per Sergey Kariakin con il BRP Can Am Maverick X3, anche per lui una gara praticamente dominata nonostante un inizio parecchio difficoltoso. Per il pilota russo alla guida del piccolo Lightweight è anche arrivato un ottimo 14° posto assoluto, meglio del vincitore del gruppo T2 che ha chiuso 16°. Akira Miura ha infatti trionfato con il suo Toyota Land Cruiser T2 ufficiale battendo i rivali del marchio cinese Foton.

Anton Shibalov, campione SWR con Kamaz (Kin Marcin/Red Bull Content Pool)
KAMAZ VINCENTE, COME DA PRONOSTICO

Ma non è stato tutto così semplice per l’armata russa. C’è voluto infatti un errore di Siarhei Viazovich, grande protagonista con MAZ che schierava il competitivo 6440 RR. Viazovich ha commesso uno sbaglio nella prima tappa tutta deserto, tra le dune sabbiose del temuto deserto del Gobi. Il bielorusso ha perso il controllo del suo Camion, ribaltandosi e danneggiando irreparabilmente il suo “bestione”. Un peccato visto la gran gara disputata. Ma alla fine ha avuto la meglio Anton Shibalov, giovane pilota russo del team Kamaz Master. Shibalov, coadiuvato perfettamente in cabina da Nikitin e Tatarinov, è stato molto bravo a limitare gli errori e alla fine con un’ottima prestazione anche tra le dune ha portato a casa il suo primo successo importante nei rally raid: una vittoria nel Silk Way Rally garantisce parecchio prestigio. Podio completato dagli altri Kamaz 43509 di Andrey Karginov e Airat Mardeev che forse hanno qualcosa da recriminare. Van den Brink alla fine ha portato Renault al 4° posto, parecchio staccato dai Kamaz ufficiali. L’olandese ha concluso davanti a Kupryanov (Kamaz) e al primo dei MAZ condotto da Aleksandr Vasilevski.

Sam Sunderland porta allo storico trionfo KTM (Kin Marcin/Red Bull Content Pool)
KTM FIRMA UN PRIMO SUCCESSO STORICO AL SILK WAY RALLY

Successo austriaco, ancora una volta. KTM dimostra tutta la sua superiorità con Sam Sunderland. Squadra organizzata, tattica perfetta, moto e pilota superbi. Il britannico Sunderland non ha lasciato speranza ai suoi avversari dopo la fuga a metà gara. Al 2° posto ed a 20′ di distacco ha chiuso un sorprendente Andrew Short, pilota ufficiale Husqvarna ed ex pilota AMA Supercross. Un risultato fantastico ed inaspettato per Short che non ha sbagliato nulla con la navigazione tra le dune e ha strappato un risultato davvero eccellente per le premesse del team, orfano nell’occasione dell’infortunato Quintanilla. Podio completato da Yamaha, con Van Beveren che però non è stato così veloce come in altre occasioni. E’ andata un po’ peggio a Honda HRC che sicuramente sperava in qualcosa di meglio del 4° posto di Kevin Benavides. Il fratello Luciano ha concluso appena dietro vincendo la classifica riservata ai giovani in sella mentre Laia Sanz 7° ha trionfato nel femminile. E’ crollato nel finale Oriol Mena che era arrivato a contendersi quasi la vittoria in sella alla indiana Hero. Tra i quad ha trovato la vittoria Rafal Sonik con il suo Yamaha Raptor 700.

 

Francesco Santovito

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