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Ci sono luoghi, per chi ama i rally, che almeno una volta nella vita devono essere visitati. Il primo passo, per gli appassionati del WRC, è quelllo di assistere ad una gara mondiale. Il Monte-Carlo e la Sardegna, per questioni di comodità, sono per noi italiani le tappe più abbordabili, per cui passare una giornata al Col De Turini oppure al Miky’s Jump è già un primo passo per vedere i propri sogni realizzarsi.

Si sa però che l’appetito vien mangiando, soprattutto quando ti capita di vedere gli incredibili scenari della Svezia, piuttosto che le mitiche vigne della Germania, fino all’obiettivo principe (almeno per chi vi scrive): assistere al 1000 Laghi.

Cosa vi viene in mente se dico RA TA TA TA TA? (Copyright Aldo Franzosi)

NON TUTTO ROSE E FIORI – Il primo problema che sorge è la questione economica: la Finlandia non è cara come la Norvegia o la Danimarca, ma una trasferta del genere richiede comunque un bell’esborso di quattrini tra volo, noleggio auto, alloggio e Rally Pass. Diciamo dai 500 ai 600€ escuso pranzi e cene. Di sicuro non una cifra folle, ma neppure da sottovalutare nell’economia di una famiglia che si prepara a seguire questa gara. Per quanto concerne il Rally Pass, dal costo di 80€, è caldamente consigliato l’acquisto, in quanto se avete in mente di vedere più prove diverse al giorno, vi permetterà di risparmiare una bella cifra rispetto al pagamento delle singole prove. Tutte le stage costano 20€ (per due passaggi), la Power-Stage 30€, a cui vanno aggiunti 5€ per ogni parcheggio. Anche solo assistendo a due prove al giorno più la Power-Stage (20+20+30+5+5+5 = 85€) andreste già a spendere di più rispetto al costo del pass. Credetemi, non c’è modo per fare i “furbi” ed evitare questo pagamento, perchè ogni accesso viene controllato dagli organizzatori.

NON ASPETTATEVI CONSIGLI – La seconda cosa che salta subito agli occhi è che il Rally di Finlandia si vende da solo, per cui non aspettatevi flotte di persone locali pronte a darvi una mano per consigliarvi una posizione piuttosto di un’altra (oltretutto con il problema della lingua da gestire). Questo è stato uno dei nostri errori di gioventù. Abituati all’organizzazione tedesca, pensavamo che oltre al giornale con la descrizione delle prove, che si consulta online o acquistandolo al costo di 2€, ci potesse essere un qualche “extra” sui punti interessanti da vedere. La realtà è che troverete segnalati solo 4-5 punti nell’arco di una intera prova di 20 Km, cosa utile agli organizzatori per raccogliere tutto il pubblico in alcune zone, ma che vi costringerà a levatacce oppure ad essere compressi per ore a fianco di migliaia di persone. Il consiglio, se è possibile, è quello di studiarsi bene le prove a casa stilando un programma, oppure partire un giorno prima in modo da poter girare in macchina le prove di interesse e scegliere i migliori punti. Sarà necessario scarpinare un pò (in tre giorni, abbiamo percorso 35 Km a piedi), ma credetemi, non ve ne pentirete!

PARCHEGGI – Terza cosa, per la quale il Finlandia merita una bocciatura, è la gestione dei parcheggi. Lo spazio è tanto, la gente anche, i camper pure, ma armatevi di pazienza perchè sulle prove simbolo, passate le WRC e le WRC2, assisterete ad un vero e proprio esodo di persone che decidono di partire in direzione della prova successiva. Questo crea enormi ingorghi che, purtroppo, non sono gestiti benissimo dalle autorità locali, facendo sembrare la Finlandia come la periferia di una grande metropoli italiana. A Kakaristo e sulla Power Stage ci abbiamo impiegato quasi un’ora e mezza per andarcene! Anche in questo caso, il consiglio è di studiare bene le aree parcheggio, magari piazzando la propria vettura in una posizione meno comoda che richiederà qualche passo in più all’andata ma meno problemi di traffico al ritorno. Altro consiglio: evitate la prova spettacolo di Harju come la peste: ok che offre degli “extra” che sulle altre prove non si trovano (esempio la presenza di Gronholm e Kankkunen), ma essendo la più vicina a Jyvaskyla è soggetta ad una completa invasione di chi ci abita vicino, impendendovi di trovare un posto adatto (che non sia il rettilineo finale asfaltato, guai a voi se andate a vedere l’asfalto in Finlandia…)

Harju, più no che si (Copyright Aldo Franzosi)

PORTATEVI DA MANGIARE E BERE! – In quasi tutte le aree pubblico è presente il classico chiosco dove è possibile acquistare da bere e da mangiare, preparatevi però ad un vero salasso, se siete amanti della birra! Le lattine possono arrivare a costare anche 7€ l’una (questo per via dello stato che cerca di disincentivare il consumo di alcolici, una vera piaga per questo paese), ma anche l’acqua non è che sia a buon mercato. Armatevi di Google Maps, trovate il primo discount ed acquistate tutto PRIMA di arrivare in prova. Risparmio assicurato e possibilità di gestirvi autonomamente evitando le code. Non aspettatevi poi di mangiare come a casa nostra: il mix di wurstel e carne grigliata va per la maggiore (8 € nei chioschi), se non avete voglia di andare avanti così per 4 giorni, meglio rivolgersi al supermercato!

POI C’E’ LA GARA… – A leggere l’articolo fino a questo punto, sembra una immensa critica. Dove sta quindi il bello della Finlandia? Beh, paesaggi stupendi, panorami mozzafiato, le evoluzioni dei piloti che da sole valgono il prezzo del biglietto e vi faranno dimenticare in un attimo di tutti i kilometri percorsi a piedi o delle code che avete dovuto sopportare per arrivare in quel punto, ma la cosa che più salta all’occhio è la passione della gente.

La Finlandia è uno di quei rally in cui anche le “piccole” possono regalare gioie (Copyright Aldo Franzosi)

Si, proprio quei finlandesi che ho citato all’inizio per la loro mancanza di “apertura” verso il prossimo. Troverete masse di gente munite di radiolina a gustarsi il passaggio dei piloti di fianco a voi, per vederli seguire la gara come si faceva una volta. Troverete un tifo da stadio per tutti i piloti di casa, che sia Latvala, Lappi o Suninen (e ci mettiamo anche Tanak, vista la presenza incredibile di estoni al seguito), senza sottovalutare poi le storie raccontate dalle persone che potreste trovare al vostro fianco, con cui avrete modo di condividere anche solo 10 minuti del vostro tempo, ma che vi faranno sentire dentro la passione per uno sport che almeno in questo paese è disciplina nazionale.

E poi c’è quel suono, quel RA TA TA TA TA di un salto affrontato in pieno, quel minuto speso davanti al cartello stradale di Ouninpohja per portarsi a casa un ricordo, quel senso di vedere qualcosa che nè un Monte-Carlo, nè un Sardegna, nè un Messico riescono a dare a livello di emozione, ed infine quella sensazione di soddisfazione nel veder finalmente realizzato quello che, almeno per me, è il sogno di una vita.

Resta poi un ultimo problema da affontare: la voglia di tornarci il prima possibile! Questa volta, con un po’ di esperienza in più, che ci permetterà di gustarci ancora meglio una gara mitica.

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