Simone Miele, Citroen DS3 Wrc, Rally Rubinetto, 2019 (Daniele Talamona)

Numeri da far impallidire, nomi da far entusiasmare, prove speciali da far appassionare; il 26° Rally del Rubinetto è partito questo pomeriggio da San Maurizio d’Opaglio con tutto il suo fascino e tutto il suo grande richiamo; in tutta Italia hanno parlato del grandissimo numero di iscritti – ben 154 – e della qualità dei concorrenti al via.

Ora però largo alla strada che già da oggi, con i due passaggi del Mottarone, ha iniziato a regalare emozioni.

All’appello del palco d’inizio mancano solo Formaggio-Bottega (n.95) e Cerri-Basile (n.112), entrambi non verificati. Sulla pedana non si presenta nemmeno Ferri (A7) per un guasto al cambio, stessa tipologia di problema che costringe al forfait immediato anche Rosi su Lancia Delta.  Unico cambio di categoria è per il numero 144: da Racing Start Plus 1.6 passa a Racing Start 1.6.

A prendere il comando della gara ci sono Simone Miele e Roberto Mometti, già vincitori delle ultime due edizioni: sulla Citroen DS3 Wrc (Dream One) i due varesotti hanno vinto i due passaggi sul Mottarone prevalendo sulla Ford Fiesta dell’idolo locale Piero Longhi, il pluricampione tornato a gareggiare in un rally tradizionale proprio in questa occasione. Il driver di Paruzzaro, con la Fiesta Wrc della Tamauto, sta ingaggiando un bel duello con il terzo assoluto, quel Davide Caffoni (Skoda Fabia R5 Balbosca) che nella prima speciale ha staccato il secondo tempo assoluto alle spalle di Miele. Guai a guardare solo davanti però perché in 4° piazza l’oleggese Mattia Pizio è pronto con la Rubinelli a colmare il gap di soli 0”3 che lo separano dal podio (Skoda R5 Tamauto). Buon quinto è il duo bresciano Bottarelli-Pasini (id. HK) seguito dai fratelli valsesiani Ivan e Marina Carmellino, partiti senza rischiare a seguito dell’uscita di strada del Lana. Lo stuolo di R5 è notevole ma su una prova comunque “da motore”, si stagliano anche Bestetti-Nicastri (Peugeot 207 S2000) e soprattutto gli interpreti delle Due Ruote Motrici.

Primo tra le “Tuttoavanti” è l’equipaggio Giovanella-Destro (Clio Twister), bravo a ritrovare i ritmi dello scorso Valli Ossolane; Tondina-Cecchetto (Clio Valsesia) sono primi di R3C e leader del trofeo Renault Clio Open; secondi sono Margaroli-Cerutti (id. SMD) e terzi Quaderno-Zanolo (id. PRT).

Il giovane Federico Romagnoli, affiancato da Lisa Bollito, è leader di una combattutissima R2B.

Tra le vetture del Produzione spiccano Stefano Serini e Sergio Miglini (Mitsubishi Lancer Evo IX) primi di gruppo e classe N4 ed il locale Luca Faggio con Cristina Campus: la loro Clio N3 è leader della graduatoria fino a 2000cc.

Dopo due prove speciali già qualche equipaggio ha consegnato la tabella: Barbieri-Broglia (R5) per un malore – poi allarme rientrato- del pilota; Fodrini-Ramoni per guasto all’alternatore. Penalità di 10” per partenza anticipata a Corinaldesi-Veronese (n.19) e CAVE-Grosso (n.88).

 

 

Commenti di fine giornata –

Miele: “Siamo partiti bene; sul secondo passaggio ho faticato più del dovuto per problemi di vista notturna ma sul primo ho fatto il mio miglior tempo di sempre sul Mottarone nonostante una scelta di gomma non perfetta. Tutto sommato siamo soddisfatti”.

Longhi: “Ci siamo divertiti molto; devo fare i complimenti a Swilly perché non ha perso lo smalto tenendo sempre il tempo: non era facile. Era importante prendere confidenza con la Fiesta su queste strade senza prendere rischi: per noi non avrebbe alcun senso fare errori; sono curioso di capire cosa accadrà domani: oggi il Mottarone era la prova migliore per riprendere i ritmi; a Borgosesia tornerò sulla Rozzo-Caneto che feci ai tempi del Lana ormai 30 anni fa; vedremo cosa saremo in gradi di fare”

Caffoni: “Ho fatto un piccolo errore nella Ps2 uscendo troppo largo da una curva; per tenere la Skoda ho dovuto mollare il pedale dell’acceleratore perdendo velocità; devo però essere contento perché non credevo che avrei potuto chiudere terzo con la presenza di tutti questi avversari.”

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