Kalle Rovanpera, Skoda Fabia R5 Evo (Aldo Franzosi)

In Finlandia, i rally sono sport nazionale. Lo abbiamo provato sulla nostra pelle lo scorso agosto, percependo in pieno tutta la passione di un popolo intero per questa disciplina. La Finlandia ha regalato al WRC grandissimi campioni (Kankkunen, Salonen, Makinen, Gronholm), alcuni rimpianti (uno su tutti Harri Toivonen) e tanti piloti che per demerito proprio o merito di altri non hanno ottenuto i successi sperati (Latvala, Hirvonen).

Il Kalle Rovanpera visto finora rischia di far parte di un’altra categoria: quella dei fenomeni. Essere alla guida di una vettura da rally dall’età di cinque anni fa di te un predestinato, vincere il primo titolo nazionale (in Lettonia) a sedici e il primo titolo mondiale WRC2 a 19 fa di te un vincente, il poter entrare nel mondo dei grandi all’età di 20 anni e il poter dimostrare che dietro ai munifici sponsor e alla velocità pura ci può essere il vero erede della dinastia dei finlandesi volanti, fa di te la più grande speranza di un intero paese.

Il Rally del Galles appena concluso rappresenta allo stesso tempo il punto di arrivo nella categoria R5 e l’inizio della nuova vita verso l’approdo alle WRC Plus. L’interesse nel giovane Kalle da parte di tutti i costruttori è tutt’altro che nascosta, segno che anche gli addetti ai lavori credono nelle potenzialità di colui che potrebbe diventare uno dei maggiori pretendenti al mondiale se non l’assoluto dominatore degli anni a venire. Ovviamente, avrà bisogno giusto tempo per apprendere una vettura drasticamente diversa rispetto a quelle con le quali lo abbiamo visto gareggiare, così come deve essergli concesso il lusso di sbagliare, vizio si è portato dietro nel suoi primo anno di WRC2, riscattato alla grande con i cinque successi e il titolo conquistato proprio oggi.

Rovanpera deve essere lasciato tranquillo, deve vivere e maturare giorno per giorno senza l’assillo del risultato ad ogni costo che in passato ha bruciato grandi talenti, incapaci di dare il meglio sotto pressione o non in grado di gestire il superamento del proprio limite. In questo il padre Harri, vecchia volpe del WRC, potrà dargli una grossa mano e fare da parafulmine quando pioveranno le prime critiche per una banale uscita di strada o un errore evitabile. Il talento non si discute, ma non basta quello per primeggiare in una disciplina come i rally, dove la costanza di rendimento e la solidità mentale possono rappresentare il vero scatto che trasforma un pilota velocissimo in un campione.

Kalle è sulla buona strada, le premesse per un roseo futuro ci sono tutte. Il tempo, come sempre galantuomo, soprattutto se si parla di un ragazzo di soli 19 anni, ci dirà se siamo di fronte ad un nuovo cannibale oppure ad un grosso rimpianto da ricordare con un triste sorriso.

Lo staff di Rally.it si congratula con Kalle Rovanpera e Jonne Halttunen per la vittoria del mondiale WRC2 PRO.

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