L’America non è certo famosa per i Rally, anche se negli ultimi anni ci sono stati due bei personaggi che si sono “prestati” al mondo dei Rally, parliamo Travis Pastrana e Ken Block. Forse è la mancanza di una prova del WRC, che in Nord america sicuramente manca, o forse che la nazione a stelle e strisce preferisce altri sport più tradizionali sta di fatto che i Rally fanno fatica ad emergere negli “states”.

Quando abbiamo dato la notizia che una giovane ragazza avrebbe, per la prima volta, affrontato lo Junior WRC ci sono stati ottimi riscontri tanto da dover approfondire la questione. Lei è americana anche se il cognome tradisce origine ben miscelate, tra cui una bisnonna materna di Pordenone. Si chiama Keanna Erickson-Chang, abita a Killington nel Vermont, poco distante dalle piste da sci.

La sua prima gara è stata con un Audi 90 proprio sul ghiaccio, dal 2015 passa ai Rally. Quest’anno corre due gare del campionato francese e la settimana scorsa ha debuttato nel mondiale, gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo Wales Rally, ecco cosa ci ha risposto:

“Essendo il mio primo Rally sterrato fuori dagli Stati Uniti, e un round del WRC, ho cercato di non avere troppe aspettative per il Rally GB. C’era un obiettivo: finire e guidare tutti i chilometri delle prove previste. Ottobre è storicamente l’unico mese dell’anno in cui ho avuto grossi incidenti e anche se non sono una persona molto superstiziosa, è facile che quel pensiero indugi! Il mio approccio era fare la tappa del venerdì, vedere cosa sarebbe successo e ripartire con un nuovo obiettivo da lì. Speravo che il giro pomeridiano/serale sarebbe andato bene dopo un po’ di tempo in macchina, ma è stato più difficile del previsto trovare un buon ritmo con il mio copilota nella nostra prima gara insieme. Ho fatto abbastanza fatica nelle prove notturne a meno che non mi senta a mio agio, e tendo ad avere un’autostima migliore nelle condizioni con meno visibilità senza dubbio, come forte polvere o nebbia.

La gara è diventata rapidamente frustrante per me – ero adeguatamente preparata per quella settimana, quella parte non era una sorpresa – le prove tecniche e le condizioni scivolose sono in genere il mio punto di forza, e ho trovato abbastanza difficile disputarle. Sabato ho cercato di impegnarmi un po’ prima e sono finito per baciare una scarpata nella prima curva in discesa con le pastiglie dei freni ancora fredde. Ho perso un po’ di fiducia lì. Poi sulla seconda prova del sabato, le mie note sulla Myherin non erano così buone, e abbiamo ancora lottato con il ritmo. Ho lavorato per apportare modifiche per il secondo passaggio, ma alla fine, la frustrazione è ciò che mi ha colpito durante la nostra seconda giornata. Ad un certo punto, mi sono ritrovata costretta a fare un passo indietro, guardare il quadro in generale e cercare di smettere di essere frustrata. Per il resto della giornata, mi sono concentrata sulla guida pulita.

Le prove della domenica non erano del tipo di tappa che normalmente vedevo l’ora di disputare, ma dopo un paio di giorni molto impegnativi, non vedevo l’ora di affrontare le strade lisce di Alwen e di quanto fosse semplicemente straordinario Brenig. Per l’ultimo giorno della manifestazione, volevo davvero mostrare un po’ più di ritmo e ho usato la mia vista il più possibile (un po’ più facile su queste prove più “aperte”) per colmare le lacune del nostro ritmo in auto. A parte un piccolo errore sul secondo passaggio di Brenig che ci ha rallentato, sono stata abbastanza contenta della velocità della parte finale del rally”.

Dopo il racconto del suo debutto tra gli Junior vogliano sapere da dove nasce la sua passione per i Rally…

“Il mio interesse per la guida sportiva è nato da un test di guida invernale, che in seguito si è trasformata in gara su ghiaccio per migliorare ulteriormente le mie capacità. In seguito ho iniziato a correre sui circuiti. Nel 2015, mi stavo preparando a fare il passo successivo nelle corse su circuito (verso l’IMSA o la World Challenge) la stagione successiva, quando ho partecipato al New England Forest Rally, solo per sperimentare una manifestazione su prove speciali per la prima volta. Una volta che ho visto la mia prima speciale, sapevo che era quello che volevo fare! Mi ha riportato a ciò che mi ha fatto innamorare della guida in primo luogo, facendo scivolare la macchina!”.

Ma Keanna ti vedremo ancora nello Junior Rally la prossima stagione?

“Per il prossimo futuro, mi vedrai ancora sulle auto R2. Per ora, ho iniziato a lavorare al programma del prossimo anno e mi piacerebbe assolutamente tornare per scoprire di più lo Junior WRC! Mi vedrai sicuramente di più in Europa in un modo o nell’altro”.

Ringraziamo Keanna e l’appuntamento è già fissato per la prossima gara europea!

ENGLISH VERSION

Below is the Wales Rally of Keanna:

“Being my first gravel rally outside the United States, and a WRC round at that, I tried not to have too many expectations for Rally GB. There was goal… to finish and to drive all the stage kilometers. October has historically been the only month of the year where I’ve had big crashes and while I’m not a very superstitious person, it’s easy for that thought to linger! My approach was to go into Friday, see what would happen, and make a new goal from there. I was hopeful that the afternoon/evening loop would be a good one after a bit of time in the car. However, it proved more difficult than expected to find a rhythm with my co-driver in our first rally together. I also quite struggle at night stages unless I’m feeling very comfortable, and tend to have better confidence in conditions with arguably less visibility, such as heavy dust or fog.
The rally quickly became frustrating for me – I was adequately prepared for how long of a week it would be, that part was no surprise – but technical stages and slippy conditions are typically my forte, and I found it quite difficult to be struggling with them. On Saturday, I tried to commit a bit more straight away, and wound up kissing a bank on the first downhill corner on fresh brake pads… I lost a bit of confidence there. Then onto the second stage of Super Saturday, my notes on Myherin were not so great, and we still struggled with rhythm. I worked to make changes for the second tests, but ultimately, the frustration is what got to me on our second full day. At one point, I found myself forced to take a step back, look at the bigger picture, and try to stop being frustrated (and thus overdriving). For the rest of the day, I just focused on clean driving.
Sunday’s stages were less of the kind of stages I would normally be looking forward to, but after a couple of very challenging days, I was looking forward to Alwen’s smooth roads and to how simply stunning Brenig is. For the final day of the rally, I really wanted to show some pace and used my vision as much as possible (a bit easier on these more “open” stages) to fill in the gaps of our in-car rhythm. Aside from a small mistake on the second pass of Brenig that slowed us down, I was quite happy with the speed on the rally’s final test.”

 

In the near future, where could we see you?

“For the near future, you’ll see me sticking to R2 cars. For now, I’ve begun the work on next year’s programme, and I’d absolutely love to be back for more in the JWRC! You’ll definitely be seeing more in Europe in one capacity or another”

We thank Keanna and the appointment is already set for the next European race!

Keanna Erickson-Chang

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