Ogier, Media interview

Era il 2008 quando Sebastien Ogier debuttò sulla Citroen C4 WRC e fu proprio al Wales Rally. Se guardiamo il risultato finale fu un’anonima 26° posizione ma dopo la cancellazione , per troppa acqua, della ps 1 il francese bagnò il debutto con la vittoria assoluta della speciale #2 portandosi subito al comando della classifica assoluta e restandoci fino alla prova #5.

Oggi ci racconta i ricordi di quella gara e le ambizioni di quella di quest’anno.

Per siglare il primo miglior tempo e rimanere in testa fino alla prova 5, hai iniziato l’edizione del 2008, il tuo primo Rally al volante di un WRC, in modalità “big attack”?

“Sono andato troppo veloce per quelle condizioni infatti ho concluso con un errore! Io non avevo l’impressione di andare troppo forte, ma all’epoca mi mancavano i punti di riferimento. Era la prima volta che guidavo un’auto del genere, dove tutto era molto più veloce rispetto ad un Super 1600. La mia stima era probabilmente un po’ ottimista, è solo la mia mancanza d’esperienza che mi ha reso impossibile realizzarlo”

Quell’ annata aveva anche visto condizioni meteorologiche estreme …

“Sì, con neve, persino ghiaccio … Era chiaramente una delle condizioni più difficili che abbia mai visto in Gran Bretagna”

È difficile come a Monte Carlo leggere le strade del Galles e capire i minimi cambiamenti d’aderenza?

“Quel che è certo è che non è più ovvio che nel Principato. Al Montecarlo, la visuale è ancora più facile da analizzare e anticipare. Sulla terra, a volte è visivamente più sottile, con sfumature di colori della terra. È più l’esperienza alla fine delle ricognizioni, che ti incoraggerà a stare attento, ad esempio su alcune parti del sottobosco”

Correre di notte aggiunge una dose di pepe a questa gara?

“Ciò aggiunge chiaramente molte difficoltà. Soprattutto in una manifestazione su terra, dove spesso ci muoviamo alla deriva, in modo che all’improvviso i fari non illuminino più la strada. Inoltre, a volte con la nebbia, diventa sopravvivenza ed è spesso favorevole a commettere errori. In queste condizioni, si deve sapere come mantenere la calma, la lucidità e non fare errori”

Quindi hai bisogno di qualcosa in più per vincere questo round?

“Non lo so Personalmente, è stato un Rally che mi ha richiesto molto tempo per gestirlo correttamente ed essere davvero bravo. Quindi all’inizio non era necessariamente quello che mi piaceva di più. Con il tempo, ho imparato ad apprezzarlo sempre di più, a causa delle molte difficoltà che impone di superare”

E per l’edizione 2019?

“L’obiettivo in Gran Bretagna sarà quello di tenere il passo dei migliori, grazie al nostro slancio turco e continuare a fare pressione su Ott. E’ una manifestazione che è sempre stata buona per me, dove intendo giocare a fondo la mia carta e avere la mia parola da dire, soprattutto perché l’ordine di partenza non è problematico per coloro che partono davanti. La chiave è leggere i cambiamenti nell’aderenza, stare attenti dove le condizioni sono difficili, così come le porzioni a bassa aderenza, e se mi ci è voluto un po’ di tempo per iniziare a gestire questa gara atipica, ora è un appuntamento che apprezzo molto”

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