Ott Tanak, Toyota Yaris Wrc, Galles 2019 (Jaanus Ree, Red Bull Content Pool)

Annata magica, periodo d’oro, momento da incorniciare. Chiamatelo come volete, ma il sesto sigillo di Ott Tanak e Martin Jarveoja in questo mondiale 2019 ha molteplici significati e infinita importanza. L’estone vince il Rally del Galles, proprio qui dove la storia più e meno recente di Toyota aveva riservato cocenti delusioni, tra mondiali persi sull’ultima prova speciale ed errori che hanno tarpato le ali a colui che l’iride la poteva già vincere nel corso della passata stagione.

PIU’ GUSTO – C’è più soddisfazione a vincerla così, chiudendo la porta in faccia ai diretti contendenti per il titolo: quel Thierry Neuville che si deve accontentare del secondo posto a un nulla dall’estone e che avrà da recriminare sulle sbavature che accompagnano ogni sua stagione, quel Sebastien Ogier che mette in cascina l’ennesimo podio di un’infinita e vincente carriera, ma che si trova ora ad affrontare l’onta di una situazione a cui non è mai stato abituato in passato: sperare che la davanti i suoi avversari commettano un errore, come capitato in Turchia, come capitava agli altri quando si parlava di lui, negli anni d’oro del suo dominio in VW. 28 punti da recuperare per il francese, 41 per il belga, la matematica lascia speranze, il morale un po’ meno.

Onore a Tanak quindi, che porta a casa il primo successo in carriera sugli sterrati britannici e compie un piccolo passo verso il sogno di una vita, quel sogno che per ora è racchiuso nei pensieri del suo film da poco fruibile anche in Italia, ma che rischia di trasformarsi in una bellissima (almeno per lui) realtà.

DOMENICA – Nella prova di apertura di questa mattina, è proprio l’estone a vincere, chiarendo a Neuville che dovrà rischiare oltre il consentito per provare a prenderlo. Il belga ci prova, riuscendo a ridurre il proprio distacco alla vigilia della Power-Stage a soli 9,5″, ma Tanak è perfetto nel gestire la pressione e respingere gli attacchi del portacolori Hyundai, che chiude la gara a 10,9″ di distacco dal #8 del Gazoo Racing, che si porta a casa anche i 5 punti extra in palio sull’ultima speciale. Sebastien Ogier si rende conto fin dalle prime battute di non poter tenere il passo dei primi due, accontentandosi del terzo posto finale e del secondo in Power-Stage, probabilmente uno dei più amari della carriera, che per la prima volta in 11 anni di WRC lo fanno diventare un predatore all’inseguimento della preda e non viceversa. La sospensione della Great Orme per motivi di sicurezza impedisce il jolly tattico dato dalla scelta di gomme, che avrebbe potuto rimescolare in parte le carte.

Kris Meeke è quarto assoluto, fedele scudiero di Tanak e importante per la lotta al costruttori. Se Jari-Matti Latvala rappresenta la delusione della gara (insieme a Lappi), Makinen si può consolare con l’ottima prestazione del nord-irlandese, che permette alla squadra giappo-finnica di ricucire il gap nei confronti di Hyundai. I coreani vanno a punti con il secondo posto di Neuville ma subiscono il sorpasso al quinto posto del rientrante Elfyn Evans nei confronti di Andreas Mikkelsen. Il gallese è ancora uno dei migliori di giornata, con due scratch vinti e un quinto posto che fa morale in quella che è stata la più travagliata stagione della sua carriera.

Pontus Tidemand è settimo assoluto, favorito dall’uscita di strada del teammate Teemu Suninen che finisce dietro la lavagna in compagnia del connazionale Latvala. Per lo svedese è il migliore risultato nel mondiale. Craig Breen chiude ottavo una gara partita con ben altre ambizioni, ma un capottamento il sabato e la poca esperienza alla guida della Hyundai I20 WRC lo hanno relegato ad un ruolo di comparsa.

Kalle Rovanpera è nono, vincitore di WRC2 Pro e Campione del Mondo di categoria, primo titolo iridato nella carriera del finlandese in attesa di una chiamata tra i grandi che di certo non tarderà ad arrivare.

Grande, Petter Solberg, lo è stato in passato e lo è anche oggi: decimo overall e primo di WRC2 dopo una lunga rincorsa nei confronti di Pierre-Louis Loubet sulle strade che in passato gli hanno regalato grandissime gioie e che ora lo salutano nel migliore dei modi, il canto del cigno di un pilota che ha saputo emozionare e che saluta tutti nell’unico modo che conosce: con una vittoria e un enorme sorriso sulle labbra.

Due gare al termine: Spagna e Australia. Tanak potrà gestire il vantaggio accumulato o il mondiale ci regalerà ulteriori colpi di scena?

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