Foto Francesco Tascone

Succede tante volte che promesse del rallysmo italiano rimangono tali per svariati motivi, oltre a quelli economici, che non ti danno la possibilità di correre con certe tipologie di vetture ed in certi programmi ambiziosi, abbiamo assistito alla carriera di presunti buoni piloti che,catapultati su auto di vertice, hanno fallito clamorosamente, è sempre successo, sia negli anni 70 sia oggi.

Nel rallysmo attuale il passaggio dalle piccole due ruote motrici alle performanti R5 è uno dei più difficili, anche dovuto alla mancanza di una classe che possa essere una via di mezzo (come le R4).

Al Tindari Rally il 21enne Salvatore Lo Cascio ha debuttato sulla Skoda Fabia R5 della Munaretto, un debutto su vettura 4 ruote motrici dopo sole 13 gare. C’era molta curiosità per vedere all’opera il ragazzo nisseno che ha debuttato nei Rally proprio al Tindari 2016 ma nelle poche gare disputate può già annoverare due vittorie, ottenute entrambe al Rally Cefalù nel 2018 e quest’anno.

Abbiamo contattato il giovane siciliano, che attualmente vive a Palermo dove studia ingegneria dell’energia, per farci raccontare di questo debutto e non solo.

  • Ciao Salvatore e complimenti per la gara, raccontaci come ti sei trovato in questo tuo esordio, se hai provato l’auto prima della gara e come ti sei dovuto adattare nelle regolazioni?
  • “Salve a tutti i lettori di Rally.it. Sono salito sulla Skoda Fabia R5 della Munaretto per lo shakedown, circa 2 chilometri di prova, con 4 passaggi. Mi sono trovato subito bene con la vettura e non avendo mai usato questa macchina esprimevo le sensazioni di guida al team e loro effettuavano le varie regolazioni. La vettura ha tantissime possibilità di intervento e passo dopo passo siamo arrivati ad un buon set up già per la gara. Le piccole modifiche fatte nello shakedown mi hanno dato un buon feeling e ogni passaggio osavo un pò di più”.
  • Quali obiettivi ti sei posto per la gara. Immaginavi di poter essere così competitivo?
  • “Assolutamente no, non immaginavo di poter lottare con i piloti che erano in gara. Il mio obiettivo era arrivare e portare a casa la macchina senza danni.  In questa stagione ho avuto molti ritiri e non volevo l’ennesima delusione. Non mi aspettavo queste prestazioni ma poi dopo la prova del Sabato ho visto che potevo fare buoni tempi”.
  • La gara è andata bene ma c’è stato un problema su una prova che ti ha tagliato fuori dai giochi, cos’è successo?
  • “Purtroppo avevo gomme d’asciutto, sapevamo dell’incertezza del meteo e all’inizio prova ci hanno segnalato che pioveva sul finale della prova, nell’ultimo chilometro.  Prima di me partiva Profeta e già iniziava a piovere ed io ho fatto la prova con gomme da asciutto sul bagnato perdendo 1’40” e trovandomi a domare una vettura che non conoscevo sul viscido”
  • Nell’ultimo giro due parziali, ti sei voluto prendere la rivincita?
  • “Nell’ultimo giro ho detto al presidente della mia scuderia che volevo vincere almeno una prova e Luca Costantino mi ha risposto “allora accelera”, così è stato ed abbiamo vinto le due prove conclusive, una bella soddisfazione personale”
  • Tu però due “assoluti” li avevi già fatti, che sensazione si prova a vincere?
  • “Una sensazione bellissima che ripaga dei tanti sacrifici fatti e vengono , in parte, ripagati. Poi correre dove ci sono avversari che sono sempre stati dei punti di riferimento per me”.
  • La stagione 2019 oramai è conclusa e il 2020 ti vedrà di nuovo al volante di una R5 o hai in mente altro?
  • ” Devo fare una premessa che se riuscissi a trovare la possibilità di correre con una R5 lo farei. Però mi piacerebbe fare un programma che mi garantisse qualcosa per il futuro, come il Cir Junior, anche se sono vetture meno performanti rispetto alla R5 provata”
  • Ringraziamenti finali?
  • “Mio padre Michele che ha fatto di tutto per farmi correre la gara, i ringraziamenti sono per lui. Anche la mia scuderia CST con il presidente Luca Costantino, il mio copilota Michele Castelli, uno dei pochi  di cui mi fido ciecamente ed il team Munaretto per la professionalità e serietà dimostrata”.

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