Nei giorni scorsi abbiamo preso in esame l’ultimo comunicato di Vokswagen Motorsport. La casa tedesca, dominatrice incontrastata del WRC dal 2013 al 2016, annunciava l’intenzione di spostare l’interesse del gruppo in progetti sportivi totalmente elettrici, “spegnendo” tutto ciò che potesse riguardare i motori a combustione.

Nel nostro articolo, oltre a raccontare della cessazione dell’impegno ufficiale di Volkswagen nel TCR, abbiamo cercato anche di analizzare quali conseguenze avrebbe avuto questa decisione nel contesto della nostra disciplina preferita.

Se il possibile impegno di VW nel WRC con l’avvento delle nuove regolamentazioni ibride era ipotesi pressoché remota (e il comunicato della casa non ha fatto altro che mettere a tacere definitivamente i rumors), il nostro secondo pensiero è andato subito verso un altro progetto relativamente recente ma che, visto quanto emerso sugli incartamenti ufficiali, ci ha fatto nascere più di qualche dubbio sul suo prosieguo e sui futuri sviluppi (ed evidentemente, non solo a noi): parliamo della VW Polo GTI R5.

CI SBAGLIAVAMO – Volkswagen Motorsport continuerà a sviluppare e supportare le Polo R5 della sua clientela. Le decisioni prese dal board della casa di Wolfsburg non avranno infatti nessun effetto sull’ultima nata e discendente diretta della vettura che per quasi un lustro ha dominato nel mondiale. Come facciamo ad esserne certi? Ne abbiamo discusso direttamente con chi è possessore di ben due esemplari di Polo R5 a lui affidate direttamente dalla filiale italiana del marchio, che ha deciso di darci una mano concreta per sciogliere tutti i dubbi.

Luca Pedersoli, campione CIWRC in carica, ha fugato ogni dubbio e supposizione che si era palesata nella nostra mente, spiegandoci nei dettagli i piani che Volkswagen ha in serbo per la clientela R5.

Innanzitutto, Volkswagen ha garantito che il supporto della casa e lo sviluppo della vettura continuerà almeno per tutto il 2020 e anche per il 2021.

La Polo R5 ha sofferto di pecche di gioventù, che abbiamo raccontato nei mesi precedenti, a causa dei problemi riscontrati sulla valvola di sfiato del serbatoio, costringendo Volkswagen a richiamare gli esemplari già sul mercato e rallentando di fatto la produzione. I due anni di lista d’attesa necessari per avere la vettura sono la dimostrazione di quanto questa macchina sia desiderata e richiesta. La capacità produttiva della casa madre ammonta a circa 15-20 esemplari l’anno, in quanto oltre alla produzione in sé della vettura, a Wolfsburg si è deciso di tenere in considerazione la necessità di produrre tutta la ricambistica per gli esemplari prodotti.

NESSUNA COMPETIZIONE CON SKODA – Il driver bresciano prosegue il suo racconto, sfatando il mito che la Polo vada in qualche modo a ostacolare i cugini di Skoda. Cade inoltre la voce secondo la quale essere possessori di una Fabia dava diritto ad una priorità per l’acquisto della Polo. Nonostante facciano parte dello stesso gruppo, i due progetti sono completamente distinti tra loro. La Polo R5 nasce partendo dall’esperienza maturata con la felice e vincente campagna mondiale e per soddisfare al 100% le aspettative dei clienti. Se la Fabia è decisamente più numerosa e presente nel mondo (gli elenchi iscritti nei rally di zona sono molte volte dei monomarca), per VW il team che decide di investire sulla vettura e le successive esigenze vengono prima dei numeri.

Ovviamente, da buon imprenditore, è normale che un investimento del genere non viene fatto a fondo perduto. Da qui la decisione del due volte campione italiano WRC di affidare le proprie Polo ad un team navigato come quello di PA Racing.

Lo stesso “Pede”, come già preannunciatoci in un’intervista che ci rilasciò nel corso del Rally di Alba, sarà impegnato al volante di questa macchina nel corso del 2020: primo tra tutti il Rally 1000 Miglia, appuntamento di casa per il bresciano, dove ha trionfato in ben 3 occasioni.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma non è tutto. Ci sono tante altre novità che bollono in pentola e coinvolgono il “Pede”, che presto Vi andremo a svelare.

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