Il binomio Valentino Rossi/Monza Rally Show sembrava indissolubile ma in questa edizione 2019 il campione di moto non era presente ed i dubbi sulla gara erano moltissimi.

Andiamo a vedere, una volta conclusa la manifestazione, del perchè il Monza Rally senza Rossi è stato comunque un successo.

Prima della gara si sono avute poche informazioni sui partecipanti, il tutto poteva far presagire ad un flop, anche dovuto all’assenza in gara delle WRC, sia plus, ma anche le “vecchie” WRC, poi ammesse in una gara ridotta.

 

SOLO AUTO R5. La sola ammissione delle vetture di classe R5 ha avuto fattori positivi e negativi. Il pubblico ha apprezzato l’andamento della gara, combattuta in tutte e tre le giornate e nonostante alcuni piloti si sono dimostrati più competitivi (Crugnola, Nucita, Sordo e Bonanomi) l’evento è piaciuto e, per la prima volta dopo anni, nessuna polemica sulla vittoria del varesino Andrea Crugnola, che riporta un vincitore “Rally” nell’evento brianzolo. Però avere solo R5 porta anche alcuni svantaggi. 1. Il basso numero di vetture iscritti. Infatti se è un record avere in gara 59 auto R5 è anche un fattore negativo avere in una gara prestigiosa solo 59 auto in gara. Noi un suggerimento lo possiamo anche dare, visto che sono molti ad averlo chiesto. Inserire in una gara non titolata qualsiasi tipologia di vettura. La voglia di vedere vetture GT, Kit e Maxi e anche le vecchie WRC, che oramai hanno prestazioni simili alle R5, (anzi se confrontate i tempi delle medesime prove speciali le 5 auto WRC erano nettamente dietro alle R5). E poi perchè vietare le Plus, dove in pista non rappresentano un pericolo per nessuno. Basta fare un regolamento, magari con una “penalizzazione” per questa tipologia di vettura, oppure farle correre in una gara separata. E poi pensiamo ai giovani, perchè non usare Monza come una finale per trofei monomarca o dare la possibilità a piloti Junior di mettersi in mostra, anche con vetture R3, R2 o R1.

PUBBLICO. C’era meno pubblico, il giornale locale parla di 16.000 spettatori in meno. Innanzitutto diciamo che le presenze mancanti sono state fatte soprattutto nella giornata di Venerdì (10 euro), dove il pubblico era assente. Molti potrebbero essere dei tifosi motociclisti di Valentino ma non tutti, l’esborso economico (30 euro nelle giornate di Sabato e Domenica) sono una cifra a nostro avviso troppo alta, se paragonabile ad un evento del mondiale WRC senza la medesima qualità. Sono poche le famiglie che possono permettersi un fine settimana in circuito in una disciplina solitamente gratuita. Domenica, nonostante alcune foto ingannevoli, i parcheggi erano pieni e anche le tribune, l’effetto Rossi è stato scongiurato nonostante il binomio Rossi/WRC Plus fosse assente. Questa la più grande vittoria monzese. Il pubblico è mancato per Rossi, Cairoli, l’assenza di WRC Plus e il grande nome campione di Rally.

PERCORSO. La gara piace, soprattutto la Grand Prix dove mostra duelli e sorpassi ma alla gente piace anche vedere qualcosa di nuovo. I 30 euro non giustificano percorsi fotocopia ma visto che il popolo italiano spicca per fantasia non sarebbe male qualche “rinnovamento”. I cugini transalpini al “Paul Ricard” hanno utilizzato parcheggi, stradine, pista e pezzi sterrati, insomma lo spunto di rivedere la gara sarebbe apprezzato e la “pigrizia” di non andarsele a cercare dovrebbe essere abbandonata. Se esistono problemi di gestione pubblico basta vietare certe zone ma almeno fate divertire i piloti con sezioni tortuose dove l’abilità di guida compensa la mancanza di “cavalleria” della vettura.

DATA. Quest’anno Monza corrispondeva con il patrono milanese di Sant’Ambrogio. Per chi conosce i milanesi sa molto bene che la città tende ad emigrare in montagna, con le prime sciate, e comunque passare il fine settimana fuori dalla città. Monza deve rimanere una gara di fine anno, un evento-ritrovo per piloti e sponsor ma attenzione alla data.

SPARITE LE POLEMICHE. Nelle edizioni scorse il Monza Rally oltre ad andare in TV per la presenza di Rossi, lasciava una scia infinita di polemiche sulle vittorie mai limpide di Valentino. Dalla mancanza di verifiche, ai cavalli in più, dalla miglior vettura, alle penalità non inflitte, insomma l’eterno duello che i tifosi di Rossi ed i puristi dei Rally avevano. Quest’anno oltre a qualche “incontro ravvicinato” in pista, sugli spalti e nei box, nessuno ha messo in dubbio vittoria e vettura. A noi spiace che Rossi non ci sia proprio nell’anno in cui tutti correvano con vetture simili (non uguali ma simili), non ci resta che restare alla finestra e vedere se alcuni suggerimenti, non necessariamente quanto abbiamo scritto, siano presi in considerazione.

MEDIA. Il pre evento ci è sembrato sotto tono. Una gara senza nomi altisonanti aveva bisogno di una mole di lavoro maggiore, cosa che ci è sembrata assente o quasi. E’ vero che il prodotto Rossi si vende da solo per cui il tam tam mediatico porta una pubblicità gratuita ma la presenza di Hyundai Motorsport poteva aiutare a creare un evento con maggiore complicità. Anche per questo motivo posiamo dire che l’evento monzese è stato promosso.

 

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