Nuovi programmi e nuovi stimoli per Rachele Somaschini, che dopo aver vinto il campionato italiano femminile 2019 andrà alla caccia di un nuovo campionato. L’abbiamo contattata per sapere di questo 2019 e sulle possibilità di poterla veder correre il campionato europeo 2020, ecco cosa ci ha detto.

Sei campionessa italiana femminile, un titolo a cui tenevi?

“Non ho mai puntato, durante le mie gare, alla vittoria della categoria femminile. Il mio confronto è sempre stato con chi correva, lo faccio ora nei Rally e lo facevo quando correvo in salita. Purtroppo con il ritiro al Ciocco ho dovuto sempre inseguire per tutta la stagione, per questo chiederei di rivedere i punteggi in base al numero dei partenti. Comunque resto interessata alla crescita gara per gara piuttosto che ai vari titoli”.

Com’è andato il Cir 2019?

“Il Cir ha gare stupende. Con il Ciocco non ho un buon rapporto, dopo il ritiro 2018 per rottura semiasse, quest’anno si è staccato un manicotto ed il motore è andato K.O., al Sanremo, appena uscita dall’assistenza, si è rotto l’autobloccante ma siamo riusciti a concludere la gara. La Targa Florio mi è piaciuta particolarmente, mentre a Roma e al Friuli avevano problemi di gomme contingentate. Apro una parentesi per il Tuscan, mia 4° gara su terra, che mi ha dato belle soddisfazioni”.

Come ci hai detto tu arrivi dalla salita, che differenze hai trovato tra le due discipline?

“In salita curavo personalmente i minimi particolari, curavo la macchina e tutti i particolari. La salita la devi sapere a memoria, e durante la gara sai sempre cosa fare e come comportarti. Il Rally è diverso, molto difficile, più imprevedibile e le prime volte che ho corso mi dava fastidio sentire le note del navigatore. La soddisfazione dell’arrivo è tanta, grazie alle variabile che si affrontano e si superano. Devo dire che non sono soddisfatta a livello di prestazione ma continuerò, per alzare sempre più il mio livello e migliorare ad ogni gara”.

Come sei arrivata ai Rally?

“Correvo in salita, con buoni risultati, mi è stato offerto un programma con Hankook, nell’autunno 2017, che naturalmente ho accettato senza esitazioni, ero molto interessata”.

Ora una domanda sulla Fondazione Ricerca Fibrosi cistica, cosa vorresti dire al riguardo?

“Ci tenevo a dire che la Rachele-pilota e la Rachele-malata sono la medesima persona. Bisogna combattere con qualcosa più grande di te. Purtroppo alcune persone pensano che la fondazione mi paghi per correre. Niente di più sbagliato, io corro grazie ai miei sponsor. Io sono malata di fibrosi cistica dalla nascita e presto la mia immagine a titolo gratuito per reperire fondi. #correreperunrespiro  ovvero cercare la cura per la malattia nelle sue forme di tossicità e funzionalità. Occorrono 2 milioni di euro, cercheremo di fare la nostra parte. Quest’anno (2019) abbiamo finanziato oltre 55mila euro, per un totale di oltre 160mila da quando è nato il progetto. Devo ringraziare chi mi segue, chi ci sostiene, i donatori. Siamo anche nati per sensibilizzare. Chi non è malato pensa di essere immune dal problema ma purtroppo i dati dicono che 1 soggetto ogni 25 persone è portatore sano e potrebbe avere un figlio malato. Basterebbe fare un test genetico prima della gravidanza e ci battiamo per averli gratuiti, a partire dalla mia regione: la Lombardia. In ogni gara a cui partecipo ho una postazione per cui cercateci e aiutateci. Abbiamo avuto un grande successo al Monza Rally, superiore rispetto alle gare del Cir”

Dopo il giusto spazio alla sensibilizzazione ora svelaci cosa farai nel 2020?

“Come avete scritto correrò il Rallye Montecarlo come prima gara, poi la gara del Race Day il Val d’Orcia e l’intenzione è quella di partecipare al campionato europeo. Ora cercheremo fondi per farlo in maniera seria, partecipando a quante più gare possibili. La vettura sarà la Citroen DS3 R3T, gestita da Sportec ma di proprietà, alle note Chiara Lombardi. Il Val d’Orcia su terra ci dovrebbe aiutare a prepararci per la gara del Rally Azzorre”

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