(Foto: X-Raid)

E’ partita oggi l’edizione 2020 della Dakar che si corre in Arabia Saudita. Una partenza dove non sono mancati subito i colpi di scena che comunque caratterizzano questa difficilissima corsa. Gli equipaggi hanno preso il via Gedda percorrendo ben 319km cronometrati prima di vedere l’arrivo ad Al Wajh. I piloti hanno affrontato un percorso con diversi dislivelli e con un terreno abbastanza diversificato. Un primo “assaggio” piuttosto importante che ha fatto subito capire quanto sarà impegnativo questo raid.

SUBITO UNA SORPRESA AL VIA – E’ inevitabilmente Vaidotas Zala l’eroe di giornata con il suo Mini JCW 4×4 privato versione non aggiornata. Il lituano in coppia Jurgelenas ha guidato in maniera costante tutta la prova e alla fine è riuscito ad agguantare un successo di tappa davvero difficile solo da ipotizzare. Già perché lì davanti i piloti ufficiali stavano spingendo forte. Uno su tutti Nasser Al-Attiyah che sembrava volare nel deserto; forse troppo perché il qatariota verso il finale ha rimediato tre forature che lo hanno rallentato. Solo 4° Nasser a 5’33”. Bene i due Mini JCW Buggy che con Peterhansel e Sainz hanno chiuso la prova 2° e 3° rispettivamente entrambi sotto i tre minuti di distacco dal vincitore Zala. A chiudere la top5 un ottimo Ten Brinke con il terzo Toyota Hilux ufficiale. Dietro l’olandese poi troviamo l’argentino Terranova (vincitore Italian Baja) e l’ex campione dell’Africa Eco Race, Mathieu Serradori con un veloce Buggy Century CR6. A chiudere la top10 ci hanno pensato l’esperto russo Vasilyev (Mini X-Raid), il pilota di casa Al-Rajhi (Toyota) e Van Loon (Toyota) che però hanno concluso con oltre 10′ di distacco. Bravo Alonso che non ha commesso errori e si è portato a ridosso dei migliori dieci chiudendo 11° con un quarto d’ora di distacco. Molto rapido ad inizio prova Al-Qassimi con un Peugeot 3008 DKR ex ufficiale che aveva condotto anche la gara ad un certo punto ma ha poi perso terreno a causa di un errore. Sottotono anche De Villiers (14°) e Nani Roma col Borgward, lo spagnolo solo 16°. Inizio di Dakar negativo per Przygonski rimasto fermo diverse ore per riparare il suo Mini. Giá finita la Dakar dello sfortunato Romain Dumas: il suo nuovissimo buggy RD RXX è stato divorato da un incendio. Tra gli SSV spicca la vittoria di tappa del polacco Aron Domzala che con il suo Can Am si è messo dietro il pilota ufficiale del marchio Casey Currie e lo spagnolo Hinojo Lopez, anche lui su Can Am. L’ex rallista italiano Michele Cinotto ha chiuso 13° assoluto a poco più di mezz’ora di distacco. Liparoti, Marrini e Borsoi hanno tutti visto il traguardo seppur con qualche ora di distacco.

1 Vaidotas Zala Agrorodeo Mini 4×4 3h19m04.s
2 Stephane Peterhansel Bahrain JCW X-Raid Team Mini Buggy + 2m14.s
3 Carlos Sainz Bahrain JCW X-Raid Team Mini Buggy + 2m50.s
4 Nasser Al-Attiyah Toyota Gazoo Racing Toyota + 5m33.s
5 Bernhard Ten Brinke Toyota Gazoo Racing Toyota + 6m30.s
6 Mathieu Serradori SRT Racing Century Buggy + 6m55.s
7 Orlando Terranova X-Raid Team Mini 4×4 + 7m15.s
8 Yazeed Al-Rajhi Overdrive Toyota Toyota + 11m46.s
9 Vladimir Vasilyev X-Raid G-Energy Mini 4×4 + 13m25.s
10 Erik van Loon Overdrive Toyota Toyota + 13m58.s
11 Fernando Alonso Toyota Gazoo Racing Toyota + 15m27.s

 

IL PERSONAGGIO – I riflettori sono puntati tutti su di lui: Vaidotas Zala, ragazzo lituano di 32 anni che ha iniziato la sua carriera nei rally. Zala infatti si è laureato nel 2019 campione nazionale di rally alla guida di una Skoda Fabia R5. Il ragazzo di Vilnius ha debuttato nella Dakar nel 2016, dunque ha già alle spalle quattro anni di esperienza. Le prime partecipazioni con una Seat Leon Dakar privata, poi il passaggio ai più competitivi Toyota Hilux con cui ha raggiunto un importante 12° posto assoluto nella passata edizione. Vediamo cosa riuscirà a fare Zala dopo questo ottimo inizio di Dakar.

LE ALTRE CATEGORIE – Tra le moto gran duello KTM-Honda in questa prima giornata. Alla fine l’ha spuntata il campione in carica Toby Price che ha battuto il pilota HRC Ricky Brabec. Ricordiamo che lo statunitense era andato fortissimo lo scorso anno prima che alla sua Honda si ruppe il motore. Miglior italiano Jacopo Cerruti 23° su Husqvarna. Nei Quad la vittoria è andata al fortissimo Ignacio Casale che è tornato per dominare la categoria. Tra i Camion invece ha vinto Anton Shibalov, il meno quotato tra i piloti Kamaz anche se è da ricordare la sua vittoria al Silk Way Rally 2019. Bene Viazovich che ha concluso 2° con il nuovo MAZ 6440 RR. Sul podio di tappa Van Kasteren che al debutto su Iveco ha chiuso ad appena 3′ dal vincitore. Solo 10° il campione in carica Nikolaev mentre è stato fermato da un problema tecnico il Renault ibrido di Gert Huzink che sta provando a raggiungere il bivacco in tarda nottata.

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