Marcelo Maragni/Red Bull Content Pool

Una battaglia d’altri tempi quella andata in scena quest’oggi nella 5° tappa della Dakar 2020. Gli equipaggi si sono portati ad Hà’Il dopo aver affrontato ben 211km di trasferimento più i 353km di sfida contro il cronometro. Sfida contro il cronometro ma non solo poiché negli ultimi 30km della tappa è andata in scena una vera e propria bagarre nel deserto, tra le dune, fra i tre grandi contendenti Sainz, Al-Attiyah e Peterhansel.

SAINZ E X-RAID SUPERLATIVI – E’ il veterano spagnolo il grande protagonista della giornata odierna. El Matador ancora una volta non ha voluto lasciare nemmeno le briciole agli avversari battagliando fino all’ultimo metro per la vittoria della prova di oggi. Lo spagnolo partito conservativo ha attaccato dopo la neutralizzazione. Sainz-Cruz hanno raggiunto Peterhansel prima e Nasser Al-Attiyah poi. Negli ultimi 30km i tre rivali si sono praticamente inseguiti a vista sfidandosi in sorpassi e manovre davvero al limite e mettendo letteralmente alla frusta le proprie vetture. Il campione francese Peterhansel è stato il primo a tirare i remi in barca visto che aveva subito già due forature. Sainz invece ha sorpassato Al-Attiyah prima di subire il contro sorpasso del campione in carica della Dakar. Ma il qatariota ha subito una foratura lenta proprio negli ultimi chilometri e Sainz ne ha approfittato per strappare una vittoria importante. Una battaglia vinta, ma per il finale della guerra bisognerà ancora attendere…
Di certo però la musica sembra essere cambiata in questo 2020. I buggy Mini preparati dal plurititolato team X-Raid stano davvero dando del filo da torcere ai più potenti Toyota Hilux. Nasser Al-Attiyah sta tenendo alto il ritmo, ma il campione in carica sta faticando di più rispetto al 2019 e il tutto lo si capisce dallo sguardo del pilota negli onboard: tutt’altra storia rispetto alla rilassatezza e disinvoltura dello scorso anno.

LA GARA DEGLI ALTRI – Sainz primo davanti ad Al-Attiyah e Peterhansel. Gli altri più staccati ma che comunque non hanno sfigurato a partire da Al-Rajhi. Il pilota di casa ha condotto bene nelle fasi iniziali di tappa dove era anche al comando con il Toyota Hilux della Overdrive. Poi l’arabo non è riuscito a sostenere il ritmo dei primi tre, accontentandosi di un quarto tempo a 8′ da Sainz. Staccato di 20″ ha chiuso quinto l’ottimo Orlando Terranova, sin qui il migliore trai i piloti alla guida dei Mini 4×4. L’argentino ha preceduto i piloti ufficiali Toyota De Villiers e Fernando Alonso che quest’oggi ha chiuso con un ottimo 7° posto dopo le sfortune di ieri (foratura più errore di navigazione). Da rilevare anche il buon passo che sta tenendo l’altro pilota di casa, Yasir Seaidan alla guida di un altro Mini JCW 4×4 di cui spesso vi avevamo già parlato nell’ambito del Fia Cross Country. Nella classifica generale conduce Sainz con quasi 6′ su Al-Attiyah e ben 17’53” sul compagno di squadra Peterhansel. Negli SSV riscossa di Despres-Horn che oggi hanno piazzato la zampata. Purtroppo l’ex campione francese ha subito la rottura del motore dell’Overdrive T3 nella 3° Tappa e dunque risulta trasparente ai fini di classifica. Grande battaglia in questa categoria che vede ora in testa il russo Kariakin (Can Am) davanti al pilota ufficiale Can Am Casey Currie e al rivale cileno Francisco Lopez, anche lui alla guida di un medesimo mezzo dei primi tre che sono racchiusi in meno di 2′. Bene gli ex WRC Rautenbach e Jesus Puras, entrambi in top10. Il migliore tra gli italiani è Borsoi 23°. Ritiro per Stefano Marrini: grippaggio del motore del suo Yamaha e purtroppo sfuma anche quest’anno il sogno di vedere il traguardo della Dakar. L’appuntamento sarà rimandato al 2021.

CLASSIFICA DOPO LA 5° TAPPA
1. Sainz-Cruz (Mini Buggy)
2. Al Attiyah-Baumel (Toyota) +5’59”
3. Peterhansel-Fiuza (Mini Buggy) +17’53”
4. Al Rajhi-Zhiltsov (Toyota) +31’39”
5. Terranova-Graue (Mini 4×4) +32’05”
6. Serradori-Lurquin (Buggy Century) +44’44”
7. De Villiers-Haro (Toyota) +46’26”
8. Ten Brinke-Colsoul (Toyota) +1:04’54”
9. Seaidan-Kuzmich (Mini 4×4) +1:43’04”
10. Vanagas-Palmeiro (Toyota) +2:08’09”

LE ALTRE CATEGORIE – Tra le moto è arrivata la risposta di Toby Price che riporta alla vittoria la KTM. Ma per la vetta bisognerà attendere perché l’americano Ricky Brabec (Honda HRC) non ci pensa proprio a mollare la testa della corsa e gestisce bene i 9′ di margine sul rivale della casa austriaca. KTM dovrá rinunciare all’ex campione Sam Sunderland che abbandona la gara per una brutta caduta. Ha perso un po’ di terreno Benavides (Honda HRC) che però si tiene al terzo posto mentre hanno recuperato quest’oggi le Husqvarna di Quintanilla e Short, rispettivamente secondo e terzo di giornata. Naufragate ieri le speranze di Yamaha con i ritiri di Van Beveren e De Soultrait. Per la casa del diapason resta in gara solamente Franco Caimi che occupa il 13° posto. Molto bene gli italiani Gerini e Cerruti che stanno gestendo bene questa difficile Dakar; per loro 24° e 25° posizione in classifica.
Tra i quad la differenza la sta facendo Ignacio Casale che tiene la testa con oltre mezz’ora sugli inseguitori. Nei camion invece è da segnalare l’acuto dei Kamaz che oggi sono stati capitanati da Dmitry Sotnikov. Il russo purtroppo paga a caro prezzo la rottura dello sterzo nella giornata di ieri. Resta al comando dunque l’esperto Karginov per Kamaz seguito dal veloce compagno di squadra Shibalov, vera rivelazione della gara. Ha perso terreno Viazovich col MAZ che deve cercare di gestire bene questa delicata fase della gara: il distacco dai Kamaz è di oltre venti minuti. Bene gli Iveco di Macik e Van Kasteren che però sono a oltre un’ore e mezza dalla vetta e dietro al camion Praga di Loprais che al momento occupa il quarto posto nella graduatoria generale.

 

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