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Era tornata la vera Dakar, era tornato quello spirito di avventura che da troppo tempo si era perso. Ma evidentemente è tornata anche quella gara tosta e temuta di un tempo. Inutile ripeterlo all’infinito: motorsport e pericolo vanno di pari passo. Sopratutto in una tipologia di gara come i raid dove si corre all’aperto, affrontando di petto avversità e pericoli di ogni genere. E certe cose purtroppo non possono cambiare. Mai. La notizia di oggi purtroppo è una di quelle brutte. Ci lascia Paulo Gonçalves, portoghese di 40 anni. Un pilota espertissimo che era alla sua 14° partecipazione nel raid più famoso al Mondo. Una brutta caduta al km 276 gli è stata fatale. L’elisoccorso è arrivato subito dopo l’SOS ma il pilota purtroppo era già in arresto cardiaco. Inutile il trasporto in ospedale, Gonçalves purtroppo non ce l’ha fatta.

CHI ERA PAULO Paulo Gonçalves, classe 1979 era nato a Esposende. Travolto dalla passione per le due ruote, il portoghese aveva iniziato nel motocross prima di provare enduro e raid. Ed è proprio in quest’ultima specialità dove Gonçalves ha trovato fama e gloria. Il debutto nella Dakar avviene nel 2006, subito un 25° posto da debuttane che migliora nell’annata successiva. Nel 2009 finisce 10° in sella ad Una KTM e dall’anno successivo diventa pilota ufficiale Honda HRC. I primi due anni con la moto giapponese non sono semplici, due cadute nel 2010 e 2011 mettono fine al suo sogno di vincere la Dakar. Ma nel 2013 Gonçalves vince con Honda il FIM Cross Country Rally, il Mondiale Raid per le due ruote. Una vittoria ottenuta davanti a nomi importanti come quelli di Marc Coma e Joan Barreda. Qualche anno dopo, nel 2015 Paulo termina secondo la Dakar dietro Coma, una vittoria praticamente sfiorata e negata in parte da una penalità. Negli ultimi anni diversi problemi fisici causati da infortuni lo avevano un po’ segnato. Ne 2019 dopo l’ultima partecipazione con Honda, “Speedy” (così si faceva chiamare) decide di passare nell’ambizioso team indiano Hero MotorSport. Gonçalves aveva accettato per portare esperienza e risultati di spessore per il colosso indiano. Ma la sua avventura nella nuova squadra é durata troppo poco. Il portoghese è la prima vittima della Dakar in Arabia Saudita. La redazione di Rally.it dedica un un pensiero alla famiglia e a tutti i cari vicini al pilota.

SAINZ VINCE ANCORA – Qualche aggiornamento per quanto riguarda la gara, seppur in un contesto così triste e per l’importanza che possa avere quest’oggi. Carlos Sainz conferma il suo stato di forma vincendo anche la 7° tappa e allungando di qualche minuto su Nasser Al-Attiyah che gli ha terminato 2° a poco più di due minuti. Peterhansel ha concluso terzo, staccato di giusto qualche secondo dal qatariota. I tre sono i migliori piloti di questa Dakar 2020 senza alcun dubbio. Si è rivisto Ten Brinke, finalmente veloce e in scia nientedimeno che a Mister Dakar. Benissimo Alonso, sesto dietro al pilota di casa Al-Rajhi con Toyota che ha portato ben tre Toyota Hilux nella top5. Un segnale di riscossa per il marchio giapponese? Top10 sfiorata in giornata da Nani Roma, più veloce del solito alla guida del Borgward ufficiale. Giornata da dimenticare per Benediktas Vanagas: il pilota lituano era stato autore sin qui di una gara molto regolare che lo aveva classificato 10°. Oggi purtroppo un problema alla frizione del suo Hilux lo ha costretto ai lavori perdendo diverse ore. La sua posizione è stata ereditata dall’arrembante Wei Han alla guida di un Buggy Geely. Ha perso terreno anche Serradori (Century Buggy) che è rimasto insabbiato su una duna.

CLASSIFICA GENERALE DOPO LA 7° TAPPA
1. Sainz-Cruz (Mini Buggy)
2. Al Attiyah-Baumel (Toyota) +10′
3. Peterhansel-Fiuza (Mini Buggy) +19’13”
4. Al Rajhi-Zhiltsov (Toyota) +44’24”
5. Terranova-Graue (Mini 4×4) +55’58”
6. De Villiers-Haro (Toyota) +1:05’58”
7. Ten Brinke-Colsoul (Toyota) +1:15’56”
8. Serradori-Lurquin (Buggy Century) +1:21’57”
9. Seaidan-Kuzmich (Mini 4×4) +2:13’43”
10. Han-Liao (Buggy Geely) +3:08’30”

Nelle altre categorie, Ricky Brabec continua a controllare la sua gara tra le Moto. L’americano è in testa con 24′ di vantaggio sull’Husqvarna di Quintanilla. Tra i Quad è ancora incontrastato il dominio di Casale. Nulla cambia anche tra i Camion con il solito Karginov che estende la sua leadership sul compagno di marca Anton Shibalov. Ultimi sul traguardo gli SSV: in questa categoria vittoria di tappa per Hildebrand con il nuovissimo l’OT3 della Overdrive. L’americano resta trasparente nella classifica dopo il ritiro nella 2° tappa. Si è ritirato oggi il suo veloce compagno di squadra Mitchell Guthrie fermato da un problema meccanico. Rallentato da problemi Francisco Lopez che ha lasciato ben 53′ nella parte finale della tappa. Tutto questo è andato a vantaggio di Casey Currie che vola in testa con il Can Am ufficiale con un vantaggio di oltre mezz’ora su Lopez (Can Am) e di quasi 43′ su Kariakin che è terzo (Can Am BRP).

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