Le sofferenze servono a temprare e a dare coraggio, e soprattutto a crescere e migliorarsi. E il risultato della sofferenza di ieri, terza tappa del rally, ha portato oggi l’equipaggio Rossi 4×4 a disputare una superba speciale chiusa con un eccezionale terzo quarto tempo nello scratch. La terza tappa non è stata fortunata per il team aretino che al chilometro 61 è rimasto senza frizione, proprio all’interno del cordone di dune dell’Erg Chegaga. A quel punto l’organizzazione si è attivata per andarli a recuperare ma visto che la prova speciale era lunga la bellezza di 497 chilometri, il soccorso ha preferito portarli indietro, al punto di partenza, e non certo al traino fino alla fine della speciale, il che significava per 430 chilometri. L’assistenza a quel punto già in viaggio verso Assa è dovuta tornare indietro e recuperare l’equipaggio, caricando la Nissan sul carrello e partendo alla volta di Oued Draa, circa 500 chilometri più in là.

Il team ha raggiunto il bivacco alle due di mattina e solo in quel momento i meccanici si sono potuti mettere a lavorare sulla vettura. Quello che dapprima sembrava però un lavoro semplice è venuto via via trasformandosi perchè la frizione di ricambio non andava bene per il cambio che viene adottato adesso dalla Nissan Patrol 4.8. In un primo momento l’assistenza ha pensato di aprire il cambio e lavorare sui rapporti, ma poi si sono accorti che la cosa era pressocchè impossibile in poche ore e così hanno deciso di rimandare questo lavoro al giorno di riposo.

Alle 7 di mattina, ancora con il buio, si è deciso di rimontare il cambio originale, di serie, della vettura, in modo da consentire ai due di prendere il via della quarta tappa.

Quando mancavano pochi minuti alle nove di mattina la macchina era pronta a ripartire e Stefano Rossi e Alberto Marcon si sono presentati puntuali sulla linea di partenza ritirando il road book solo in quel momento e senza la possibilità dunque, di poterlo preparare come solitamente si fa, la sera prima.

La tappa di oggi, lunga 385 chilometri, prevedeva di portare i piloti a Smara, nel sud del Marocco, con una speciale sempre molto sassosa e complicata dal punto di vista navigazione.

Rossi Marcon non si sono persi d’animo e sono partiti con l’idea di rifarsi dalla sfortuna del giorno precedente e la sorte questa volta li ha accontentati. Seppure con un problema alla strumentazione che ha privato l’equipaggio del conteggio dei chilometri parziali lasciando solo i totali, Marcon non ha sbagliato una sola nota e grazie al suo lavoro sono riusciti a superare diversi veicoli che partivano prima di loro.

Il cambio, di serie, ha ovviamente dei rapporti molto più lunghi ma i due non si sono scoraggiati, pur utilizzando solo tre marce perchè la quarta, troppo lunga, su questi terreni non molto rapidi e assai sassosi, non è stata praticamente mai inserita in tutta la giornata.

Il supplizio però è stato ripagato da una splendida nona posizione assoluta al traguardo, nella classifica che tiene conto di auto e camion e se si tolgono i mezzi pesanti salta fuori un magnifico risultato, terzi assoluti fra le auto, e primi delle vetture visto che davanti ci sono due buggy.

Una soddisfazione che ripaga tutto il team delle incredibili fatiche della nottata e che fa spuntare il sorriso sui visi, stanchi dell’intero gruppo.

Domani quinta tappa e la situazione cambia perchè ci si sposta verso l’Oceano Atlantico verso Dakhla che il 12 gennaio ospiterà come ormai tradizione, la giornata di riposo. I chilometri previsti sono 686 di cui 473 di prova speciale con un trasferimento di 211, finale, che guiderà la carovana del rally verso il meritatissimo giorno di riposo. Non si scherza domani neanche per le assistenze visto che per loro i chilometri da macinare saranno addirittura 745.

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