Nel silenzio della quarantena italiana se n’è andato Roberto Angiolini, anima e “motore” nel Jolly Club.

Il Jolly Club nasce dal padre Mario nel 1957 ma da sempre, il figlio Roberto, respira nell’ambiente rallystico e gestisce uno dei team italiani più affiatati e vincenti.

Alfa Romeo, Fiat e soprattutto Lancia sono le auto con cui il Jolly Club  eccelle in Italia ma anche in gare Internazionali con l’aiuto dei team ufficiali. Chi non ricorda le livree “Totip” con cui Cerrato, e non solo, vinse quasi ininterrottamente in Italia ed Europa o la livrea “FINA” con cui Auriol disputò il campionato del mondo, arrivando terzo assoluto, entrambi sulle celebri Lancia Delta e prima ancora S4, per il Dario nazionale.

Dopo il ritiro Lancia la scuderia milanese corse soprattutto con la Ford (Escort), con Cunico mattatore di vari campionati italiani, triennio “94-“96. Fino alla chiusura nel 2000.

Oltre ai piloti citati Roberto Angiolini fece correre Biasion (campione europeo nel 1983) e Sainz (con la famosa Delta Repsol nel 1993).

Con Angiolini se ne va un pezzo di rallysmo romantico e burbero degli anni d’oro della disciplina.

Sentite condoglianze ai familiari ed ai tantissimi appassionati che gli vollero bene.

 

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