Nell’inverno del 1990, Colin McRae era un giovane pilota britannico 22enne di belle speranze che si stava facendo conoscere in patria a suon di buone prestazioni e guida spettacolare. Ma mai come in quel periodo, il futuro nel mondo dei rally per il giovane Colin era tutt’altro che assicurato.

Nonostante il secondo posto nel campionato britannico infatti, McRae faticava a trovare un ingaggio con una squadra ufficiale. Inoltre, qualche uscita “di troppo” nel corso della stagione, aveva portato ad una discreta riduzione del bugdet a sua disposizione. Situazione non facile, soprattutto negli sport motoristici: una di quelle discipline che, oltre al talento, necessita di una buona base economica per poter sfondare.

David Richards, fondatore di Prodrive e presente nel mondo dei rally dal 1984, vide in McRae una luce negli occhi diversa rispetto a tutti i piloti con cui ebbe a che fare in passato. In quell’anno, la sua azienda aveva stretto un accordo con Subaru, diventandone il team ufficiale nel WRC. Richards offrì un contratto al giovane, un programma ufficiale nel campionato britannico piĂ¹ qualche apparizione nel WRC. Colin accetta, è il primo mattone di un’avventura diventata leggendaria e che avrebbe cambiato la vita di entrambi.

Nel 1991, McRae fece subito centro, vincendo il Campionato Britannico con 4 successi in 6 gare a bordo della Subaru Legacy, vettura particolarmente competitiva sulle superfici sterrate. I successi nazionali di Colin stridevano con i risultati mondiali di Subaru, capace di ottenere solo un terzo posto in Svezia con Markku Alen. McRae prese parte al RAC di quell’anno, regalando lampi di quello che sarebbe stato il suo avvenire. Lo scozzese ad un certo punto riuscì a portarsi anche in testa alla gara, davanti ad alcuni mostri sacri della disciplina che da li a poco sarebbero diventati i suoi primi rivali nella corsa al titolo, salvo poi doversi ritirare per incidente durante la 31esima speciale.

L’anno successivo, la storia si ripete. McRae rivince senza particolare fatica il campionato britannico facendo l’en-plein: 6 vittorie in 6 gare, un rullo compressore considerando i 10 successi sulle 12 gare totali disputate in patria nell’ultimo biennio. Ma se all’interno dei confini nazionali Subaru dimostra di essere la macchina da battere, nel mondo la Legacy dimostra dei limiti che non permettono di farle ottenere risultati di rilievo. Alen è stato sostituito da Ari Vatanen (idolo di McRae) e proprio lui insieme al giovane talento britannico regaleranno le migliori prestazioni mondiali della Legacy.

Colin parte fortissimo, nella prima gara in Svezia termina infatti secondo assoluto, battuto solamente dallo specialista della neve e padrone di casa Mats Johnsson, che vinse quella gara anche nel 1993. Al podio svedese seguì il quarto posto al Rally dell’Acropoli e il ritiro per problemi al propulsore durante il Rally di Nuova Zelanda (motore che tradì anche il suo compagno di squadra Vatanen). Ma è nel successivo appuntamento in Finlandia che Colin entrĂ² definitivamente nel cuore di tutti.

La Finlandia è considerata la casa dei rally, oltre ad essere l’unico evento da sempre presente in calendario dalla nascita del WRC. Territorio di conquista quasi esclusivamente riservato ai piloti di casa (sono solo 5 gli “stranieri” in grado di vincere questa gara), McRae si preparava a fare il suo esordio su queste mitiche strade. Nessuno, nemmeno lui, avrebbe pensato di diventare uno dei protagonisti di quel 1000 Laghi del 1992.

Un famoso proverbio nei rally recita “to finish first, first you must finish”, che in italiano è tradotto “per finire primo, devi prima finire”. McRae fece immediatamente suo quel proverbio, nella gara che lo stesso Richards definì come una delle piĂ¹ incredibili alla quale ebbe mai assistito.

Colin si presentĂ² alla sua maniera al pubblico finlandese, uscendo di strada nel corso dei test pregara, cosa che fece arrabbiare molto David Richards, che venne a sapere della notizia mentre era in aeroporto ad Helsinki. I meccanici fecero un vero miracolo ricostruendo la Legacy e permettendo a McRae di prendere parte alla gara.

Tutto finito? Neanche per sogno! Nel corso della settima speciale, Colin uscì nuovamente di strada, capottando piĂ¹ e piĂ¹ volte per quello che è stato uno degli incidenti piĂ¹ spettacolari della sua carriera. Miracolosamente, la robusta Legacy era ancora in funzione, consentendo all’equipaggio di proseguire la gara seppure con ingenti danni. I finlandesi apprezzarono tantissimo la caparbietĂ  con la quale il giovane decise di proseguire la gara, ma lo show del britannico era ancora lontano dall’essere concluso.

L’indomani, McRae ripartì con la stessa indole combattiva delle 24 ore precedenti, ma il risultato fu esattamente lo stesso. Nel corso della 29esima speciale, McRae uscì nuovamente di strada. Incredibilmente, la vettura fu ancora una volta in grado di ripartire, lasciando il pubblico finlandese assolutamente di stucco, che reagì cominciando ad applaudire senza sosta le gesta del giovane pilota.

Derek comunicĂ² via radio che avevano concluso la prova, ma che c’era qualche danno alla vettura da sistemare.” – ricorda uno degli addetti Subaru. “Quando arrivarono presso di noi, non potevamo credere ai nostri occhi. La macchina barcollava in strada, proseguendo il suo cammino lateralmente come fosse un granchio. Era chiaro che avessero di nuovo capottato, la seconda volta nella stessa gara!

La vettura era in condizioni pietose, soprattutto la parte posteriore. ArrivĂ² anche David Richards a supervisionare le operazioni, e per un attimo lo sfiorĂ² l’idea di ritirare Colin dalla gara, per la sua ma soprattutto per la sicurezza del pubblico. Ma siccome McRae era ormai entrato nel cuore dei finlandesi, decise di farlo proseguire fino alla fine.

Lo scozzese completĂ² così quel 1000 Laghi all’ottava posizione assoluta, facendo passare quasi in secondo piano il successo di Didier Auriol (secondo non finnico dopo Sainz a vincere l’evento) e la piazza d’onore del compagno di squadra Vatanen, consegnando McRae alla leggenda. Negli anni a venire, Colin non riuscirĂ  mai a vincere questo evento (miglior posizione un secondo posto nel 2000 sulla Ford Focus WRC), ma quel debutto lo fece diventare l’idolo di tutti i tifosi presenti in quell’irripetibile rally.

Non è stata Prodrive a dare una occasione a Colin, è stato Colin a dare una occasione a Prodrive” (David Richards)

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