Continua nel segno di René Metge la nostra rubrica “Personaggi di Raid” con cui ripercorriamo le gesta di alcuni dei piloti che hanno fatto storia nella Dakar. René, francese classe 1941 è una vera e propria Leggenda del Rally Raid più famoso al Mondo. Metge è stato uno dei primi pionieri della Dakar, la sua avventura infatti iniziò nel 1979 in cui allora si disputava la 1° edizione della Paris-Dakar. Fu solo l’inizio di una trionfale storia che porterà il nome di Metge tra i più grandi di questa competizione grazie alle tre vittorie conquistate.

René Metge nasce in Francia nel 1941 nella città di Mountrouge. La sua passione sono i motori, inizia la sua carriera in pista nei campionati formula francesi. Nel 1973 corre in Formula Renault per poi trasferirsi sulle ruote coperte facendo il proprio debutto nel Campionato Turismo Francese. E’ proprio in questa categoria che Metge riesce ad affermarsi e a trovare il suo posto nel Motorsport. Il ragazzo è un osso duro, un pilota molto determinato. Il francese in quegli anni corre per il marchio Triumph che era sotto la proprietà dalla British Leyland. Nel 1979 Metge debutta nella Paris-Dakar, una nuova corsa nei deserti dell’Africa creata e studiata da Thierry Sabine. Metge è alla guida di un Range Rover V8, continua dunque il sodalizio con il gruppo British Leyland di cui Rover faceva parte. Metge si ritira e non riesce a concludere la corsa al debutto. René ci riprova nella Paris-Dakar del 1980 con un camion Leyland Marathon n°230 con i colori dello sponsor e magazine francese VSD. Il Rally Raid è una vera e propria sfida per i piloti e un duro test per i mezzi. In quegli anni i Camion alla partenza sono ancora pochini. Metge questa volta riesce a terminare la corsa al 7° posto tra i camion e accumula chilometri ed esperienza nel deserto.

Metge alla guida di un Range Rover V8

Stagione 1981, arriva la svolta. La gara ha ormai appassionato il francese che decide di partecipare ancora, e questa volta per vincere. La Paris-Dakar inoltre inizia a guadagnare fascino e prestigio grazie alla partecipazione di alcune star del periodo come l’ex F1 Jackie Ickx. Metge insieme al copilota Bernard Giroux ritorna alla guida di un nuovo Range Rover V8 preparato direttamente in Inghilterra. Il veicolo è uno spartano 4×4 dotato di un propulsore 3.5 in grado di erogare 180 CV che però ha tutte le carte in regole per affrontare la durezza della gara. Il mezzo si dimostra robusto e affidabile, Metge ormai ha affinato la sua tecnica e ha parecchia esperienza. Ma nelle prime battute di gara sono le Citroen CX ufficiali e poi i fratelli Marreu a farla da padrone. I Marreu sulla Renault 20 Turbo interpretano veramente bene le più grandi insidie della gara ma nella 9° Tappa è la pompa dell’olio a tradirli e a fargli perdere 11 ore. A Timbutku è Metge a sfilare la leadership al Buggy del veloce Cotel. Nella battaglia per il successo si unisce prepotentemente anche il francese Briavoine su un’agile Lada Niva. Nessuno dei due però riesce a rimontare il Range Rover di René. Dopo venti giorni di gara nel Nord Africa, Metge festeggia la vittoria della Dakar al traguardo in Senegal, la sua prima assoluta in un rally raid. La vittoria segna il secondo e ultimo successo del marchio Land Rover nella Dakar. Dopo la fantastica vittoria, Metge continua il sodalizio con Land Rover correndo ancora sull’affidabile e mai domo Range Rover V8 che però non regalerà più gioie al francese che dopo l’edizione 1983 pensa anche al ritiro. Metge nel frattempo inizia a correre sui prototipi Porsche in pista e il legame con la casa di Stoccarda diventa molto forte tant’è vero che Metge verrà scelto come pilota ufficiale Porsche nella Dakar 1984. E’ l’inizio di un nuovo capitolo!

La Porsche 953, altra vettura con cui Metge si impone nella Dakar

Inizia dunque l’avventura con Porsche per il campione 1981. La casa di Stoccarda vuole primeggiare anche nella Dakar, una corsa ormai affermata che sta attraendo sempre più marchi e piloti di un certo rilievo. La Dakar in quegli anni è sinonimo di competizione dura, massacrante dove le doti velocistiche di piloti e mezzi sono solo una parte. Affidabilità e costanza oltre che ottime doti di gestione sono la chiave per inseguire il successo. Insieme a Metge figura nel team Porsche anche il campione in carica Jackie Ickx. Nel frattempo anche i mezzi che partecipano al Raid diventano più potenti, più competitivi tant’è vero che nell’ 84′ iniziano già ad apparire le prime vetture Proto e addirittura qualche derivata dal famoso Gruppo B dei rally. La vettura scelta dalla Porsche è la 953 che non è altro che una 911 4×4, ovviamente rialzata e meccanicamente rivista per affrontare il rally. La Paris-Algeri-Dakar dell’84’ è ancora una volta un rally massacrante senza nemmeno un giorno di riposo in programma. La gara delle Porsche non inizia benissimo, Metge parte a rilento mentre Ickx vede subito andare in fumo le chance di successo per una disavventura elettrica sulla sua 953. Gabreu prende la testa della gara su Land Rover seguito da Lartigue (Lada) e da Metge. Dopo le prime difficoltà le Porsche si risvegliano sulla soffice sabbia del deserto del Ténéré e Ickx inanella quattro vittorie di tappa, seguito a ruota da un più cauto Metge che deve gestire la leadership di gara. Nell’ottava tappa Ickx si perde mentre Metge vince per poi ripetersi sulla 12 e 13 prendendo il giusto ritmo senza sbagliare più nulla. Le ultime tappe serviranno solamente per far sfogare i suoi avversari, René Metge e Dominique Lemoyne dominano la Dakar 1984.

Metge sulla Porsche 959 (Historisches Archiv Porsche/Mcklein)

Nel 1985 Porsche conferma il trio composto dal due volte campione Metge e Jackie Ickx a cui si aggiungerà il tedesco Jochen Mass. Ma nonostante la vittoria facile dell’anno prima il team di Stoccarda decide di fare uno step di vettura facendo debuttare la temibile Porsche 959 che originariamente era stata studiata per il Gruppo B dei rally. In realtà la 959 usata per la Dakar dell’85’ è molto simile alla precedente 953, sia meccanicamente che a livello di motore. La Dakar della debuttante 959 si rivela però fallimentare: Metge si ritira per un problema sulla sua vettura e anche le altre due Porsche di Ickx e Mass non vedono il traguardo. La gara viene vinta per la prima volta dalla Mitsubishi con il francese Zaniroli al volante.

Nel 1986 Porsche decide di alzare l’asticella. La 959 viene fornita di un doppio turbo, il primo che funziona ai bassi mentre l’altro che entra in azione agli alti regimi. L’impianto frenante è realizzato dall’italiana Brembo che adotta alcune soluzioni all’avanguardia e ad hoc per quanto riguarda il freno di stazionamento. La vettura ora sprigiona circa 400 CV (la potenza massima pare fosse 600 CV ma mai utilizzata) e vince agilmente al debutto nel Rally dei Faraoni. Metge e Ickx guidano il plotone delle 959 nella Dakar, il terzo pilota è il rientrante Kussmaul che supporterà i primi due. La nuova 959 sembra un’avversaria impossibile da battere: Mitsubishi e Land Rover possono contare su ottimi piloti e anche Lada conserva qualche speranza di vittoria. Tra i concorrenti c’è anche un certo Jean-Louis Schlesser, allora pilota riserva del team Williams di F1. La gara parte e Mitsubishi mostra i muscoli con un velocissimo Zaniroli e un ottimo Cowan. Porsche è sempre molto guardinga ma dalla 6° tappa inizia ad uscire fuori Metge mentre Ickx va incontro ad alcuni problemi. Zaniroli rompe il cambio e rallenta, Metge mette a segno una doppietta nelle tappe 7-8 e anche Ickx risulta molto veloce tentando la rimonta. Metge inizia a gestire e nonostante qualche disavventura che gli fa perdere qualche ora, riesce a resistere alla rimonta di Ickx. I Mitsubishi di Rowan, Rigal e Zaniroli vincono le ultime tappe e anche il belga Colsoul si mette in mostra con la propria Opel Kadett, ma per tutti sono successi che non servono a colmare il gap verso il leader di gara. Nulla riesce a fermare lo straripante René Metge che gestisce il margine su Ickx fino al traguardo facendo siglare una storica doppietta per Porsche. E’ la terza vittoria alla Dakar per Metge, una vittoria che purtroppo viene ricordata insieme alla tragica scomparsa di Thierry Sabine che perderà la vita proprio durante l’edizione dell’86’ a causa di un incidente aereo. A fine anno svanisce per Porsche l’opportunità di vedere la 959 in azione nei rally, la Casa di Stoccarda decide dunque di fermare il programma Dakar e Metge di fatto si ritira da Campione a 44 anni. Tornerà nell’ 87′ ma in veste di Direttore di Gara.

René Metge e la 944 Turbo con cui vince il monomarca Porsche in Francia

Nel frattempo però continua la sua carriera in pista: con Porsche vince nel proprio raggruppamento nella 24 ore di Le Mans sempre a bordo di una 961 con livrea Rothmans che evidentemente gli portava bene. Nell’87 è ancora pilota ufficiale Porsche e vince il Campionato Porsche 944 Turbo Cup per poi partecipare nuovamente alla 24 ore di Le Mans. Da li in poi Metge come pilota non riuscirà più ad ottenere risultati rilevanti e inizia la propria avventura come organizzatore di Rally Raid.

Metge alla guida di un Perlini 105F, la sua ultima Dakar da pilota

Nel 1994 scoppia di nuovo la passione tra la Dakar e il francese che decide di tornare a correre: la sua avventura questa volta è a bordo di un Camion 105F dell’italiana Perlini che negli anni prima aveva dominato nella categoria dei bestioni T4 vincendo ben quattro edizioni. A 52 anni suonati, il francese nonostante la ruggine dimostra di saperci ancora fare e chiude con un buon 6° posto nella classifica dei Camion. Metge chiude così la sua carriera da pilota nella Dakar. Torna nuovamente a sorpresa nel 2007 ma nelle vesti di navigatore di Yvan Muller, un altro francese Campione nel Turismo che ambisce a scrivere la storia nella Dakar. Il debutto di Muller non va malissimo e insieme a Metge chiude 22° dopo qualche disavventura nella corsa a bordo di un potente Nissan preparato dal team Dessoude. Si chiude con quest’ultimo sussulto la carriera in Dakar di Metge che già anni prima aveva chiuso anche con le corse in pista. Da quel momento in poi René si dedicherà solamente all’organizzazione di vari Rally Raid nel Mondo, ultimo e ormai ben famoso il nostro caro Africa Eco Race che segue insieme all’altra mano creatrice di Jean-Louis Schlesser.

“Il deserto è il solo posto al mondo in cui mi sento in pace. Ciò non significa che il deserto sia un luogo senza pericolo e senza rischio” 

René Metge (1941-2024)

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