Thierry Neuville (BEL) during the World Rally Championship in Leon, Mexico // @World / Red Bull Content Pool //

Thierry Neuville, durante una intervista rilasciata a Mike Chen su RedBull TV, freme per tornare a correre. Il belga ha raccontato il suo stato d’animo e le preoccupazioni relative al prosieguo della stagione, fortemente condizionata dalla pandemia Coronavirus e che ha costretto tutto l’ambiente a fermarsi per la sicurezza comune.

Il portacolori Hyundai ha toccato diversi temi, tra cui il suo rapporto con il nuovo temibile compagno di squadra Ott Tanak, l’eterno rivale Sebastien Ogier impegnato nella nuova sfida con Toyota e l’esplosione di un possibile nuovo contendente al titolo, che risponde al nome di Elfyn Evans.

Come stai Thierry? Come stai vivendo questo periodo di stop forzato?

E’ una situazione strana. Il lockdown ci costringe ad uscire il minimo indispensabile solo per acquistare beni di prima necessità. Passiamo le giornate in casa a guardare la TV e faccio qualche corsa attorno all’isolato per mantenermi in forma. Chi mi conosce bene sa quanto questa situazione sia difficile per me, perché sono abituato a non stare mai fermo!

Come valuti questo primo scorcio di 2020?

La stagione è cominciata molto bene per noi con la vittoria a Monte-Carlo. Era un nostro obiettivo da molto tempo, ci eravamo andati molto vicini in passato ma ora che siamo riusciti a vincerlo è motivo di grande orgoglio. In Svezia la situazione è stata complicata per tutti: sia per me e Nicolas che partivamo per primi ma anche per i nostri avversari a causa della mancanza di neve. Abbiamo lasciato la Scandinavia contenti di essere ancora in testa al mondiale, anche se in coabitazione con Evans. Non essere il primo a partire in Messico è stato positivo, ma un problema elettrico ci ha impedito di cogliere un buon risultato. Siamo terzi in campionato e niente è perduto, anche se non sappiamo quando ricomincerà la stagione e quante gare avremo a disposizione. Nulla è chiaro al momento.

Cosa ne pensi della presenza di Ott Tanak nel tuo stesso team?

Per il momento stiamo cooperando molto bene. Possiamo spingere la squadra a migliorare costantemente, che è il nostro obiettivo. E’ molto interessante per me, in quanto ho la possibilità di confrontarmi e scambiare dei pareri su come possiamo migliorare la macchina, anche perché lui proviene da una realtà diversa dalla nostra.”

Pensi che l’incidente che ha avuto a Monte-Carlo abbia avuto qualche ripercussione nella sua testa?

Non lo so, non posso leggergli nel pensiero, ma analizzando i risultati che ha ottenuto nelle successive uscite in Svezia e Messico (due secondi posti, NdR), non vedo nessuna esitazione da parte sua. E’ determinato a dare il meglio di se, sia per lui che per il bene di Hyundai.

Cosa ne pensi dell’altro tuo più grande rivale, Sebastien Ogier, in questi suoi primi mesi in Toyota?

La concorrenza interna è molto forte, in questi primi tre eventi abbiamo visto tre Toyota davvero competitive. Elfyn è stato più veloce di lui in alcune occasioni, ma anche Rovanpera ha dimostrato di essere molto competitivo in Svezia. Ogier ha forse faticato più di loro a trovare il feeling con la Yaris, ma dopo la vittoria in Messico sono certo che le sue sensazioni siano decisamente migliori. Ricordiamoci che viene da una stagione in cui ha faticato parecchio con la Citroen, per cui ha bisogno di un po’ di tempo prima di ritrovare il suo solito passo. Il pacchetto Toyota è molto buono, ma Hyundai non è molto lontana da loro. Quando i rally riprenderanno, anche la sfida ricomincerà.

L’approdo in Toyota sembra avere giovato a Elfyn Evans, che si trova ora nella condizione di avere un contratto stabile con un team e l’unica preoccupazione di guidare nel miglior modo possibile. Cosa ne pensi?

La cosa lo sta aiutando molto, in quanto ora deve pensare a cosa succederà in futuro costantemente. Il contratto in Toyota gli garantisce di essere remunerato, una cosa molto importante per lui che ha una famiglia e due figli da mantenere. L’essere tranquillo da questo punto di vista, gli permette di focalizzarsi al 100% sulla guida e in questo momento lo sta facendo alla grande. La cosa più importante è il feeling che si crea con la macchina e ora come ora il binomio Evans-Yaris combacia perfettamente.

L’anno scorso fu Ott, in questo scorcio di 2020 lo ha dimostrato Elfyn. Avere un auto come Toyota che fa esattamente quello che gli chiedi di fare è importante. In questi anni, l’unico a fare lo stesso con una I20 sei stato tu.

E’ vero. In passato ho guidato diverse macchine: nel 2012 la Citroen DS3 WRC era una macchina complicata. L’anno dopo sono salito sulla Fiesta che era molto più facile, una macchina che si adatta a tutti. In Hyundai abbiamo un buon compromesso, abbiamo una macchina che a volte è complicata da mettere a punto ma che non è così difficile da guidare, almeno per me. Loeb ad esempio si è adattato bene e anche Ott sta facendo lo stesso, dando molte indicazioni su dove migliorare. Come team abbiamo un modo di lavorare che funziona bene, siamo campioni costruttori in carica e abbiamo lottato costantemente per il titolo piloti nelle passate stagioni, ma ci sono sempre cose su cui lavorare e sono convinto che tutti insieme troveremo le giuste soluzioni.

La I20 WRC sembra soffrire di sottosterzo rispetto alla Toyota Yaris, un problema al quale ti sei adattato nel corso delle stagioni, ma che preoccupa di più Tanak.

E’ uno di quegli aspetti che abbiamo cercato di migliorare di più in questi anni, ma non siamo ancora dove vorremmo essere. In qualsiasi caso, noi piloti cerchiamo di portare al limite la vettura, e anche Ott lo sta molto bene. Se riusciamo a risolvere questo problema, lui potrà andare molto più veloce, ma anche io.

Pensi che la stagione possa ricominciare, anche ipotizzando gare più compatte disputate nell’arco di due giorni?

E’ importante ricominciare, non solo per noi ma per tutte le persone coinvolte nel WRC e anche per i tifosi. Ci sono migliaia di persone che attendono di vederci di nuovo gareggiare ma che al momento si trovano nella nostra stessa situazione. Quando si tornerà ad una vita normale, tutti gli appassionati vorranno nuovamente seguire il WRC. Vedremo che cosa succederà, stiamo monitorando la situazione, ma indipendentemente dal format di gara che verrà adottato, la cosa più importante è tornare a correre.”

Quando diventerai Campione del Mondo?

Sono un cinque volte vicecampione del Mondo, penso sia un record! Ovviamente vorrei diventarlo già quest’anno, ma onestamente non so come finirà questa stagione e se ci sarà un campione alla fine dell’anno. Ci proveremo ancora il prossimo anno, cercando di vincere un campionato completo.

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