Foto Daniel Van Niekerk

Il belga Francois Duval è stato una promessa del Rally, un grandissimo talento del tutto mai sbocciato. Velocissimo su asfalto, dove era un vero specialista, ha avuto nei limiti caratteriali il suo punto debole.

Duval le possibilità le ha anche avute, facendosi notare a bordo della poco competitiva Ford Puma S1600 e poi la grande possibilità sulla Ford Focus M-Sport, con 5 gare nel 2002 e  l’anno successivo con cui arrivano i primo podi: terzo in Turchia e al Tour de Corse.

Nel 2004 la sua migliore stagione ma nessuna vittoria e a fine campionato conclude sesto assoluto. Terzo al debutto a Montecarlo poi in Argentina e Australia ma coglie anche due secondi posti in Messico e Germania. Ma per Duval arriva l’addio con il team di Wilson, incomprensioni caratteriali, noto l’episodio di Cipro quando Duval, che non stava lottando per la classifica, capotta ed si incendia la vettura in un incidente evitabile quanto banale.  Citroen ne approfitta visto il legame “linguistico” con il belga e spera di recuperare, agonisticamente, il talento belga.

La vettura è la Xsara WRC, il meglio che si possa trovare in circolazione così come il meglio è il compagno di squadra Sebastien Loeb. L’inizio di campionato non è granchè e solo nel finale arrivano i risultati. Secondo in Germania, Galles e Catalunya e poi finalmente la prima vittoria mondiale al Rally Australia, ultima gara di campionato. Nel frattempo a metà campionato c’è il cambio di navigatore con Sven Smeets che sostituisce Stephane Prevot.

La gara australiana vede scattare al comando il norvegese Petter Solberg (Impreza), alle sue spalle Loeb (Xsara) e Gronholm (307), Duval lotta contro Atkinson (Impreza), McRae (Fabia) e Rovanpera (Lancer). Il primo a salutare la compagnia è Markus Gronholm, ritirato per problemi alla Peugeot 307, immediatamente seguito da Loeb in uno dei rari suoi incidenti. La prima tappa vede saldamente Solberg al comando poi Duval e McRae divisi da solo 1″4, mentre Rovanpera, Stohl e Galli faticano a stare in scia.

Sulla prova speciale 13 il norvegese prende un canguro ed è costretto al ritiro, per cedimento motore, sul tratto cronometrato successivo, quando era ancora al comando. La fine della seconda tappa vede cosi in testa il belga con 27″ su McRae (anche lui ha avuto qualche problema) e a 30″ Rovanpera sulla Mitsubishi. McRae lotta per un incredibile podio ma si ritira a tre prove dal termine finendo fuori tempo massimo dopo una sostituzione alla frizione non effettuata nei termini regolamentari. Per Duval arriva la prima vittoria, l’unica. Harri Rovanpera arriva con  52″9 di ritardo, Stohl a 1’33” e Atkinson a 1’39” dopo una bella rimonta.

Ma il belga a fine anno è lasciato libero da Citroen, non ha convinto nemmeno i francesi e si accasa in Skoda, nel 2006, dove conquista un sesto posto in Catalunya, al suo fianco c’è Patrick Pivato. Nel 2007 solo 4 gare, parte con la Skoda Fabia ma torna sulla Citroen (della Kronos) ed arriva un secondo posto in Germania. L’ultima annata in cui ci prova è il 2008 con la Ford-Stobart, con due terzi posti sugli asfalti della Germania e Corsica a dimostrare che il talento è rimasto intatto. L’ultima apparizione WRC è datata 2010, ancora al Deutschland Rallye con Denis Giraudet ma finisce con un incidente.

Da molti è stato ritenuto uno dei pochi possibili antagonisti a Loeb, ma il suo talento ha cozzato con i risultati non sempre all’altezza delle aspettative. Alla fine le tracce lasciate restano isolate a singoli prestazioni, soprattutto in Germania e all’unica vittoria australiana, che potremmo azzardare “fortunosa”.

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