Il Rally Italia Sardegna si svolgerà dall’8 all’11 ottobre 2020, in un periodo ancora ottimo anche per visitare la Sardegna. Il percorso si presenta leggermente più corto rispetto al passato, come da accordi con la FIA. Visto il periodo autunnale ci saranno orari diversi, iniziando presto la mattina, ma finendo molto prima la sera. Le prove speciali restano comunque più o meno le stesse, con la novità di Tempio, e poi Tula, Castelsardo, Monte Lerno e Coiluna confermate. Rivedremo anche la Osilo-Tergu, invertita rispetto al suo format abituale. Confermate inoltre sia la power stage dell’Argentiera che Cala Flumini e Monte Baranta, mentre lo shakedown si disputerà a Olmedo il giovedì nel primo pomeriggio.

La prima tappa in programma al venerdì sarà composta da circa 100 km cronometrati, la seconda tappa al sabato prevede all’incirca altri 100 km cronometrati, infine la domenica la tappa finale sarà di 60 km cronometrati, con l’obiettivo di arrivare ad un totale complessivo di 260 km cronometrati, con sempre un parco assistenza a metà e fine giornata in programma al porto turistico di Alghero.

Mancherà Olbia, era impossibile infatti disputare la super speciale la sera del giovedì al buio, mentre la gara, visto che avrà un format più compatto, permetterà al pubblico di vedere un numero buono di prove speciali, tre o quattro al giorno. Si spera infatti di non dover correre a porte chiuse. Per il resto tutto sarà come in passato, in attesa dell’evoluzione della situazione Covid-19 nel nostro Paese. Riguardo agli orari, a giugno si aveva luce dalle 5 sino alle 21.30, a novembre invece il sole sorgerà un po’ prima delle 7.30 e saranno al massimo le 18.30 quando farà buio.

Quindi al mattino ci sarà oltre un’ora in meno di luce, e quattro in meno la sera, ecco perché con cinque ore di luce in meno si devono rivedere gli orari. Se infatti si fa partire una speciale dopo le 17 si rischia di far correre i piloti con il buio, e sulla terra asciutta è preferibile sempre correre con la luce per poter vedere bene. Anche perché con le medie che si hanno in Italia a 50kmh nei trasferimenti, non è possibile fare di più. Se fossero a 80 kmh come da altre parti tante cose cambierebbero in meglio, perché ovviamente i trasferimenti verso le speciali ed il parco assistenza sarebbero nettamente più veloci.

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