Le prime due prove speciali turche ci consegnano un nuovo record mondiale. Il nuovo record ha il nome di Sebastien Loeb che con 46 anni, 6 mesi e 23 giorni è il più anziano leader di una gara mondiale.

L’alsaziano spodesta così il finlandese Hannu Mikkola, che al Rac Rally fu leader a 46 anni e 6 mesi, correva l’anno 1988.

Dunque dopo 32 anni cambia la “vecchiaia” rallystica, anche se di poche settimane (23 giorni di differenza), Loeb si trova infatti al comando dopo due prove speciali, in una gara dove la polvere ha creato qualche problema e dove si è visto pure il pubblico, cosa che doveva essere vietata.

Il Rally di Turchia debutta con la ps di Icmeler (km 13,90), al comando le tre Hyundai WRC con Neuville, Loeb e Tanak, la media oraria di 80 km è decisamente differente dai veloci sterrati estoni e la vettura coreana pare trovarsi a proprio agio. Da segnalare il ritiro per il copilota italiano Giovanni Bernacchini, che navigava Al Attiyah, il cugino del più noto Nasser, a bordo della Ford Fiesta R5.

La prova 2 “Gokce” è vinta dalla Toyota Yaris di Ogier ma loeb, grazie al secondo posto, balza al comando della classifica assoluta e si prende il record d’anzianità. Neuville e Tanak faticano nella polvere e cedono qualche posizione. Il belga ora è secondo a solo 1″2 da Loeb, terzo Ogier a 1″3 dal leader e pronto ad introdursi tra le Hyundai per dare battaglia. Evans (+2″1) e Rovanpera (+2″7) dimostrano che Toyota non cederà tanto facilmente, segni di vita anche per Suninen, la cui Ford Fiesta è a 4″2, davanti alla Hyundai di Tanak (+4″8), poi altre due Ford per Lappi (+6″6) e Greensmith( a 16″1). Chiude la top ten Loubet, con la Hyundai i20 WRC a 28″5.

Tra le vetture R5 sembrano voler emergere Fourmaux (Ford Fiesta) e Bulacia (Citroen C3) divisi da un +1″1 con le tre Skoda Fabia Evo di Kajetanowicz, Brynildsen e Tidemand ad inseguire.

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