Dopo le prime due prove speciali, che in totale saranno disputate tre volte, al Rally Adriatico vige un clima di incertezza per le tre posizioni del podio. Attualmente al comando c’è il boliviano Bulacia sulla Skoda Fabia evoluzione R5 ma con il medesimo tempo anche Paolo Andreucci, con Pinelli, sulla Citroen C3 R5, se poi pensiamo che il terzo, Campedelli-Farnocchia (VW Polo R5) ha 8 decimi di ritardo, ci immaginiamo una gara avvincente come quella vista al recente Rally di San Marino.

Campedelli è partito forte aggiudicandosi la prova di Castel Sant’Angelo, ma Bulacia (a 2 decimi) ed Andreucci ( a mezzo secondo) hanno fatto intendere che la gara per il pilota romagnolo non sarebbe stata tutta in discesa, infatti sulla seguente ps “dei laghi” Andreucci è stato il più veloce di soli 3 decimi su Bulacia e 1″3 da Campedelli, bravo Costenaro (Skoda Fabia) ad infilarsi al terzo posto (a 8 decimi da Ucci).

Una gara ancora tutta da decidere, con il solo Battilani (Hyundai i20), tra i ritirati su vettura R5.

A differenza della gara moderna la storica ha in Pelliccioni-Gabrielli (Ford Escort) i dominatori. Il pilota di San Marino ha vinto entrambe le prove con un discreto vantaggio sulla concorrenza. La gara è priva di Sipsz-Bregoli (Lancia Stratos), autori di uno spettacolare incidente, senza gravi conseguenze, durante lo shakedown di ieri. Tra i ritirati eccellenti anche Bentivogli-Checchi (Ford Sierra Cosworth), fermo sulla ps 2, quand’era secondo assoluto a 15″. Ora Pelliccioni conserva ben 41″4 su Galluzzi e 47″ su Costa, entrambi su Opel Corsa. La gara storica avrà la medesima lunghezza di quella moderna.

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