Elfyn Evans festeggia il successo turco in un night club della capitale

Signore e Signori, s’ignora.

Eccoci qui tutti insieme, come ormai siamo soliti fare, a raccontare alla nostra (stupida) maniera cosa è successo nel corso dell’appuntamento WRC appena conclusosi: il Rally di Turchia.

Non cincischiamo ulteriormente e quindi partiamo subito con le nostre, sempre attese e benvolute da chi ha palesi problemi mentali, pagelle IGNORANTI.

Premessa solita che mi continuano a fare scrivere: prendetele sul ridere senza volerci denunciare. ANDIAMO!

EVANS – MARSHALL, VOTO 9 – Gesù Evans miracola a destra e sinistra tenendosi lontano dai guai e, mentre i suoi stimati colleghi e compagni di squadra smoccolano in ogni linguaggio nei confronti del padre ultraterreno, lui va a prendersi vittoria e un pezzo di titolo mondiale. Possono quindi partire i festeggiamenti sul podio, a suon di acqua turca trasformata in vino e moltiplicazioni di pane e kebab – ULTRATERRENO

NEUVILLE – GILSOUL, VOTO 6,5 – Dopo la debacle e successiva depressione estone, a Titi serviva una prestazione perfetta nella gara turca ed un suicidio collettivo di massa per poter ritornare a sperare nel mondiale. Il suicidio collettivo c’è stato, peccato che ci è finito in mezzo anche lui. Con l’Evans nell’alto dei cieli di questo 2020, è facile pensare che per il belga l’appuntamento con il primo alloro mondiale abbia finalmente una data ben precisa: DuemilaMai – CALIMERO

OGIER – INGRASSIA, VOTO 4 – E niente, pare che il povero Seb si sia dimenticato di portare in Turchia la parte migliore di se: il culo. Dopo aver patito le pene dell’inferno causa una scatola del cambio di derivazione preistorica, il pluricampione prosegue l’eccellente trasferta turca disfando una ruota e friggendo il motore della Yaris ad una temperatura consona alla preparazione di un pranzo tipico turco da offrire in parco assistenza. Mezzo voto in più per avere impedito alla moglie di twittare qualche frase edificante come capitato in tempi non sospetti quando vestiva la tuta Citroen – OGI NON VINCO

LOEB – ELENA, VOTO 8 – Cosa vuoi dire ad uno che a 997 anni suonati riesce ancora a chiudere una gara del mondiale a podio? BRAVO Seb, un complimento che bisogna farti urlando, perché magari l’Amplifon l’hai lasciato a casa. Anche se a noi rimane un dubbio: non è che magari non ti puoi ritirare perché quel maialone di Elena che ti porti a spasso in macchina non ha intenzione di abbandonare i catering delle squadre e quindi tu sei costretto a seguirlo? Ai posteri l’ardua sentenza – INFINITO

M-SPORT, VOTO 2 – Quando si capisce che qualcosa non funziona? Nel momento in cui il più scarso e più ossigenato pilota che abbia mai guidato una tua macchina riesce a terminare una gara davanti ai tuoi piloti di punta. Wilson forse questa volta l’ha capito, da qui la decisione di affidare l’anno prossimo le Fiesta WRC a due kebabbari locali, così che almeno nel 2021 i meccanici potranno avere la consolazione di mangiare gratis – ABBACCHIO (AL FORNO)

TANAK – JARVEOJA, VOTO 3 – Come le prove speciali percorse o quasi prima di accorgersi che le più blasonate case di automobili mondiali ormai offrano le quattro ruote sterzanti ai propri clienti mentre Hyundai neanche più una. Non andiamo avanti a scrivere altro, perché questa pagella è già diventata più lunga del suo Rally di Turchia – OTT..IMO MOMENTO

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