La leadership di Loeb al Rally di Turchia è durata poco, una sola nottata ma la gara asiatica ci ha riservato subito un’amara sorpresa nella prova speciale #3. Tanak-Jarveoja rompono lo sterzo della Hyundai i20 WRC è si ritirano, un problema simile capitò all’estone lo scorso anno, quando il campione del mondo andò su tutte le furie.

E’ incredibile quello che il Rally sa offrire e ridare, probabilmente qualcuno in Toyota si sarà pure messo a sorridere per questa sventura. Con Tanak ritirato, l’estone era comunque leggermente attardato, il duello è restato ai soli Ogier (Toyota) e Neuville (Hyundai), con gli altri sempre più distanti.

La ps 3, di ben 31,79 km vede vincitore Ogier con 1″8 su Neuville, Loeb solo 4° a 18″ lascia il comando della gara al rivale Ogier, che vince anche la prova 4 e porta il suo vantaggio della generale a 3″ su Neuville.

La speciale #5 è però vinta dal belga, che rosicchia 1″4 rimettendosi in scia del pluricampione francese.

La prova di Yesibelde, ripetizione della ps 3, è quella che offre i distacchi maggiori. Incredibile il numero di forature. Il primo è Greensmith (Ford), fora nella medesima zona della passata stagione, dopo tocca alla Toyota di Rovanpera ed Ogier che perdono entrambi sul mezzo minuto.

Neuville-Gilsoul (Hyundai i20 WRC) passano così in testa alla classifica, riuscendo ad avere un buon vantaggio. Dopo la 6° prova il belga ha 21″8 su Evans (Toyota), 29″9 su Ogier e 30″2 su Loeb.

In R5 la lotta per la vittoria vede la retrocessione della Ford Fiesta R5 di Fourmaux, restato fermo per un paio di minuti sulla speciale. Al comando allunga Kajetanowicz (Skoda Fabia), che allunga su Bulacia (Citroen C3) e Tidemand (Skoda Fabia).

 

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