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Dakar 2021: con le procedure anti-Covid iniziano le prime esclusioni

Photo by Dakar.com

Siamo agli sgoccioli per la partenza della 43esima edizione della Dakar. Corsa che non ha mai visto tante difficoltà come quest’anno. Gli iscritti ci sono, i mezzi anche…manca solo partire. Sarebbe tutto molto semplice in condizioni normali, ma in epoca Coronavirus tutto muta e bisogna rispettare nuove regole. David Castera ha dovuto adottare misure rigidissime e protocolli strettissimi per far si che la gara si possa svolgere, in accordo con le autorità dell’Arabia Saudita. I problemi si sono presentati ancora prima di mettere piede nella terra del medio oriente; voli cancellati e posti finiti. Molti equipaggi che non sono riusciti a prendere un volo si sono aggrappati alla speranza dei charter organizzati da ASO. Ma c’è a chi è andata peggio, come ad un pilota argentino al quale hanno cancellato il ponte aereo e non riuscirà ad essere allo start per tempo.

 

Ma per i “temerari” che sono riusciti a giungere a Jeddah l’odissea non è ancora terminata. Infatti tutti sono stati sottoposti al test PCR 72 ore prima dello sbarco, poi sono stati isolati all’interno di svariati Hotel convenzionati con ASO e nelle successive 48 ore verrà effettuato un secondo test PCR che potrà convalidare o invalidare la partecipazione della persona interessata. Manuel Lucchese è stato il primo a dover dare forfait in gara come navigatore a bordo di un SSV. Secondo abbandono è del navigatore di Nani Roma, appena approdato su BRX Hunter; Dani Oliveras deve quindi rinunciare alla partenza della Dakar 2021 a fianco dello spagnolo pluricampione. Terzo e ultimo al momento è Francesc Ester; camionista che ha seguito lo scorso anno il duo Alonso-Coma a bordo del Toyota Hilux. L’attesa è snervante per tutti e i protocolli rigidi richiedono massima attenzione da parte di tutti. Tuttavia i fantomatici assembramenti non sono stati evitati del tutto, vedendo le lunghe file per effettuare i test e per gli imbarchi all’aeroporto.