Photo by Audi Mediacenter

Manca poco meno di un mese all’inizio della Dakar 2021 e le notizie continuano a piovere. Come sappiamo il mondo del motorsport sta vivendo un’epoca di grandi cambiamenti, soprattutto dal fronte delle nuove alimentazioni eco-sostenibili. Le gare Off-Road sembrano essere le ultime ad intraprendere questa nuova strada, dato anche dal fatto delle condizioni estreme a cui sono sottoposti i veicoli oltre alla sete di autonomia che sembra essere ancora un neo ben diramato. Il progresso tuttavia avanza e nuove tecnologie arrivano senza freni, collaudandole al meglio.

E’ il caso di Audi, che dopo aver maturato una discreta esperienza nelle gare a ruote scoperte della serie Formula-E, decide di cambiare rotta cimentandosi nell’ardua impresa di competere nella corsa più dura del mondo. Dal 2022 il colosso dell’automobilismo tedesco entrerà nella famiglia Dakar, presentando un veicolo elettrico. Sbagliato pensare ad un full-electric, dato che dalle prime indiscrezioni si parla di un motore elettrico affiancato da un TFSI, ovvero uno dei motori a benzina cavallo di battaglia di Audi. Il gruppo termico viene definito “range extender”, per cui di fatto un supporto per l’aumento della durata delle batterie ad alto voltaggio che verranno utilizzate, ma non interverrà sul propulsore.

Mark Duesmann ha le idee chiare: “Vogliamo continuare a dare prova del motto del brand (All’avanguardia della tecnica ndr) nelle competizioni ad alto livello; oltre a questo vogliamo sviluppare nuove tecnologie da destinare alle vetture stradali. Il Rally Raid più duro al mondo è sicuramente il palcoscenico più adatto per centrare i nostri obbiettivi.”

Sicuramente il responsabile dello sviluppo tecnico non scenderà a compromessi nel proporre una vettura per sbaragliare la concorrenza. Altro tasto importante è il team d’appoggio; infatti non ci sarà un team ufficiale Audi a portare avanti la nuova armata dal 2022 ma bensì il compito è stato affidato al team Q-Motorsport fondato da Sven Quandt. Il nome non vi è nuovo? Mr. Quandt è l’attuale capitano del famoso e vittorioso team X-Raid. Chiaro che iniziano a girovagare pensieri di ogni tipo, partendo dal chiedersi che fine farà il team X-Raid e i loro piloti. Inoltre dubbiosa la continuazione della partnership con il marchio Mini. Ma tutto questo è solo rumor e noi ci atteniamo al momento ai soli fatti, essendo solo che entusiasti dell’ingresso di nuove case all’interno della Dakar. Quest’ultima sta dando dei paletti a lungo termine, parlando già di idrogeno dal 2030. Ma non sarà un taglio netto all’alimentazione da combustibili fossili; infatti si introdurrà in questo decennio veicoli ibridi, puntando ad elettrico e motore termico come supporto. Dal 2026 si proverà ad introdurre le celle di idrogeno, installandole su auto e camion che apriranno le piste. Dopo quattro anni la dotazione della cella di idrogeno dovrà essere presente su tutti i veicoli. David Castera sta portando avanti un grande progetto, riuscendo a coinvolgere anche il governo dell’Arabia Saudita il quale sembra propenso a dare un’aiuto all’ex campione francese.

Nel frattempo Cyril Despres raccoglierà dati molto importanti a bordo del Peugeot 3008 DKR del team PH Sport durante la gara 2021. Ciò servirà per sviluppare un SSV alimentato ad idrogeno che prenderà il via alla Dakar 2023. Così anche Guerlain Chicherit; il team GKC Motorsport sta testando un veicolo totalemente elettrico che presenterà a Neom l’11 gennaio. Nel frattempo le sue affiliate, ovvero la GKC Technology e GKC Energy, sono già al lavoro su un propulsore ad idrogeno. Progetti ambiziosi ma che spiegano al meglio la direzione che sta prendendo tutto il motore organizzativo della gara nel deserto più famosa al mondo.

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