Foto: Eric Vargiolu / DPPI / Red Bull Content Pool

E’ stato un successo tutto russo quello nella categoria dei bestioni alla Dakar 2021. Una vittoria firmata Kamaz per la 18^ volta nella storia di questo fantastico rally raid. Il vincitore però ha un volto nuovo. Si tratta di Dmitry Sotnikov che ha finalmente coronato il suo sogno di diventare campione nella Dakar, ripercorrendo le orme di tutti i suoi illustri predecessori nel team di Naberežnye Čelny. Il team Kamaz Master non ha incontrato rivali nella rincorsa al successo e ha rimarcato ancora una volta la sua superiorità nella Categoria Camion. Unico rimpianto, i problemi fatti registrare dal campione uscente Andrey Karginov che non ha potuto difendere il proprio titolo conquistato nell’edizione 2020.

KAMAZ PIAZZA LA TRIPLETTA

Non sorprende sicuramente il successo di Kamaz alla Dakar 2021. Anzi ci avrebbe stupito il contrario. Il team russo da anni ha ormai imboccato la strada giusta nello sviluppo del camion 43509. Il mezzo della “Blu Armada” si è dimostrato ancora una volta veloce ed efficiente, lasciando il solo compito ai suoi piloti di spingere al massimo e portarlo al successo. Il motorone da 13mila litri sviluppato dalla Cummins e gestito dalla trasmissione automatica della Allison ha performato ancora una volta molto bene, riuscendo a dare il meglio di se nelle sezioni più veloci potendo contare sui 1150cv a disposizione. Un ruolo chiave per il successo lo hanno avuto certamente anche gli pneumatici Goodyear Offroad ORD, molto resistenti alle forature e che hanno permesso al team di correre su pressioni più basse, con ottime prestazioni rilevate sulla sabbia morbida. Molti dei team rivali come MAZ e la Big Shock Racing di Macik, avevano optato per le Michelin invece. Parlando della gara, subito dopo le prime tre tappe si era capito che la lotta era riservata ai russi. Sotnikov è stato il più tattico sul prologo iniziale per poi dare un convinto assalto subito nelle prove iniziali. Il 35enne di Naberežnye veniva da un gran momento di forma testimoniato dalla vittoria della sentitissima gara di casa in Russia, il Gold of Kagan, che si era aggiudicato a settembre battendo tutti i suoi compagni di squadra. Importantissima era soprattutto la navigazione in questa Dakar, e il buon Ruslan Akhmedev ha saputo ben interpretare il roadbook dando sicurezza all’interno della cabina a Sotnikov che a sua volta ha tenuto un passo davvero notevole che gli ha permesso di vincere 5 tappe. La seconda metà di gara ha visto il pilota russo gestire l’ampio margine per assicurarsi una tranquilla vittoria, la prima in carriera alla Dakar!

Sotnikov qui fotografato nella scorsa edizione della Dakar (Red Bull Content Pool)

La lotta per il podio ha vissuto sul duello Shibalov-Mardeev. Alla fine ha avuto la meglio proprio Anton Shibalov, 36 anni, che continua a mostrare grandi progressi e si è messo dietro il titolato Mardeev (campione Dakar 2015) con oltre mezz’ora di vantaggio. Shibalov tra l’altro ha chiuso a sua volta a soli 39″ da Sotnikov, anche se come dicevamo in precedenza, il neo campione nelle ultime giornate aveva “mollato” completamente il gas. Per Ayrat Mardeev la Dakar 2021 marcava il ritorno nel rally raid, e in una Dakar così difficile può sicuramente essere fiero del 3° posto, chiudendo il podio tutto Kamaz. Chi sorride meno è sicuramente il campione uscente Andrey Karginov. Subito sulla prima tappa, una pietra gli ha distrutto un semiasse costringendolo ai lavori. E siccome non c’è mai fine al peggio, altri piccoli problemi hanno afflitto la gara del veterano del team Kamaz che comunque ha mostrato un grande spirito e combattività: al traguardo Karginov è arrivato 7° in gran rimonta.

MACIK ANCORA PROTAGONISTA CON IL SUO IVECO

Eravamo tutti curiosi di vedere all’opera nuovamente Martin Macik Jr. Il giovane ceco era uno dei principali alfieri su camion Iveco. Il Powerstar 4×4 è stato preparato per intero dal team Big Shock Racing, squadra privata ceca. Il mezzo, lo stesso fornito anche all’altro pilota Valtr, ha dimostrato un’ottima competitività, anch’esso dotato di cambio automatico da questa stagione. Macik ha condotto una buona gara. Il ceco si è esaltato nelle tappe sabbiose e più tecniche e ha trovato il successo in tre prove di questa edizione. Macik ha chiuso al 4° posto tra i Camion facendo segnare il suo miglior risultato nella gara e primo tra i privati dell’edizione 2021. Ottimo piazzamento anche per il connazionale Ales Loprais (5°) con il suo Praga V4S. Molto competitivo il Camion preparato dal team Loprais che però ha patito qualche problemino verso il finale di gara costringendo il 40enne nativo di Olomuc a rallentare e concedere il piazzamento ai piedi del podio al rivale sull’Iveco. Rimandato invece il team MAZ. La squadra bielorussa ha centrato un buon 6° posto con il giovane Aliaksei Vishneuski, rallentato nei primi giorni da diverse forature. Le ambizioni di MAZ erano ben altre ma hanno subito un duro colpo quando la trasmissione sul 6440 RR di Siarhei Viazovich è andata KO. Un gran peccato per Viazovich che stava andando forte e aveva vinto la 3^ tappa proprio prima di ritirarsi sulla successiva. MAZ comunque continuerà a lavorare duro nel 2021 con l’obiettivo di vincere la Dakar nel 2022.

Martin Macik Jr. ha concluso quarto la Dakar a bordo del suo Iveco Powerstar (Florent Gooden / DPPI)

Guarda con fiducia al futuro anche Tatra. La partnership rinnovata con la scuderia Buggyra sta dando i suoi frutti e alla guida di uno dei Phoenix si è ben comportato il debuttante Ignacio Casale. L’ex campione dei Quad è riuscito a piazzarsi al 9° posto davanti al più esperto compagno di squadra Martin Soltys. Casale inoltre guidava un camion con cambio manuale a 6 marce, dunque sicuramente si è dovuto spremere di più fisicamente all’interno della cabina. L’ottimo risultato gli è valso un rinnovo istantaneo con la promessa del team per un nuovo Camion molto più potente del Phoenix! Da annotare anche l’8° posto di Martin Van den Brink al debutto sul nuovo camion Renault C460. Il team Hino Sugawara ha visto il traguardo al 12° posto nonostante un incidente abbia rischiato di compromettere la gara di Teruhito Sugawara. Il nipponico ha portato a casa un ennesimo successo di classe per i Camion con motore sotto i 10mila di cilindrata. Proprio dietro il nipponico ha concluso il tedesco Behringer su camion Man che è stato il più veloce tra i piloti di assistenza! Da incorniciare anche la prova del veterano spagnolo Jordi Juvanteny, 15° assoluto e vincitore tra i Camion produzione al volante del suo MAN 6×6 da 780cv guidato impeccabilmente fino a Gedda!

Il cileno Casale nono assoluto al debutto sul Tatra Phoenix (Marcelo Maragni/Red Bull Content Pool)
I RITIRI

Tra i vari camion in gara, gli occhi erano puntati anche sul Renault C460 ibrido del team Riwald. Il bestione francese condotto dal pilota Gert Huzink non è riuscito ancora una volta a dimostrare tutta la sua competitività. Grande delusione per il mezzo ibrido su cui ha ceduto il motore dopo sole due tappe. Dopo tanto lavoro Huzink è riuscito a tornare in gara fuori classifica e facendo segnare tempi da top10 partendo dietro tutti, ma purtroppo un altro problema ha messo fine definitivamente alla gara dell’olandese nell’8^ tappa. Grande delusione anche per Van den Heuvel che debuttava su un nuovo camion, uno Scania Lonestar da 1100cv circa. Un brutto incidente dopo lo scollino di una duna ha praticamente distrutto il camion. Equipaggio fortunatamente ok. Non hanno visto il traguardo nemmeno i portacolori italiani del team Orobica Raid. La squadra era partita all’avventura con due camion: il prototipo realizzato su base Man condotto da Paolo Calabria (Calubini e Grezzini in cabina) si è fermato sulla 4^ tappa; il Mercedes Unimog condotto dall’esperto Giulio Verzelletti (Fortuna e Mutti in cabina) si stava ben comportando con un bel 22° posto nella generale fino al momento del ritiro, avvenuto sulla penultima prova con l’Unimog rimasto bloccato su una duna. Altri ritiri illustri includono i nomi di Valtr (Iveco), Fazekas (Scania), De Groot (Iveco) e Tomanek (Tatra) oltre che al già citato Viazovich sul MAZ ufficiale.

NOTE POST GARA: ACCUSE SESSISTE SU LOPRAIS E IL MECCANICO

Il post gara della Dakar dei Camion è stato travolto dal caso Loprais. Il pilota ceco, di cui abbiamo dato un ottimo giudizio sul lato professionale, si è reso protagonista di uno spiacevole episodio riportato anche in uno dei video onboard pubblicati dal suo team. Loprais e il suo meccanico Petr Pokora sono stati accusati di allusioni sessiste e razziste verso due ragazze che sono membri del team Buggyra e figlie del proprietario Martin Koloc. Il video ha ripreso i due protagonisti prima del via di una tappa che li vedeva “ammazzare” il tempo prima della partenza e in cui sono apparsi i commenti incriminati. Un episodio grave e condannato anche dalla FIA mediante un comunicato ufficiale rilasciato insieme all’ASO. Loprais ha già chiesto pubblicamente scusa ma basterà?

 

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