Elfyn Evans e Scott Martin / Team Toyota Gazoo Racing (Jaanus Ree ,Red Bull Content Pool)

Giornata a forti tinte Toyota quella che si è disputata oggi al Rallye Montecarlo. Sono infatti i portacolori del team da poco diretto da Jari-Matti Latvala gli assoluti protagonisti della giornata odierna, con Elfyn Evans e Scott Martin a chiudere in vetta alla classifica.

Il gallese deve ringraziare però il suo compagno di squadra Sebastien Ogier e una foratura che ha rallentato il campionissimo francese nel corso della sesta speciale Aspremont – La Batie Des Fonts, rimescolando una gara che stava decisamente prendendo la strada di casa, inteso come gettone numero otto in carriera per Seb II, che resta comunque nelle possibilità del #1 transalpino.

E’ infatti Ogier il mattatore assoluto della mattinata, partita col il favore delle tenebre e del ghiaccio. Ed è proprio nelle zone più scivolose dove l’iridato fa il bello ed il cattivo tempo: domina durante il mattino, ma sbaglia nel pomeriggio lasciando aperto ogni tipo di discorso per la vittoria finale. La forza di Ogier la si può riassumere nei numeri: 5 prove speciali disputate, 4 vittorie, che con i se e con i ma sarebbero state en plein, ma che invece lasciano a Evans 7,4 secondi da gestire nei confronti del suo compagno di squadra.

E se non fosse per un Kalle Rovanpera pasticcione, la gioia per Toyota sarebbe stata tripla. Intendiamoci, il finlandese non si è comportato per nulla male, visto che a metà mattinata solo un timbro in ritardo al CO lo hanno tolto dalla vetta della classifica, ma lo stupido errore commesso nell’ormai celebre PS6, come da lui stesso definito, hanno costretto il figlio d’arte a rincorrere più del dovuto. Scivolato quinto assoluto, alle spalle di Thierry Neuville, il giovane fenomeno è riuscito a recuperare in fretta la posizione nei confronti del belga, ma il gap tra lui ed il sogno chiamato primo successo nel WRC è di 53,1 secondi. Un po’ troppo forse, considerando il ritmo di chi gli sta davanti, a meno di clamorosi ribaltoni.

In casa Hyundai, detto di un Neuville quinto e alla ricerca di se stesso e della fiducia nei confronti del suo navigatore che gli permetta di esprimersi ai suoi livelli (oltre ad una scelta di gomme non certo favorevole e di un intoppo con i ricognitori), è Ott Tanak colui che cerca di contrastare il dominio Toyota, apparsa più a suo agio rispetto alla I20 WRC nelle condizioni affrontate durante questa giornata. L’estone, cauto sul ghiaccio e nonostante qualche problema di potenza al motore nei tortuosi tornanti del Principato, oltre a qualche appannamento al parabrezza di troppo, approfitta delle disavventure di Ogier e Rovanpera per issarsi al secondo posto assoluto, salvo poi perderlo nei confronti dell’iridato francese nel corso della Chalancon – Gumiane che ha chiuso il programma di gara odierno. Sono 25 i secondi da recuperare nella generale, un niente per una gara come Montecarlo, ma resta la sensazione che le Yaris abbiano qualcosa in più.

Il sesto posto è appannaggio della terza Hyundai ufficiale di Dani Sordo, ben al di sotto delle sue ambizioni e delle prestazioni da podio in veste Citroen o Mini. Una giornata che comunque ha portato a qualche miglioramento per lo spagnolo, contento per un feeling ritrovato con la propria vettura, ma con ormai quasi 2′ di ritardo nei confronti di Evans.

Settimo è, senza sorpresa viste le prestazioni degli anni addietro, Andreas Mikkelsen. Quando il norvegese indossa la casacca Skoda, con la quale si è tolto forse le più belle soddisfazioni in carriera, il biondo cambia completamente pelle. La soddisfazione per il riuscire a tenersi dietro alcune WRC Plus è superata solamente dai “comodi” 47 secondi di vantaggio nei confronti del suo più diretto inseguitore in WRC2, quell’Adrien Fourmaux che, con una macchina di classe inferiore, resta il migliore dei piloti di casa M-Sport, considerata la debacle di Teemu Suninen e la patetica prestazione di Gus Greensmith, decimo assoluto (parole sue, ma anche un po’ nostre, ad essere obiettivi).

Ottavo, ed ultimo che ci resta da citare nella top ten, Takamoto Katsuta. Il giapponese è stato in grado di segnare dei tempi interessanti soprattutto nel pomeriggio, dopo una mattinata passata a prendere le misure al ghiaccio monegasco.

Nel WRC3, continua il dominio di marca transalpina: Yohan Rossel che si conferma capoclassifica, ma alle sue spalle ecco il quasi omonimo Yoann Bonato, che in mattinata si era portato in testa alla graduatoria, salvo retrocedere nel corso della penultima speciale. I 6,8 secondi che dividono i due, lasciano comunque aperti i giochi per il successo finale. Terzo è Nicolas Ciamin, con oltre un minuto e mezzo da recuperare nei confronti dei connazionali.

Programma “sprint” per la giornata di domani, con soli 57,10 Km da affrontare nel corso della mattinata suddivise in tre tratti cronometrati. Colpa del Covid e del coprifuoco francese che sta limitando come non mai questa edizione, ma nell’attesa di tempi decisamente migliori, non ci resta che accontentarci di ciò che passa per il convento.

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