Nella settimana che precede l’Arctic Rally abbiamo avuto il piacere di intervistare il giovane Pierre Louis Loubet, giovane pilota francese impegnato per la sua prima stagione completa nel WRC sulla Hyundai i20 WRC Plus della 2C Competition.

Ciao Pierre Louis e grazie del tempo che ci dedicherai. Com’è andato il recente Rallye Monte-Carlo?

“Era la mia prima volta al Rallye Monte-Carlo, ho fatto cose buone ed altre meno. Sfortunatamente ho fatto un piccolo errore che ha compromesso la gara il Venerdì sera. In tutti i casi la cosa più importante e che sono riuscito ad uscire da questa situazione e riprendere la gara il giorno successivo e poter concludere”.

La passata stagione hai debuttato a Roma sulla Hyundai i20 WRC Plus, sensazioni particolari?

” E’ stato geniale. Ho realizzato un sogno fin da quando ero piccolo, ovvero correre con queste vetture che sono incredibili. Sia Roma, che Alba, sono state due belle esperienze che spero di poter ripetere”.

Ti piace il Rally di Roma?

“Si, mi piace. Ho adorato, soprattutto, le speciali del Sabato veramente magnifiche e belle da guidare. E’ un peccato che non siano nel campionato del mondo perchè è un asfalto che dovrebbe essere conosciuto ed apprezzato”.

Che obiettivo ti poni nel 2021?

“I miei obiettivi inizieranno dal Portogallo. Cercheremo di arrivare più vicino possibile al podio durante la stagione e di riuscire ad andare forte in tutte le gare e su tutte le superfici, asfalto/terra ed in condizioni differenti”

Dunque come affronterai la novità mondiale Arctic Rally, come gara test?

” Quando partecipi al campionato del mondo non è mai una gara test, bisognerà cercare di andare veloci e avere un buon ritmo sulle speciali. Io correrò per attaccare al 100% e confido nel vantaggio di partire in una buona posizione”.

Avere un padre che è stato campione è un vantaggio?

“Lui sa le emozioni che vivo, la pressione che si ha e condividiamo alcune cose. So che mio padre ha avuto una buona carriera e ora voglio fare altrettanto”.

Ti vedremo ancora in Italia?

” Non so ancora se correrò in Sardegna, anche se lo spero. Potrebbe anche succedere di fare una gara test prima di affrontare la trasferta sarda”.

Terra o asfalto?

” Prima preferivo la terra ma correre con la WRC Plus sull’asfalto è incredibile e si sfrutta al massimo la vettura. Ci sono belle gare veloci sterrate come Finlandia ed Estonia, dove l’aereodinamica è fondamentale ma apprezzo anche l’asfalto”.

Si riesce a trovare il limite su una vettura WRC Plus?

“Si, il limite su una vettura WRC Plus si può trovare ma è molto difficile fare le giuste regolazioni per avere una vettura perfetta. Rispetto ad una vettura R5 se sbagli un click il comportamento della vettura cambia completamente”.

Siete pochi ad usare la WRC Plus, ti senti privilegiato?

“Si è bello. Ho lavorato molto per essere a questo livello e ora sono concentrato sul mio lavoro e spero di restarci per molto tempo”.

I piloti ufficiali hanno la possibilità di fare test e stare continuamente in macchina, è più difficile per te colmare questa differenza?

” Vero. Lo scorso anno ho accumulato esperienza e quest’anno farò più gare e cercherò di dimostrare di meritare questo volante. In passato anche altri piloti hanno percorso lo stesso mio cammino”.

Dopo Loeb ed Ogier la federazione francese vi sta aiutando?

“La federazione aiuta come può, mi ha già aiutato e ho la fortuna di farne parte, certo non può garantirmi l’intero budget ma solo una piccola parte”.

Con il ritiro a fine stagione di Ogier, potrebbero aumentare le speranze di un giovane pilota francese?

“Si vedrà. Non lo so se sarà possibile, per ora Ogier è ancora la. Vedremo il prossimo anno”.

La tua carriera è iniziata subito con gare importanti. Debutto nel campionato francese e seconda gara al mondiale in Portogallo, emozioni particolari?

“No, è stato come fare un normale Rally, la difficoltà era solo nella maggior lunghezza delle prove e nel passare sulle strade sterrate dopo le WRC. Non ho mai avuto pressioni particolari ed impostato un buon ritmo, sono stato prudente e ho saputo quando attaccare”

Con quale R5 ti sei trovato meglio?

” La Skoda è la migliore di tutte, soprattutto la nuova evoluzione”.

Nelle gari moderne si deve andare sempre al 100%?

“Con le vetture WRC devi sempre spingere al massimo mentre con le R5 no, altrimenti non si termina la gara”.

In Francia si può correre con piccoli budget?

” In Francia esiste “Rally Jeunes” che permette a molti giovani di iniziare con pochissimi soldi. Così è stato per Loeb, Ogier, Camilli, Fourmaux”.

Il Monte-Carlo 2021 è stato corso in condizioni difficili come l’hai affrontato?

“Ero preparato per una gara difficile, anche se c’erano cose che non mi aspettavo, come le condizioni della strada. La scelta delle gomme era importante e non ho fatto grossi errori. La prossima volta sarà sicuramente più semplice”.

Da bambino correvi in pista, come è caduta la scelta sui Rally?

“Ero appassionato alla guida, all’inizio è stato complicato ma anche appassionante. Sono stato felice d’aver fatto questa scelta, l’importante era guidare”.

E’ stato difficile condividere l’auto con un copilota ed affinare le note?

“Come tutte le cose che si imparano serve esperienza. Sono stato inizialmente aiutato da Nicolas Bernardi, che fa parte della federazione ed ho imparato alcune cose che non conoscevo”.

Auguriamo buona fortuna a Pierre Louis, fa sicuramente piacere vedere un giovane 24enne aver raggiunto parte dei suoi obiettivi, il percorso è ancora lungo ma le qualità non mancano. Per lui gare nuove da affrontare ma dal Portogallo, gara che già conosce, potrebbe migliorare i risultati del passato.

 

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