Kin Marcin / Red Bull Content Pool

La seconda edizione del Rally di Andalusia è stata vinta da Nasser Al-Attiyah e Mathieu Baumel. L’equipaggio di Toyota ha trionfato ma la gara non è stata affatto  “tranquilla” con un finale polemico e senza tralasciare il caos riguardante le classifiche, pubblicate spesso con tempi errati e poi corrette il giorno dopo. Insomma qualcosa è andato storto quest’anno. Ma andiamo per gradi. Il percorso di gara molto rallistico ha esaltato al massimo le doti del pilota qatariota Al-Attiyah che ha potuto contare sulla generosa cavalleria del suo Toyota Hilux T1 e ha vinto la bellezza di 3 prove risultando il più veloce fra tutti i concorrenti. Carlos Sainz si è dovuto accontentare di un secondo posto che comunque lo lascia molto soddisfatto; El Matador si è cimentato per la prima volta sul Mini JCW 4×4, un veicolo molto veloce ma che lo spagnolo non conosceva. Dopo una prima fase di adattamento Sainz ha spinto forte nel finale dove ha vinto 2 tappe ma non è riuscito a ricucire il gap dal pilota Toyota. Il gap finale vedeva Al-Attiyah vincitore per 2 minuti e 43 secondi ma a gara conclusa arriva il colpo di scena: un video amatoriale inchioda il pilota del Qatar mentre effettua un taglio di percorso. Una manovra ovviamente non consentita e anche scorretta.

Al-Attiyah archivia un’altra vittoria con il suo Hilux T1 4×4 (Kin Marcin / Red Bull Content Pool)

I commissari di gara penalizzano di 2′ Al-Attiyah, qualcuno pensava ad una penalità maggiore ma alla fine Nasser ha mantenuto il successo per soli 43″. Giusto o sbagliato? Sicuramente sono scaturite un po’ di polemiche ma possiamo affermare tranquillamente che quel taglio non ha dato quei secondi decisivi per il successo, quindi bene così probabilmente. Ma dalla prossima ci si aspettano penalità ben più severe. E sui social anche Sainz ha alzato la voce attraverso twitter affermando che non è la prima volta che Nasser fa dei tagli del genere. E lo stesso Al-Attiyah gli ha risposto riproponendo un video di Sainz nel 2017 dove anche lo spagnolo effettuava un taglio di percorso per i campi col suo Buggy Peugeot. Insomma classiche scaramucce da social che ci stanno, e aumentano la rivalità tra i due. Tornando alla gara vera e propria, ha chiuso sul podio andaluso anche Al-Rajhi (Toyota) in coppia con Von Zitzewitz; una gara sotto tono per il saudita che si sta ancora riprendendo dai postumi di un brutto incidente avvenuto qualche mese fa in una gara della Coppa del Mondo Baja. Distacchi più pesanti rifilati al quarto e quinto, nell’ordine Van Loon (Toyota) e al debuttante Mattias Ekstrom (Mini Buggy) quest’ultimo però vincitore tra i veicoli 2RM e con un buon piazzamento finale. La rottura di una cinghia ha fortemente rallentato l’ottimo passo gara di Vaidotas Zala. Il lituano è un campione di rally in patria e in Andalusia si stava facendo valere prima dello stop; per lui resta comunque un ottimo 6° posto davanti a Cristina Gutierrez e Laia Sanz. E qui bisogna fermarsi ad applaudire queste ragazze che stanno facendo un ottimo lavoro nei Raid! Per la Gutierrez è arrivato un piazzamento clamoroso col 7° posto assoluto a bordo di un veicolo T3 e la vittoria assoluta nella classifica riservata ai Light Vehicles. La Gutierrez non la scopriamo certo oggi, sempre molto veloce anche sui percorsi meno navigati dei Rally Raid. Una vittoria importante anche per l’OT3 sviluppato da Overdrive che però denota ancora dei problemi di affidabilità, in particolare al cambio che ha rallentato tutti gli altri piloti del team in gara. Ottimo debutto anche per Laia Sanz, 8° assoluta su Mini All4 (la vecchia versione del Mini 4×4) e con un nuovo navigatore al suo fianco, Daniel Oliveras. Sugli SSV stock (i gruppo T4) ha trovato il successo l’americano Austin Jones con il Can Am Maverick che ancora una volta monopolizza le classifiche T4.

Molto interessante anche la gara fra le due ruote. Il successo finale è andato al pilota di casa Joan Barreda che trionfa sulla Honda CRF450 ufficiale. Un successo sudato perché Lorenzo Santolino ha cercato in tutti i modi di strappare la vittoria alla Honda in sella alla sua Sherco. Sul podio Pablo Quintanilla, nuovo pilota Honda che ha preso il posto dell’uscente Benavides. Il buon Pablo ha iniziato a scoprire la sua CRF ma non ha mancato di togliersi la soddisfazione di salire sul podio al debutto. Gara positiva anche per le moto ufficiali dell’indiana Hero, davvero interessante esteticamente. Joaquim Rodrigues e il nuovo acquisto Franco Caimi (ormai ex Yamaha) si sono piazzati ai piedi del podio per pochi minuti lasciando pensare che si poteva fare anche qualcosina di più. Gara da applausi per l’italiano Jacopo Cerutti che su una privatissima Husqvarna ha dato una lezione di guida a tanti piloti ufficiali Rieju e Sherco. Da anni ci si chiede come mai non sia stata data un’opportunità su una moto ufficiale a questo ragazzo. Speriamo l’abbia notato qualcuno, Jacopo ha davvero tanto potenziale e questo 6° posto assoluto non fa che rimarcare questo concetto. Ovviamente è sua la vittoria tra i piloti privati. Ottima gara anche di Paolo Lucci, anche lui su Husqvarna privata. Paolo specializzato nei raid africani si è districato alla grande anche nella più rallistica Andalusia e ha chiuso 13° assoluto, anche lui vicinissimo agli ufficiali. Ottimo 19° posto anche per Andrea Winkler! Per quanto riguarda la classifica riservata alle moto Enduro, Tiziano Internò ha concluso 3° su Honda dietro a Van Wikselaar e Van den Brink. Da sottolineare anche il 6° posto in Enduro  per Jader Giraldi e il 9° di Francesca Gasperi su ben 17 partecipanti. Tra i Quad ha trionfato il francese Souday su Yamaha 450 YFZR.

Si è conclusa così quindi la prima gara del FIA Cross Country 2021. Non tutto è andato per il meglio come dicevamo in apertura, con i problemi di cronometraggio, le prove accorciate e le classifiche pubblicate che non rispecchiavano i tempi reali. Ci sarà da lavorare per la prossima edizione che si preannuncia possa far parte anche del Campionato del Mondo 2022. Pare infatti che i Rally Raid avranno finalmente un Mondiale tutto loro dal prossimo anno. Ma la qualità delle gare dovrà decisamente elevarsi. Prossima tappa il 7 giugno per il Rally del Kazakistan.

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