Era dal 2015, anche allora 58 iscritti, che il Safari non aveva un elenco così corposo. L’evento, ritornato nel campionato del mondo Rally porta con se un numero non altissimo riuscendo però a superare di poco il Rally Sardegna, che in questa settimana ha visto il proprio elenco scalare a 55 iscritti.

In Africa la situazione è differente, non si corse nel 2019 e l’atteso ritorno della gara dovrebbe aver “acceso” la passione locale in una gara in cui non ci si poteva aspettare un “pieno” di concorrenti, sia per l’onerosa trasferta, sia per la tradizione, venuta meno negli ultimi decenni (ultima edizione mondiale 2002 e Colin McRae su Ford Focus vincitore).

Non vi sono grosse novità, con la Toyota Yaris WRC che schiera i capoclassifica  Ogier ed Evans, il giovane Rovanpera ed il giapponese Katsuta, la Hyundai i20 con il tridente formato da Neuville-Tanak-Sordo a cui aggiungerà il privato Loubet con la vettura della 2C Competition ed infine la Ford Fiesta, che oltre a Greensmith da fiducia al talento francese Fourmaux e sul versante dell’ovale blu arriva l’unica sorpresa con l’ulteriore WRC Plus per gli italiani Bertelli-Scattolin, al via dell’iconica prova africana.

Ridotto all’osso il WRC2 con solo 4 auto al via, protagonisti su Skoda, Mikkelsen e Bulacia e sulle Ford, Suninen e Prokop.

Il resto dell’elenco, per la maggior parte, è formato da pilota locali ma va sottolineata la presenza del polacco Zasada, classe 1930, che ha deciso di correre a 91 anni su una Ford Fiesta Rally3.

Oltre a Bertelli c’è ancora Italia, con il #43 Piero Canobbio e Alberto Marcon sulla Mitsubishi Lancer Evo X e poi troviamo Giancarlo Davite, che corre per la federazione belga, anche lui al via sulla Mitsubishi Lancer Evo X.

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